Qualche tempo fa l’autrice Grazia
Gironella, che gestisce il blog “Scrivere è vivere”, mi ha inviato il suo primo
romanzo perché potessi leggerlo e recensirlo.
Prima di tutto ci tengo a ringraziarla,
perché una richiesta di recensione non è un’occasione in più solo per l’autore,
ma anche per il blog che la scrive. Inoltre sono proprio contenta di aver letto
il libro e di potergli dare un po’ più di visibilità perché, come potrete
facilmente capire dalla recensione, mi è proprio piaciuto.
La vita di Goran e delle persone che lo
circondano è bruscamente cambiata da quando l’uomo, in seguito ad un incidente,
ha riportato una grave amnesia. Sia la moglie Irene che i colleghi al lavoro
sembrano non riconoscerlo, come se al suo risveglio non avesse solamente perso
la memoria, ma fosse una persona completamente diversa. Inizialmente Goran,
cercando di andare incontro alle pressioni esterne, tenta di comportarsi come
il vecchio sé stesso. Intuisce molto presto che il ‘vecchio Goran’ non doveva
essere una persona piacevole, gentile o accomodante, piuttosto un uomo tutto
d’un pezzo, un po’ meschino e prepotente.
Proprio quando ha deciso che, invece di
ricominciare dal passato, ricomincerà dal nuovo Goran, quello che è diventato
adesso, inizia ad avere delle strane visioni. Inizialmente sono solo sensazioni,
comportamenti strani, non da lui, o semplicemente sogni, ma le cose vanno
peggiorando. Nei momenti più impensabili è come se uscisse dal proprio corpo,
perde controllo su ciò che sta facendo e si imbambola lì dov’è.
L’unica persona che crede di capire che
cosa gli sta succedendo è Cassandra, un’amica che ha preso a cuore i suoi
problemi. Cassandra chiede aiuto ad un famoso psichiatra che ha ormai
abbandonato la professione, il dottor Roversi, che, seppur con molta reticenza,
infine accetta di aiutarla.
Sembra che le cose debbano volgere per
il meglio, se non fosse che Goran, con l’intensificarsi delle sue visioni, ha
deciso di lasciarsi tutto alle spalle per scoprire che cosa gli sta succedendo.
Seguirà quelle visioni, ovunque queste decidano di portarlo. Si prepara quindi
per un viaggio verso nord, un viaggio più lungo di quanto inizialmente immagini.
Lontano, nello spazio e nel tempo.
Orbene, scrivere questa piccola
introduzione non è stato difficile, forse perché leggere il libro non è stato
affatto difficile! Non sapevo bene che cosa aspettarmi quando l’ho iniziato (la
quarta di copertina non svela molto, ma è solo un bene), ma ero emozionata
dalla novità e quindi mi ci sono fiondata.
Il romanzo inizia in maniera tranquilla
e così prosegue fino a metà. Se c’è una cosa che gli si può criticare è quella
di essere un po’ lento all’inizio, tuttavia l’autrice ha saputo articolare bene
la storia perché, anche in quella prima parte lenta ma necessaria, l’attenzione
non cala mai del tutto. Grazie a continui cambi di scena, introduzione di nuovi
personaggi, e capitoli che finiscono lasciandoci promesse di svolte e colpi di
scena, la narrazione scorre che è un piacere. Man mano il ritmo si fa più
serrato, le domande si moltiplicano, e prima di rendercene conto siamo già
rapiti dalla storia. A questo punto diventa uno di quei libri che non vedi
l’ora di leggere perché devi sapere come andrà avanti!
Una parte della storia è ambientata in Finlandia e solo per questo l'ho amata. Io e la neve siamo un tutt'uno! |
Lo stile è scorrevole, ma non troppo da
essere semplicistico. Buono sia sull’introspezione dei personaggi che
sull’azione, riesce a tenere il lettore aggrappato alle pagine (o meglio ai
kindle) in entrambi i casi.
Mi è dispiaciuto quando è finito il
romanzo, un po’ perché è stata una fine completa ma veloce, quasi frettolosa,
un po’ perché mi ero affezionata ai personaggi. Inoltre è uno di quei finali
“troppo bello per essere vero”, quindi per gusto personale non è stato
apprezzato al cento per cento.
I personaggi sono una delle cose che più
mi sono piaciute di questo libro, nonostante all’inizio alcuni mi sembrassero
un po’ stereotipati, ma ho cambiato idea strada facendo. Hanno un carattere a
tuttotondo, talmente coerente e veritiero da poter essere reale. Presentano
varie sfaccettature, pregi e difetti, e un carattere conforme al loro vissuto.
Insomma, sono tutti il tipo di personaggio che piace a me: reale. Lo ammetto,
ho un debole per Nico. Ha avuto le mie simpatie sin da quando è comparsa sulla
scena. Mi è piaciuta subito! Pungente, sarcastica, astuta, a volte capricciosa
e a volte dolce. Non vi ho parlato di questo personaggio nella sinossi, perché
nel romanzo compare un po’ come una sorpresa inaspettata. Ci si chiede che
ruolo potrà mai avere, come mai e in che maniera si incrocerà con il nostro
protagonista, e come si evolverà la sua storia personale.
Ebbene,
lo lascio scoprire a voi. Questo è un libro che sicuramente consiglio e sono
contenta di aver letto. Talmente contenta, in effetti, da non volervi
raccontare di più. Altrimenti ve lo rovinerei!
Grazie davvero! Sia per la bella recensione, sia per avere messo in luce pregi e difetti del romanzo, esattamente quello che una buona recensione dovrebbe fare. Mi hai dato anche qualche utile spunto di riflessione. :)
RispondiEliminaFigurati, è stato davvero un piacere! Sono contenta che questo giudizio ti abbia anche fatta riflettere, e spero che sia un piccolo contributo per far conoscere il libro :)
EliminaConcordo con l'entusiasmo di questa recensione, "Due vite possono bastare" è un romanzo bellissimo, di quelli che ti rimangono dentro e continuano a suscitare domande e riflessioni anche a distanza di tempo.
RispondiEliminaGrazie! :)
EliminaConcordo in pieno, hai proprio centrato il punto. Io stessa mi sono ritrovata, giorni dopo aver finito la lettura, a ripensare ad alcune parti o dettagli del romanzo :D
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