domenica 26 dicembre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler cp14

Spoiler capitolo quattordici: Tieni la mente bene aperta

La mostra ebbe un buon successo per essere una prima esposizione. Vennero diverse persone, e Jess parlò con alcuni dirigenti e altre persone importanti. Ad un tratto vide una ragazza che lo osservava. Era visibilmente incinta, e indossava un vestito largo azzurro a fiori, però ai piedi aveva dei curiosi stivali di tutti i colori. Il suo viso aveva qualcosa di conosciuto, ma Jess non seppe dire cosa. Si guardarono per diverso tempo, poi Jess si avvicinò.
“Jess Aarons”, disse la ragazza, separandosi dal suo accompagnatore, un ragazzo alto dai capelli biondissimi. “Allora ce l’hai fatta.”


sabato 18 dicembre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler cp13

Spoiler capitolo tredici: Successe il 26 Agosto

Quando Leslie guardò fuori dalla finestrella della casa sull’albero lo vide di nuovo. Era scomparso da tanto tempo. Anche Jess lo vide, inizialmente dovette aguzzare lo sguardo, ma poi si rese conto che era proprio lui.
“Jess guarda!”, esclamò Leslie indicandolo.
“Il Troll Gigante!”, gridò Jess scendendo dall’albero con foga, seguito subito da Leslie.
Si precipitarono verso di lui, correndo assieme come non facevano da molto tempo, mentre lui li aspettava mansueto seduto in riva al grosso Fiume del Drago, che passava per tutta Terabithia. Non appena il Troll Gigante li vide li salutò con un sorriso timido e fece loro segno di sedersi affianco a lui. I due ragazzi si sdraiarono e alzarono gli occhi verso il sole che splendeva sopra il loro regno immaginario, ma quella volta era più vero che mai.

 

sabato 11 dicembre 2010

Tieni la mente bene aperta - Spoiler cp12

Spoiler capitolo dodici: Colazione in camera.

“Hey che c’è?”, chiese Jess sedendosi al suo fianco.
“E’ Marc, è tutta colpa sua”, mugugnò Leslie ad occhi chiusi appoggiando il mento alle mani.
“Perché?”
“Perché è stupido.”
“Che cos’ha fatto?”
“E’ già una settimana che non ci vediamo quasi per niente, nemmeno a scuola. Sono la sua ragazza, dovrebbe stare con me almeno durante la pausa pranzo. Lo so che adesso è preso con il suo gruppo, e che fra un po’ dovranno suonare live in quel locale, però…”, lasciò la frase in sospeso. Temeva di sembrare possessiva, forse Jess le avrebbe detto che era una psicopatica rompipalle.
“Capito.”
“Tutto qui?”
“Che cosa vuoi che ti dica?”
“Mah, niente. Non lo so. Dimmi: Marc è stupido o solo scemo?”
“E’ solo scemo.”
“E credi che sia idiota?”
“Un pochino”, disse Jess per solidarietà.
 
 

sabato 4 dicembre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler cp11

Spoiler capitolo 11: Festa a sorpresa.

Leslie entrò in casa, senza alcun presentimento di quel che stava per accadere.
Quella mattina i suoi genitori l’avevano svegliata presto per darle i suoi regali di compleanno, poi l’avevano portata in giro tutto il giorno: erano andati ad una mostra, al centro commerciale, erano entrati in una grossa libreria del centro dove le avevano comprato un altro regalo, erano stati a mangiare al ristorante e un sacco di altre cose. Quando tornarono a casa erano quasi le sei di sera.
Leslie entrò per prima, e quando accese la luce un boato la travolse.
 

domenica 28 novembre 2010

Tieni la mente bene aperta - Spoiler cp10

Spoiler capitolo dieci: Una serata fuori.

“Pronto?”
“Leslie, sono io.”
“Marc, ciao! Come va?”
“Tutto bene. Allora stasera esci?”
“Si certo. Ci troviamo davanti alla libreria, ti va?”
“D’accordo. A che ora?”
“Verso le otto”, disse Leslie. “Va bene?”
“Si, si va benissimo. A stasera allora, e ricorda di non cenare”, la ammonì Marc.
“Va bene. Ciao.”
“Ciao.”

lunedì 22 novembre 2010

Tieni la mente bene aperta - Spoiler cp09

Spoiler capitolo nove: Stanca immaginazione.

“Non ti manca un po’ Terabithia?”
“Che intendi dire?”
“B’è, non so, prima era diverso. Ci divertivamo molto di più, era un posto davvero speciale.”
“Non credo che ti divertiresti come prima se ci mettessimo di nuovo a giocare con gli scoiagher e i troll giganti”, osservò Leslie.
Jess sospirò. “Suppongo che tu abbia ragione.”

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Riguardo allo scorso capitolo
Volevo solo precisare una minuscola cosa: credo di non essere riuscita a rendere bene lo stato d'animo di Jess. Devo ammettere che forse è perchè non mi ci sono messa troppo d'impegno, mi sono concentrata molto di più sulla narrazione che non sui personaggi.
Forse se ci avessi provato avrei comunque avuto un risultato disastroso, anche perchè non ho mai subìto qualcosa di simile.
Credo però che sia disastroso, e infatti se anche solo penso che potesse capitarmi, non so proprio che cosa farei. A volte penso che potrei addirittura cadere in depression-mode, proprio quel che a Jess ho voluto risparmiare (scambiandolo con l'incazzato-mode XD).
La prossima volta forse farò meglio...
 
