mercoledì 25 agosto 2010

Amnesia - cp05 Spoiler

L’incidente. James. Victoria. I Licantropi. Le corse in moto. Jacob, il mio Jacob. Rosalie, la sua triste storia. Le leggende dei Quiletes raccontate attorno al fuoco, il calore di quel fuoco tiepido. I baci di Edward appenna accennati sul mio viso e sulle mie labbra. Le sue mani sul mio viso. Le mie mani sul suo.
E poi ancora. I Volturi, il volto glaciale ed eccitato di Aro che mi osservava, come quello di un bambino che vede un giocattolo nuovo che vuole prendere. Il matrimonio, il mio matrimonio. Alice e Jasper e il loro tenero amore. Carlisle ed Esme con la loro discreta intimità. Emmett e Rose, la loro passione bruciante come fuoco. Lo scontro con i neonati. La luna di miele. Le mani di Edward sul mio corpo. Le mie mani sul suo. Renesmee.

giovedì 19 agosto 2010

Amnesia - Spoiler cp04

Spoiler capitolo quattro: La caccia al tesoro.
Ebbi solo il tempo di vedere il viso di Edward contrarsi in una smorfia di orrore, il suo corpo gettarsi in avanti, mentre sentivo il vuoto sotto di me.
E caddi.
Verso il mare profumato.

domenica 15 agosto 2010

Amnesia - Cp03 Spoiler

Spoiler terzo capitolo: La prova del lupo.


"Perché non mi racconti qualcosa di più su di noi? Come ci siamo conosciuti? Eravamo amici, no? Che cosa facevamo assieme?”.
“Allora … ci siamo incontrati proprio qui alla spiaggia, un giorno che eri venuta qui con i tuoi compagni di classe. Siamo andati a fare un giro e tu mi hai estorto con l’inganno la leggenda che parla dei Vampiri e dei Licantropi”.
“Con l’inganno? Cioè?”.“Oh, sei stata fantastica! Hai cominciato a provarci con me in maniera spudorata. E io, povero sfigato, ci ho pure creduto!



lunedì 9 agosto 2010

Amnesia - Cp02 Spoiler

Spoiler secondo capitolo: I vani tentavi di Edward.
Ad un tratto, dal fondo della via, due fari mi illuminarono il viso. Una volvo argentata correva verso di me, potei distinguere Edward al volante. Quando si fermò scese dall’auto e guardò disperato a terra i tre uomini.
“Edward!” esclamai io, “Non sai quanto sia felice di vederti!” gli dissi correndo verso di lui.

“Ma che …?!” Non mi guardò nemmeno, invece andò verso i tre aggressori. Uno di loro, quello che avevo colpito al viso con un calcio, si alzò da terra e si scoprì il volto.
“Carlisle?” esclamai sconvolta. “Ma che significa?”