Quando ne avrò la forza, lo spirito e tutto l'aiuto da parte del mio cervello che ora come ora è andato in pappa, riferirò e ragionerò su ciò che mi è successo da poco. I cambiamenti sono arrivati, sono tanti e sono radicali. Sono addirittura troppi, e non capisco che cosa sento per loro. Ma sono certa che sono venuti per migliorare la mai vita, non per peggiorarla. Ora sta a me fare tutto il resto.

martedì 16 novembre 2010

Tieni al mente bene aperta - Spoiler cp08

Spoiler capitolo otto: Conseguenze di una partenza.

“Mi chiedo se c’è qualcosa per cui i tuoi si arrabbierebbero mai.”
“Non saprei, forse se facessi qualcosa di molto, ma davvero molto grave, allora sì. Ma dev’essere di proporzioni gigantesche.”
“Più grande di un troll”, disse Jess sorridendo.
“Credi che i miei si lascerebbero scoraggiare da un troll?”, domandò Leslie con viso scettico.
“Hai ragione. E poi c’è Prince Terrian che vi difende, no?”
“Infatti. Ci vediamo domani Jess”, disse Leslie agitando una mano.

mercoledì 10 novembre 2010

Tieni la mente bene aperta - Spoiler cp07

Spoiler capitolo sette: Il mestiere di diventare grandi.

“Ma… ma… questo non c’entra niente.” Jess non sapeva nemmeno che dire, la notizia era talmente inaspettata e la situazione tanto irrisolvibile che non c’era nulla da dire, in realtà. “Ma tu ora sei qui, no? Stai studiando qui, abiti da tuo nonno. Non possono portarti via.” Guidato da chissà quale forza Jess prese il viso di Rosemary, si chinò e avvicinò le labbra della ragazza alle sue, e la baciò con forza. Ogni volta che sentiva le sue labbra le sue viscere si contorcevano, la sua bocca respirava il suo sapore e i suoi occhi vedevano un mondo intero dietro le palpebre chiuse. Registrò ogni dettaglio, il profumo che emanava, il suo sapore, il rossore sulle sue guancie e le sue mani calde che lo stringevano a sé. Quando si separarono le accarezzò i capelli e l’abbracciò.
“E’ solo che non voglio che te ne vada”, disse piano osservando il prato buio e deserto.
 

giovedì 4 novembre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler Cp06

Spoiler capitolo sei: La Oxford dei Poveri.

"Fa così scuola di periferia.”
“Questa è una scuola di periferia”, le fece notare Mary.
“Si ma… un ballo natalizio è troppo…. periferico. Sembra la Oxford dei poveri”, disse Leslie infilzando una delle polpettine rachitiche della mensa.
“Chi ti assicura che a Oxford fanno i balli?”
“Nessuno, ma sta sicuro che qualcosa faranno. Altrimenti perché in tutti quei film sull’università li fanno?”, chiese agitando la polpetta per aria.
“Si, ma sono tutti film demenziali o horror”, osservò Mary.
“E se venissimo chiusi nella scuola con qualche pazzo assassino?”, chiese Jess allargando gli occhi e facendo un sorrisetto furbo.
“Ma piantala!”, gli disse Leslie ridendo.



venerdì 29 ottobre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler cp05

Spoiler capitolo cinque: Il compleanno.

Era il ventinove di Luglio. Il suo sedicesimo compleanno.


sabato 23 ottobre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler pc04

Spoiler cp04: L'unione delle tre arti

“E ora? Non sembra disabitata”, disse Jess con il mento in alto osservando la casa. Non aveva nulla a che vedere con le case dei film dell’orrore che gli piacevano tanto e che guardava con May Belle. Era simile a molte altre case che aveva visto.
“Infatti, ma mica dobbiamo entrarci. Volevo solo che la vedessi. Forse riusciremo anche a vedere la ragazza vestita di rosso. Ti giuro che l’altro giorno mi sono presa uno spavento! Era proprio lì”, Leslie indicò col dito una finestra del secondo piano.



martedì 28 settembre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler cp03

Spoiler capitolo tre: Storie di paura.

Leslie era sempre più emozionata, e voleva assolutamente sapere come andava a finire la storia. “Era stato il fantasma?”, chiese impaziente.
“Certo che era stato lui. Ma il fantasma di chi secondo te?”, chiese Jess.
“Va’ avanti”, disse Leslie stringendosi le ginocchia al petto.

 
 
 
 
 
Riguardo allo scorso capitolo:
Come ho già scritto in fondo allo stesso postato, il tema centrale è quello che si estenderà in tutta la fic. Devo ammettere di essere molto presa da questa tematica, insomma, Leslie e Jess rispecchiano due delle mie passioni: scrivere e disegnare.
Ma non è proprio questo il punto: piuttosto, ci sono tanti genitori che proibiscono ai figli di fare ciò che desiderano. A dir la verità, non so se sia giusto o sbagliato, se è proprio questo il ruolo del genitore, ma da figlia (io per fortuna ho genitori permissivi XD) e sentendo altre persone, so che chi segue un corso di studi che non gli piace, e che gli viene quindi imposto, rischia di non farcela in quel determinato campo. Si sa ormai che quando qualcosa piace la si fa meglio, il problema arriva quando non ci piace. Che fare? Opporci ai genitori o continuare qualcosa che, sappiamo, ci darà molto poco?
E' anche vero che la preoccupazione del genitore è quella di garantire un futuro ai propri figli. Ma io credo che valga la pena provare a studiare qualcosa, a tentare di specializzarsi nel campo che si preferisce, perchè, se ci si pensa bene, se i genitori decidono cosa dovrà studiare il proprio figlio da grande, lo costringe ad una carriera che non gli piace. Una carriera che si estenderà per tutta la vita, il lavoro che dovrà fare finchè non andrà in pensione...
Detta così forse sembra più tragica di quanto non sia ma, in effetti, non è per niente una bella cosa. A conti fatti, ecco il mio pensiero: ognuno ha diritto di scegliere ciò che vuole diventare, con giudizio sulle proprie possibilità.
Questo significa che se io volessi fare la scenziata perchè penso sia figo, ma ho una media del 4 in matematica, dovrei riconsiderare il mio desiderio. Ecco, per giudizio intendo questo. Per il resto, be', sono una studente anch'io, devo difendere la mia categoria!

venerdì 24 settembre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler cp02

Spoiler capitolo due: Il club degli artisti di Terabithia.
“Non ti pare che tutti e due siamo molto, non so… artistici?”, chiese Leslie ad un tratto, sorridendo eccitata.
“Che vuol dire essere artistico?”
“B’è tutti e due vogliamo fare dei mestieri non molto comuni. Tu vuoi disegnare e io voglio scrivere. Sai, dovremmo formare un club.”
“Mi pare una buona idea”, disse Jess, già soddisfatto di essere considerato artista. “Un club di artisti.”
“Gli artisti di Terabithia.”
“Solo le persone che conoscono Terabithia e vogliono fare carriere abbastanza artistiche possono entrarci”, decise Jess.

lunedì 20 settembre 2010

Tieni la mente bene aperta-Spoiler cp01

Categoria: libri - Un ponte per Terabithia, di Katrine Paterson.
Titolo: Tieni la mente bene aperta.
Genere: generale.
Rating: verde.
Avvertimenti: what if?
Spoiler primo capitolo: La corda spezzata.
Jass cadde proprio nel rigagnolo fangoso che era diventato il fiume. Era più profondo di quello che si aspettasse, e infatti quando cadde, oltre a farsi molto male cadendo con il sedere sulle pietre vischiose che ricoprivano il fondo, venne immerso dall’acqua fino alla vita.



domenica 19 settembre 2010

The Millennium Trilogy, di Stieg Larsson



Ho iniziato a leggere Larsson dopo aver visto il primo film della Trilogia Millennium, Uomini che odiano le donne. Il film era fantastico. Il libro era anche meglio.
Ho terminato oggi l'ultimo libro della trilogia, La regina dei castelli di carta, ma probabilmente sarebbe più giusto parlare di tutti i libri assieme, al posto di dividerli.

Ci tengo a dire che non sono un'appassionata di libri gialli, a dir la verità questi tre libri sono gli unici gialli che ho mai letto in tutta la mia vita. Indi per cui non ho metri di paragone né esempi di altri scrittori, mi limito solo a dire che la storia di Lisbeth Salander è una fra le migliori di ho mai letto, e che lo stile di Stieg Larsson è avvincente come pochi.

Parlando di trama il primo libro si distacca dagli altri due, e pare una specie di storia di introduzione, come una presentazione dei personaggi molto lunga ed esauriente, necessaria agli altri due libri solo perchè in quell'episodio i personaggi principali vengono delineati e intrecciano le loro vite. Nonostante questo ci sono già avvisaglie di un seguito, per minuscoli particolari astutamente piazzati in qualche pagina e appositamente scritti con una certa noncuranza. Ma nulla viene lasciato al caso nello stile di Stieg Larrson! Il primo capitolo della trilogia, comunque, non ha nulla da invidiare agli altri due. Procede come una lenta ma inesorabile indagine con progressi minimi e a volte persino quasi irrilevanti, con, ogni tanto, qualche momento di azione che lascia con il fiato sospeso. Solo alla fine, quando il libro è già ad una certo punto, tutto si accavalla e si risolve in così poco tempo, ma in maniera così perfetta, che non è possibile replicare, e non ci si può aspettare uno svolgimento del momento clue più lungo, perchè è proprio così che accade: i momenti come quello si svolgono in pochissimo tempo e lasciano il segno per sempre. In particolare del primo libro mi piacciono molto le ricerche sulla famiglia Vanger, e alla fine la scoperta del colpevole, Martin Vanger, il meno sospettato di tutti (grazie alla provvidenziale esitenza di Harald Vagner). Ovviamente, è sempre colui contro il quale non si sospetta mai, ma in questo caso, grazie allo stile di Stieg Larsson, è una vera sorpresa.
Il secondo capitolo della tirologia, La ragazza che giocava con il fuoco, è, a mio parere, forse il più pesante d tutti da leggere, siccome non si svolge alcun fatto di rilevante importanza né troppo adrenalinico, se non all'inizio e alla fine del libro. Le vicende che trascorrono in mezzo a questi due fatti sono tuttavia, per la maggior parte del tempo, piacevoli e scorrevoli da leggere -quando non diventano troppo complicate-, siccome all'inizio si tratta soprattutto di indagini poliziesche e in secondo luogo alla vita da rifugiata di Lisbeth Salander, protagonista del libro. Molto astutamente Larsson divide le due parti in modo da non lasciare indizi su Lisbeth Salander, e renderla, anche agli occhi del lettore, un personaggio capace di tutto, anche dei due omicidi di cui è accusata. Sulla sua persona si fanno speculazioni di ogni tipo, lo stato afferma e sostiene che sia una ragazza malta di mente e pericolosa, per sé stessa e per gli altri, ma chi la conosce afferma che invece sia una persona molto asociale ma estremamente intelligente, ai limiti della genialità. Gli ispettori protagonisti sono bombardati da informazioni contrastanti ma tutto lascirebbe pensare che l'assassino di una coppia innocente sia lei: Lisbeth Salander. Solo dopo questa lunghissima e frustrate parte delle indagini, nelle quali nemmeno il lettore, nonostante conosca già il personaggio, può speculare su cosa sia successo, entra di nuovo in gioco lei, a raccontare la sua versione dei fatti. A questo punto il libro prende una piega sempre più veloce, fino a culminare nello scontro finale, Lisbeth Salandre contro suo padre, Alexander Zalachenko. In questo modo si viene anche a scoprire il passato del personaggio di Lisbeth, e si coglie attorno a lei un intrigo nazionale che non si sarebbe mai sospettato e che, secondo questo romanzo, può accadere anche alle persone più semplici senza che loro muovano un dito.
La regina dei castelli di carte, l'ultimo libro, è un amalgamarsi di situazioni e personaggi talmente difficili da capire che quasi si perde il filo della narrazione per stare dietro a tutto quanto. Diviene una rete che comprende polizia segreta, attività di spionaggio e intercettazione, giornalismo criminale, ricerche, omicidi compiuti a sangue freddo e cospirazione. Insomma, un giallo in piena regola suppongo. Lisbeth Salander catturata, Mikael Bloomkvist si reinventa di nuovo investigatore, mentre nuovi e svariati personaggi spuntano come funghi in da tutte le parti, a complicare la situazione fino all'inverosimile. E come al solito, dopo un processo dove la famosa retorica degli avvocati, da me tanto amata, non manca, la matassa principale si sbroglia, facendo tirare un sospiro di sollievo al lettore, anche se, ovviamente, non poteva che finire bene dati i presupposti che vengono dati nel corso della storia. Infatti, da più di metà narrazione, la cosa comincia a prendere una piega a favore di 'buoni' e, sinceramente, dopo tutte le ingiustizie, viene da dire: era ora!