domenica 8 agosto 2010

Compagno di sbronze, di Charles Bukowski


Sono divisa.
Ho appena letto questo libro e devo ammettere di essere rimasta un po' scioccata. Sensazioni contrastanti mi si mescolano tutte dentro. E forse è proprio questo che Bukowski vorrebbe. Vedere la gente che si danna leggendo. Ma non vorrei dare opinioni, perchè, davvero, non so nemmeno da che parte incominciare con una personalità del genere.
Ovviamente non conoscevo lo scrittore, ma una personalità così particolare traspare dalla carta, anche perchè molti racconti sono autobiorgrafici -almeno in parte-. Quest'uomo a volte sembra uno zoticone, alle volte invece un lettore sensibile molto acculturato attento a ciò che legge e scrive (e non lo escludo, data la sua laurea in un'università americana), però è anche un alcolista, un uomo promiscuo e un maleducato. Una persona, in poche parole, che vorrei solo evitare se la incontrassi per strada. Uno di quegli uomini barbuti che ti fanno paura e che non vuoi che ti si avvicinino quando sei sulla metro. Almeno, questa è stata l'impressione che ha dato a me.
Mi risulta impossibile staccare l'autore dal suo testo, perchè, almeno nel libro che ho letto io, ci è talmente invischiato da vederlo comprarire in ogni pagina. E ti chiedi sempre: sarà vero o no? Avrà tratto spunto da un'esperienza personale? Quindi ora mi ritrovo a giudicare lui, e non il suo libro.
E' sbagliato.
Compagno di sbronze è una raccolti di racconti.
Molto crudi e, credo, purtroppo, per alcune persone, molto veri. Mi hanno fatto rabbrividire, mi hanno fatto schifo alcuni, persino! Non per come erano scritti, ma per quel che vi era scritto. Parlavano di alcool, di donne crudeli e di mostri che violentavano bambine e squartavano cani. Poi, in mezzo, c'erano anche riflessioni sulla guerra del vietnam, sulla società americana dell'epoca (il famoso sogno americano), sulla letteratura e la poesia contemporanea di allora. E mi ritrovavo a ricredermi su quello scrittore.
Quando parlava di letteratura pareva di leggere un autore diverso, quando invece parlava di sbronze non aveva alcuna voglia di parlare di letteratura. Sembrava persino annoiato dalla poesia e dal suo stesso mestiere.
Non sono rimasta particolarmente toccata dallo stile. A dir la verità all'inizio mi davano sui nervi le lettere minuscole dopo il punto, ma dopo un po' mi ci sono rassegnata. Non ci ho più fatto caso e le ho accettate come particolarità sua.
Uno stile normale, un linguaggio volutamente volgare, almeno credo. Certe volte tanto ironico da far scappare un sorriso amaro.
Ma se a una persona senza troppi peli sulla lingua lascia un po' stupiti ad una prima occhiata, e forse poi si continua a leggere per curiosità, come ho fatto io, sebbene alcune cose ti rivoltino lo stomaco, per un benpensate dev'essere di sicuro il prodotto del diavolo stesso.
Curioso, ma per i miei gusti troppo crudo.
Forse sogno troppo.

mercoledì 4 agosto 2010

Amnesia - Cp01 spoiler

Categoria: libri - Twilight, di Stephenie Meyer.
Protagonisti: Edward Cullen, Isabella Swan.
Titolo: Amnesia.
Genere: commedia.
Rating: verde.
Avvertimenti: nessuno.
Spoiler primo capitolo: Due anni due minuti.
“Cioè … tu mi stai dicendo che in due minuti devo accettare il fatto di aver scoperto una famiglia di Vampiri, dei Doberman indiani, essermi sposata ed essere diventata una mozzarella succhiasangue?” chiesi esasperata.
“Non dimenticare Renesmee” mi disse Emmett alzando un indice.
“Già mi hai pure messo incinta, brutto maniaco” dissi a Edward dandogli una botta sulla spalla.
“Hai!” esclamò lui massaggiandosi il braccio. “Tanto per la cronaca nel momento in cui questo maniaco ti ha messo incinta eri entusiasta”.
“Evidentemente non sei stato tanto magnifico se non me lo ricordo” sbottai contrariata.