Lo stile di Stieg Larsson è molto particolare. Ripeto, non ho letto gialli in vita mia, ed è possibile che sia esattamente uguale a quello di altri autori di questo genere (in questo caso dovrei rivedere interamente le mie letture).
All'inizio lascia perlessi, perchè spende pagine e pagine per dettagli che, in realtà, sono insignificanti, dettagli che non arricchiscono la trama, ma piuttosto sembra sprechino inchiostro e alberi amazzonici. A conti fatti però ho finito per apprezzare questi dettagli irrisori, e a sorridere quando li trovavo. Erano una specie di 'ripieno', non so se mi spiego, e mescolate a tutto risultavano persino gradevoli di leggere. Alleggerivano molto la lettura ed erano spesso divertenti.
Di dettagli, poi, lo stile di Larsson è pieno, dettagli che, anche raccontando una vita intera, servono al lettore per capire il funzionamento di molti meccanismi all'interno del libro, e sono anche estremamente interessanti. Si passa dalla politica alla storia, fino ad approdare a qualche rudimento di meccanica e di medicina, in alcuni casi. Tutto questo per fare in modo che la storia risulti credibile e la narrazione non affrettata.
Un'altra cosa che è da sottolineare è l'astuzia con la quale Stieg Larsson dipana la trama. Prosegue lentamente e senza fretta, con dovizia di dettagli e piccole storie parallele che, con la trama centrale, non si mescolano e non influiranno in futuro, e questo trascinarsi prosegue fino al punto in cui ci si domanda quando avverrà qualcosa! E' terribilmente frustrante, ma proprio quando tutto sembra procedere liscio Larsson piazza qualcosa che sconvolge, qualcosa di totalmente inaspettato, che lascia basiti. E allora si ricomincia a leggere con più foga di prima, però... è tornata la calma piatta. Almeno fino al prosismo colpo di scena. Larsson non regala così alla leggera le novità, le scosse di adrenalina che percorrono i suoi personaggi e i suoi lettori, piuttosto direi che si fa pregare. E' anche molto bravo a seminare l'angoscia. Nei momenti giusti la tensione sale all'improvviso, a livelli preoccupanti e con una velocità che ha dell'incredibile.
Una particolarità di Larsson sono le storie parallele che ci fa incontrare lungo il tragitto. Storie che, come ho già detto, non scalfiscono minimamente la trama protagonista del romanzo, ma sono anche loro, come dire... per bellezza. Anche quelle storie non vengono certo scritte alla leggera, sembrano avere, per l'autore, lo stesso identico peso della trama principale. Avendo ormai letto i tre (e purtoppo gli unici) libri di Larsson, direi che questi racconti paralleli servono a qualcosa in particolare, e di preciso suppongo ad approfondire alcuni personaggi, che pur non essendo i protagonisti, sono affascinanti e vale di certo la pena trattarli più approfonditamente.

I protagonisti del libro, a veder bene, sono molti. Certo quelli che hanno la maggiore importanza sono pochissimi, anzi, forse è solo Lisbeth Salander l'assoluta protagonista dei tre romanzi di Stieg Larsson. Ma nonostante siano tutti su piani d'importanza diversi, non me la sentirei di suddividerli. Ogni personaggio ha una propria storia inventata da Larsson, nessuno si assomiglia, ma tutti si mescolano nella vicenda.
Larsson descrive bene i sentimenti umani, tanto che quelli che dominano i suoi persoonaggi sono reali a tal punto che sono così facili da capire, a prescindere se siano da disprezzare o meno. In questo modo tutti i personaggi diventano talmente reali che è difficile non credere che, da qualche parte nel mondo, non esistano per davvero.


Stieg Larsson ha plasmato nel nostro mondo una storia talmente reale e allo stesso tempo così assurda che, per il suo lieto fine, quasi si spera che avvenga sul serio, vincendo in questo modo l'ingustizia e la violenza. Ma si trema proprio per lo stesso motivo, pensando a quali atrocità ha portato con sé.

Posso solo consigliarvi caldamente il libro, e rammaricarmi perchè non ve ne saranno altri da parte di questo talentuoso autore.

lunedì 13 settembre 2010

D'amore e ombra, di Isabel Allende


Sono sempre stata una fan di Isabel Allende. Ho cominciato a leggere quando ero più piccola La città delle bestie e il resto della sua trilogia fantasy (dalla quale ho saputo si trarranno presto dei film); Il regno del drago d'oro e La foresta dei pigmei. Mi erano piaciuti molto, così ho letto anche altri suoi libri. Ovviamente il classico La casa degli spiriti, e anche Eva Luna, e Eva Luna racconta, che mi sono piaciuti molto. So che non sono troppi i libri che ho letto io rispetto a quelli che ha scritto lei, ma a me bastavano per rendere Isabel Allende una delle mie scrittrici preferite.
Purtroppo, questo libro mi ha fatto riconsiderare le mie idee.

Si alternano parti adrenaliniche, emozionanti e anche calme e piacevoli da leggere -piene di aneddoti sui personaggi tipici dello stile della Allende- a parti estremamente noiose. E' curioso come sia riuscita a rendere interessanti e scorrevoli le parti di descrizioni e di storia dei personaggi e quelle di azione (soprattutto la fine). Mentre altre parti, soprattutto quelle che descrivono gli eventi, sono pesanti e addirittura noiose direi.
Ciò che riscatta il libro sono i personaggi. Ognuno di loro ha una storia dietro di sé che viene narrata con passione e influenza il suo carattere e il suo rapportarsi con gli altri, come accade nella realtà. I miei preferiti sono di gran lunga il fotografo Francisco Leal e il parrucchiere Mario. Mi è piaciuta molto la storia delle due Evangelina, unite nel destino più che nel sangue, ma proprio per questo più legate di qualsiasi parente. La storia d'amore fra Irene e Francisco, per quanto descritta con maestria, non mi ha emozionato più di tanto, o meglio, lo ha fatto -come tutto il libro del resto- a momenti alterni.
Infine: trama e ambientazione sono ovviamente strettamente legati. E' curioso come la tensione di un paese sotto regime si avverta solo verso la fine della storia, quando tutto ormai crolla. Il resto del libro è velato, nonostante denunci senza peli sulla lingua le ingustizie del regime, come le menti degli abitanti cileni di quegli anni, che preferivano voltare la testa e fare finta di nulla piuttosto che rischiare la vita (e chi li può biasimare). Non so se sia stato intenzionale, ma questa scelta mi è piaciuta.

Insomma, il mio commento finale è incerto. In questo libro a mio parere Isabel Allende ha messo il piede in fallo. Nonostante la trama sia tipica di un giallo lo stile non riesce a dare quell'impressione, ma nemmeno è una romanzo d'amore, data la trama. Lo stile è il solito della Allende che mi piace molto, ma non si adatta a questa storia in particolare.
Lo trovo scostante.

mercoledì 25 agosto 2010

Amnesia - cp05 Spoiler

L’incidente. James. Victoria. I Licantropi. Le corse in moto. Jacob, il mio Jacob. Rosalie, la sua triste storia. Le leggende dei Quiletes raccontate attorno al fuoco, il calore di quel fuoco tiepido. I baci di Edward appenna accennati sul mio viso e sulle mie labbra. Le sue mani sul mio viso. Le mie mani sul suo.
E poi ancora. I Volturi, il volto glaciale ed eccitato di Aro che mi osservava, come quello di un bambino che vede un giocattolo nuovo che vuole prendere. Il matrimonio, il mio matrimonio. Alice e Jasper e il loro tenero amore. Carlisle ed Esme con la loro discreta intimità. Emmett e Rose, la loro passione bruciante come fuoco. Lo scontro con i neonati. La luna di miele. Le mani di Edward sul mio corpo. Le mie mani sul suo. Renesmee.

giovedì 19 agosto 2010

Amnesia - Spoiler cp04

Spoiler capitolo quattro: La caccia al tesoro.
Ebbi solo il tempo di vedere il viso di Edward contrarsi in una smorfia di orrore, il suo corpo gettarsi in avanti, mentre sentivo il vuoto sotto di me.
E caddi.
Verso il mare profumato.

domenica 15 agosto 2010

Amnesia - Cp03 Spoiler

Spoiler terzo capitolo: La prova del lupo.


"Perché non mi racconti qualcosa di più su di noi? Come ci siamo conosciuti? Eravamo amici, no? Che cosa facevamo assieme?”.
“Allora … ci siamo incontrati proprio qui alla spiaggia, un giorno che eri venuta qui con i tuoi compagni di classe. Siamo andati a fare un giro e tu mi hai estorto con l’inganno la leggenda che parla dei Vampiri e dei Licantropi”.
“Con l’inganno? Cioè?”.“Oh, sei stata fantastica! Hai cominciato a provarci con me in maniera spudorata. E io, povero sfigato, ci ho pure creduto!



lunedì 9 agosto 2010

Amnesia - Cp02 Spoiler

Spoiler secondo capitolo: I vani tentavi di Edward.
Ad un tratto, dal fondo della via, due fari mi illuminarono il viso. Una volvo argentata correva verso di me, potei distinguere Edward al volante. Quando si fermò scese dall’auto e guardò disperato a terra i tre uomini.
“Edward!” esclamai io, “Non sai quanto sia felice di vederti!” gli dissi correndo verso di lui.