lunedì 2 agosto 2010

Siddharta di Hermann Hesse

Inizialmente pensavo che leggere questo libro sarebbe stato una passeggiata. Che lo avrei finito in uno o due giorni.
Volevo leggerlo più che altro per curiosità, ho sempre sentito parlare molto bene di Hermann Hesse, e di Siddharta come uno dei libri che i giovani avevano preso come una sorta di guida. Vedendolo, pensavo fosse una di quelle piccole perle: libri dalle poche pagine, che spariscono in un attimo ma che lasciano molto.
Mi sbagliavo di grosso.
Leggerlo è stato faticoso. Attenzione: faticoso, non noioso.
E' uno di quei libri che si deve capire, comprendere. Uno di quei libri che non si deve aver premura di finire. Piuttosto ci si deve prendere il tempo necessario per leggerlo.
E' stato bello vedere la maturazione di Siddharta. Come ogni sua fase della vita, anche se sembrava la migliore, la più retta, la via verso l'Om, è stata abbandonata per qualcosa di diverso.
All'inizio il giovane Siddharta credeva che l'ascesi fosse la miglior via verso l'annullamente dell'io, invece con l'esperienza ha capito che non è giusto privarsi delle cose belle che ci sono offerte, che l'annullamento dell'io non esisteva. Infatti dopo ha abbandonato la vita con i samana e ne ha creata una tutta sua, immerso nella natura, immerso nelle cose e parte di esse.
Poi gli insegnamenti di Kamala, sull'amore, sul dare e sul ricevere. Su come sia bello donare e donarsi, in tutti modi possibili ed esistenti, alla persona che si ama.
Uno dei miei momenti preferiti è anche quando diviene barcaiolo, invece mi è molto dispiaciuto il fatto che suo figlio lo dispezzasse.
Mi spiace il fatto che infine Siddartha sia rimasto solo, anche se molto probabilmente a lui non interessa, perchè ormai è illuimanto, è riuscito ad arrivare dove voleva grazie agli insegnamenti del fiume. Ha scoperto la pace, come Gotama, ha scoperto l'Om e trovato il Nirvana.
Da un lato mi sarebbe piaciuto che lui e Kamala si ritrovassero e vivessero felici assieme al loro figlio, ma a pensarci bene non sarebbe stata una fine adatta alla vita di Siddharta.
La fine, per lui, è l'illuimnazione, che è anche migliore di qualsiasi piacere terreno.
E' un libro molto bello, adatto ad un tipo di pubblico particolare però. A chi si sente, a volte, un po' pensatore.

domenica 1 agosto 2010

La strana storia di come incontrai un angelo - About

Nel caso abbiate letto la storia, qui ci sono un po' di miei pensieri al riguardo. E' la prima one shot che pubblico, spero sia accettabile.



Credo davvero in tutto quello che ho scritto, anche se non si può essere sempre ottimisti, ne sono cosciente. Però sarebbe bello esserlo, perché nulla può mai buttarti giù d'animo. Se fallisci in qualcosa sei sempre sicuro di poter provare ancora, di avere ancora un'altra possibilità. Ed è così all'infinito. Credo anche che sia questione di allenamento. D'accordo, non è detto che se si pensa positivo allora le cose belle accadranno, ma per lo meno si comincia a vedere il mondo con una luce differente, e forse la vita in questo modo è più facile, è più leggera.
Tornando a fatti più tangibili: penso davvero che alcune star di hollywood siano davvero molto, ma molto stressate dal loro lavoro. Non sono una delle migliori fan di Robert Pattinson, ma alcune notizie non posso fare a meno di sentirle. E a quel che posso immaginare non può che essere un lavoro molto duro per certi versi, anche se sembra sempre che i divi se la godano alla grande.


Personalmente mi sono sempre piaciuti i personaggi saggi e misteriosi. Quelli che sanno sempre cosa fare e che dicono parole di grande importanza. Se poi di loro si sa il meno possibile sono ancora più affascinanti, almeno dal mio punto di vista.
Per la storia dell'angelo, direi che è uno di quei fatti che si lasciano all'immaginazione del lettore, e che ognuno ha il sacrosanto diritto di interpretare come vuole! Penso che sia meglio, in questo modo ognuno è libero di scegliere la cosa che più preferisce e la lettura diventa in qualche modo migliore, perché è proprio come piace a noi.
Io ancora non so se si trattava di un angelo venuto dal cielo a consigliare a Robert in un momento difficile, o se invece non era soltanto una ragazza che faceva un giro da quelle parti, e che quella sera si sentiva particolarmente chiacchierona. A volte mi piace pensare che sia un angelo, che vegliava su una persona in particolare. Altre volte invece mi piacerebbe che esistesse una persona così cara.
Ci tengo a anche a precisare una cosa. A quanto pare le descrizioni comuni delle belle ragazze sono: occhi grandi, naso dritto e piccolo e labbra rigorosamente carnose. Del poco che si vede della misteriosa ragazza, invece, ho voluto descrivere una ragazza normale, forse nemmeno troppo bella a vederla bene (anche questo è lasciato all'immaginazione di ognuno), infatti l'unica cosa che possiamo vedere è un naso pronunciato e una bocca sottile.
B'è, spero che la storia vi sia piaciuta. Scriverla, anche se era molto corta, è stato più impegnativo di quanto pensassi.