“Ma che …?!” Non mi guardò nemmeno, invece andò verso i tre aggressori. Uno di loro, quello che avevo colpito al viso con un calcio, si alzò da terra e si scoprì il volto.
“Carlisle?” esclamai sconvolta. “Ma che significa?”

domenica 8 agosto 2010

Compagno di sbronze, di Charles Bukowski


Sono divisa.
Ho appena letto questo libro e devo ammettere di essere rimasta un po' scioccata. Sensazioni contrastanti mi si mescolano tutte dentro. E forse è proprio questo che Bukowski vorrebbe. Vedere la gente che si danna leggendo. Ma non vorrei dare opinioni, perchè, davvero, non so nemmeno da che parte incominciare con una personalità del genere.
Ovviamente non conoscevo lo scrittore, ma una personalità così particolare traspare dalla carta, anche perchè molti racconti sono autobiorgrafici -almeno in parte-. Quest'uomo a volte sembra uno zoticone, alle volte invece un lettore sensibile molto acculturato attento a ciò che legge e scrive (e non lo escludo, data la sua laurea in un'università americana), però è anche un alcolista, un uomo promiscuo e un maleducato. Una persona, in poche parole, che vorrei solo evitare se la incontrassi per strada. Uno di quegli uomini barbuti che ti fanno paura e che non vuoi che ti si avvicinino quando sei sulla metro. Almeno, questa è stata l'impressione che ha dato a me.
Mi risulta impossibile staccare l'autore dal suo testo, perchè, almeno nel libro che ho letto io, ci è talmente invischiato da vederlo comprarire in ogni pagina. E ti chiedi sempre: sarà vero o no? Avrà tratto spunto da un'esperienza personale? Quindi ora mi ritrovo a giudicare lui, e non il suo libro.
E' sbagliato.
Compagno di sbronze è una raccolti di racconti.
Molto crudi e, credo, purtroppo, per alcune persone, molto veri. Mi hanno fatto rabbrividire, mi hanno fatto schifo alcuni, persino! Non per come erano scritti, ma per quel che vi era scritto. Parlavano di alcool, di donne crudeli e di mostri che violentavano bambine e squartavano cani. Poi, in mezzo, c'erano anche riflessioni sulla guerra del vietnam, sulla società americana dell'epoca (il famoso sogno americano), sulla letteratura e la poesia contemporanea di allora. E mi ritrovavo a ricredermi su quello scrittore.
Quando parlava di letteratura pareva di leggere un autore diverso, quando invece parlava di sbronze non aveva alcuna voglia di parlare di letteratura. Sembrava persino annoiato dalla poesia e dal suo stesso mestiere.
Non sono rimasta particolarmente toccata dallo stile. A dir la verità all'inizio mi davano sui nervi le lettere minuscole dopo il punto, ma dopo un po' mi ci sono rassegnata. Non ci ho più fatto caso e le ho accettate come particolarità sua.
Uno stile normale, un linguaggio volutamente volgare, almeno credo. Certe volte tanto ironico da far scappare un sorriso amaro.
Ma se a una persona senza troppi peli sulla lingua lascia un po' stupiti ad una prima occhiata, e forse poi si continua a leggere per curiosità, come ho fatto io, sebbene alcune cose ti rivoltino lo stomaco, per un benpensate dev'essere di sicuro il prodotto del diavolo stesso.
Curioso, ma per i miei gusti troppo crudo.
Forse sogno troppo.

mercoledì 4 agosto 2010

Amnesia - Cp01 spoiler

Categoria: libri - Twilight, di Stephenie Meyer.
Protagonisti: Edward Cullen, Isabella Swan.
Titolo: Amnesia.
Genere: commedia.
Rating: verde.
Avvertimenti: nessuno.
Spoiler primo capitolo: Due anni due minuti.
“Cioè … tu mi stai dicendo che in due minuti devo accettare il fatto di aver scoperto una famiglia di Vampiri, dei Doberman indiani, essermi sposata ed essere diventata una mozzarella succhiasangue?” chiesi esasperata.
“Non dimenticare Renesmee” mi disse Emmett alzando un indice.
“Già mi hai pure messo incinta, brutto maniaco” dissi a Edward dandogli una botta sulla spalla.
“Hai!” esclamò lui massaggiandosi il braccio. “Tanto per la cronaca nel momento in cui questo maniaco ti ha messo incinta eri entusiasta”.
“Evidentemente non sei stato tanto magnifico se non me lo ricordo” sbottai contrariata.

lunedì 2 agosto 2010

Siddharta di Hermann Hesse

Inizialmente pensavo che leggere questo libro sarebbe stato una passeggiata. Che lo avrei finito in uno o due giorni.
Volevo leggerlo più che altro per curiosità, ho sempre sentito parlare molto bene di Hermann Hesse, e di Siddharta come uno dei libri che i giovani avevano preso come una sorta di guida. Vedendolo, pensavo fosse una di quelle piccole perle: libri dalle poche pagine, che spariscono in un attimo ma che lasciano molto.
Mi sbagliavo di grosso.
Leggerlo è stato faticoso. Attenzione: faticoso, non noioso.
E' uno di quei libri che si deve capire, comprendere. Uno di quei libri che non si deve aver premura di finire. Piuttosto ci si deve prendere il tempo necessario per leggerlo.
E' stato bello vedere la maturazione di Siddharta. Come ogni sua fase della vita, anche se sembrava la migliore, la più retta, la via verso l'Om, è stata abbandonata per qualcosa di diverso.
All'inizio il giovane Siddharta credeva che l'ascesi fosse la miglior via verso l'annullamente dell'io, invece con l'esperienza ha capito che non è giusto privarsi delle cose belle che ci sono offerte, che l'annullamento dell'io non esisteva. Infatti dopo ha abbandonato la vita con i samana e ne ha creata una tutta sua, immerso nella natura, immerso nelle cose e parte di esse.
Poi gli insegnamenti di Kamala, sull'amore, sul dare e sul ricevere. Su come sia bello donare e donarsi, in tutti modi possibili ed esistenti, alla persona che si ama.
Uno dei miei momenti preferiti è anche quando diviene barcaiolo, invece mi è molto dispiaciuto il fatto che suo figlio lo dispezzasse.
Mi spiace il fatto che infine Siddartha sia rimasto solo, anche se molto probabilmente a lui non interessa, perchè ormai è illuimanto, è riuscito ad arrivare dove voleva grazie agli insegnamenti del fiume. Ha scoperto la pace, come Gotama, ha scoperto l'Om e trovato il Nirvana.
Da un lato mi sarebbe piaciuto che lui e Kamala si ritrovassero e vivessero felici assieme al loro figlio, ma a pensarci bene non sarebbe stata una fine adatta alla vita di Siddharta.
La fine, per lui, è l'illuimnazione, che è anche migliore di qualsiasi piacere terreno.
E' un libro molto bello, adatto ad un tipo di pubblico particolare però. A chi si sente, a volte, un po' pensatore.

domenica 1 agosto 2010

La strana storia di come incontrai un angelo - About

Nel caso abbiate letto la storia, qui ci sono un po' di miei pensieri al riguardo. E' la prima one shot che pubblico, spero sia accettabile.



Credo davvero in tutto quello che ho scritto, anche se non si può essere sempre ottimisti, ne sono cosciente. Però sarebbe bello esserlo, perché nulla può mai buttarti giù d'animo. Se fallisci in qualcosa sei sempre sicuro di poter provare ancora, di avere ancora un'altra possibilità. Ed è così all'infinito. Credo anche che sia questione di allenamento. D'accordo, non è detto che se si pensa positivo allora le cose belle accadranno, ma per lo meno si comincia a vedere il mondo con una luce differente, e forse la vita in questo modo è più facile, è più leggera.
Tornando a fatti più tangibili: penso davvero che alcune star di hollywood siano davvero molto, ma molto stressate dal loro lavoro. Non sono una delle migliori fan di Robert Pattinson, ma alcune notizie non posso fare a meno di sentirle. E a quel che posso immaginare non può che essere un lavoro molto duro per certi versi, anche se sembra sempre che i divi se la godano alla grande.


Personalmente mi sono sempre piaciuti i personaggi saggi e misteriosi. Quelli che sanno sempre cosa fare e che dicono parole di grande importanza. Se poi di loro si sa il meno possibile sono ancora più affascinanti, almeno dal mio punto di vista.
Per la storia dell'angelo, direi che è uno di quei fatti che si lasciano all'immaginazione del lettore, e che ognuno ha il sacrosanto diritto di interpretare come vuole! Penso che sia meglio, in questo modo ognuno è libero di scegliere la cosa che più preferisce e la lettura diventa in qualche modo migliore, perché è proprio come piace a noi.
Io ancora non so se si trattava di un angelo venuto dal cielo a consigliare a Robert in un momento difficile, o se invece non era soltanto una ragazza che faceva un giro da quelle parti, e che quella sera si sentiva particolarmente chiacchierona. A volte mi piace pensare che sia un angelo, che vegliava su una persona in particolare. Altre volte invece mi piacerebbe che esistesse una persona così cara.
Ci tengo a anche a precisare una cosa. A quanto pare le descrizioni comuni delle belle ragazze sono: occhi grandi, naso dritto e piccolo e labbra rigorosamente carnose. Del poco che si vede della misteriosa ragazza, invece, ho voluto descrivere una ragazza normale, forse nemmeno troppo bella a vederla bene (anche questo è lasciato all'immaginazione di ognuno), infatti l'unica cosa che possiamo vedere è un naso pronunciato e una bocca sottile.
B'è, spero che la storia vi sia piaciuta. Scriverla, anche se era molto corta, è stato più impegnativo di quanto pensassi.



lunedì 26 luglio 2010

La strana storia di come incontrai un angelo - Spoiler

Entro poco pubblicherò questa storia, se v'interessa andate a darci un'occhiata!

Categoria: attori.
Protagonista: Robert Pattinson.
Titolo: La strana storia di come incontrai un angelo.
Genere: introspettivo.
Rating: verde.
Avvertimenti: One shot.

"Tutto quello che facciamo, le nostre azioni, sono così ordinarie se guardate da un certo punto di vista. Ma non sta a gli altri decidere che la nostra vita debba essere noiosa, o una brutta responsabilità. Sta a noi decidere, dobbiamo trovare il lato bello nelle cose. E se ci sforziamo di trovarlo, prima o poi le cose belle arriveranno da sole”.
“Quindi secondo te è questione solo di esercizio?” domandai, scettico.
“Esercitarsi ad essere ottimisti”.


venerdì 23 luglio 2010

Ogni cosa è illuminata, di Jonathan Safran Foer


Ho deciso di scrivere delle recensioni sui libri che leggo. Almeno, quelli che mi colpiscono di più. Proprio pochi minuti fa ho terminato Ogni cosa è illuminata, di Jonathan Safran Foer.

Nel 1997 Foer, allora studente universitario, viaggiò in Ucraina alla ricerca di Augustine, la donna che aveva salvato suo nonno dalle deportazioni naziste durante la seconda guerra mondiale.
Se si limitasse a questo, il libro non sarebbe poi di grande interesse. Ma ci sono molti elementi che la rendono una storia veramente "pregiata". Ad esempio un cieco che guida un auto, un villaggio ebraico dove, per tre anni, tutti vogliono scrivere libri, o una casa piena di scatole che contengono i resti di tale villaggio.
Non vorrei raccontarvi la trama, perchè, nel caso voleste leggerlo, vi rovinerei il libro senza dubbio. Vi dico solo poche cose.
Jonathan Safran Foer si affida all'agenzia turistica Viaggi Tradizione, e verrà affiancato dal traduttore Alex, dal nonno cieco del ragazzo che farà da autista e dalla sua cagna guida mentalmente squilibrata, Sammy Davis Junior Junior.
Vi sono diversi livelli di narrazione nel libro. Tre, per la precisione. Il racconto della ricerca di Augustine, dal punto di vista di Alex, che parla in maniera talmente buffa e usa parole poco appropriate, ma poco a poco ci si abitua al suo modo di esprimersi sconclusionato. C'è il racconto degli antenati di Jonathan, nel paesino ebraico di Trachimbrod, che arriva ad essere commovente e divertente, e pauroso e ancora esilarante. Poi ci sono le lettere di Alex per Jonathan, che si sono inviati per due anni, dopo il ritorno in America di quest'ultimo, nelle quali si inviano i rispettivi scritti e nei quali parlano anche di problemi personali.
Gli stili sono in un certo senso diversi ma affini. Tutti e due molto particolari, ma in modi del tutto differenti. Se Alex è divertente e intenso al momento giusto, anche con il suo linguaggio del tutto inadatto, Jonathan sperimenta diversistili di scrittura. E la storia di Trachimbrod, e le storie nella storia si mescolano e si sovrappongono, e tutto succede così in fretta che sembra inevitabile, sembra che niente si fermerà fino a distruggere ogni cosa.

Nel 2005 è stato tratto un film dal libro. Protagonisti Eliah Wood, il caro Frodo Baggins nel Signore degli anelli, che interpreta Jonathan (chiamato per 106 minuti di pellicola con la storpiatura Jonfan), e Heugene Hutz, cantante dei Gogol Bordello.
Il film può sembrare strano, inzialmente, ma per chi ha un particolare senso dell'umorismo farà ridere parecchio, così come il libro, dopotutto (soprattutto all'inizio, è tremendamente esilarante), e farà anche ragionare parecchio. Non si riesce mai a rimanere indifferenti di fronte a tematiche del genere.
A chi piacciono i libri con uno stile un po' particolare, e a chi non viene troppo ferito da certi argomenti, lo consiglio caldamente. Racconta fatti passati con estremo modernismo, è avvolgente.
Non trovo altra parola.

giovedì 22 luglio 2010

Come Pinocchio nella pancia della balena

Ho deciso di aprire questo blog per due motivi principali. Uno riguarda la mia vita. Changes. L'altro la mia passione. Chances.




La mia vita sta cambiando radicalmente. Cambierò casa. Cambierò famiglia. Cambierò scuola. Mi spiego meglio in una sola frase: solo io, mia madre e mia zia dall'altra parte della città, e inizierò la facoltà di lettere moderne.
Per una abituata a vivere con ambedue i genitori, abituata ad avere ciò che vuole quando lo vuole, per una viziata come me,come mi sono resa conto da poco di essere, questo è un momento difficile.
Devo ammetterlo, ho paura. Forse è anche questo il motivo per cui ho aperto Changes. Chances., per tentare di esorcizzare ogni cosa, per utilizzare la scrittura come metodo catartico. E il fatto che qualcuno possa leggere queste mie riflessioni forse mi aiuta più di quanto io non creda davvero. Forse è meglio del classico diario scritto a mano (per quanto abbia molto più fascino), perchè mi spinge a spiegarvi quel che sento. E per spiegarlo a voi, devo prima spiegarlo a me stessa.





Il secondo motivo per cui ho voluto aggiungere un'altra pagina alle ormai innumerevoli pagine web, è per parlare delle mie fanfiction. Sono iscritta ad efp da più di un anno; non molto in effetti, se teniamo conto che esiste dal 2001 (e per questo lo ringrazio).
Le mie storie vanno di pari passo con me stessa. E' normale, è giusto, è sano. Più leggo e più vengo influenzata, e più scrivo, e più ci metto del mio in ciò che scrivo, ci metto dentro la mia vita intera.
La mia è pura arroganza, lo noterete, ma vi dirò: sono migliorata. Se rileggo quel che scrivevo quasi due anni fa non riesco a credere di essere stata io. Commettevo errori grossolani che ora detesto vedere in una fanfiction. Spero di aver giudicato con la massima imparzialità (per quanto sia possibile essere imparziali con sé stessi). So, comunque, di avere ancora molto da fare. Non sono certo un genio, ci sono persone molto più talentuose di me, lo so.
Fatto sta che voglio parlare meglio delle mie fanfiction. Ognuna di loro, ogni capitolo ed ogni parola, mi hanno accomapgnato per un periodo della mia vita, anche le più corte. Alcune me le trascinavo dietro come un bagaglio stracolmo che sta per scoppiare, altre sono passate correndo.
Ciò che mi terrà a galla sono due persone in particolare, le mie fanfiction, sedersi davanti al pc e il solo atto dello scrivere, che diventa un momento magico, e, mi auguro, questo blog. Un'ancora fissa sulla quale ruoterà attorno tutto il resto. Almeno queste cose non cambieranno. Anzi, sono sicura che non cambieranno!
E adesso in pasto alla mia nuova vita. Anche se mi dovesse divorare come la balena di Pinocchio. Anche lì nella sua pancia, per quanto sarà dura, avrò delle possibilità, e voglio essere capace di prenderle al volo.