Orbene, non la tirerò per le lunghe
perché ne ho già parlato e, anche se mi sembra di non essere stata logorroica,
è possibile che lo sia stata, e mi dispiace rompervi ancora le scatole con i
miei sproloqui.
A Febbraio ho partecipato ad un concorso
per racconti e da poco il mio lavoro, “Il fantasma del mulino”, è stato
pubblicato da Sem Edizioni in formato digitale.
Inutili dirvi quanto sono contenta di
questo! Mi sembra di aver fatto un primo passo verso la direzione giusta e
questa pubblicazione mi dimostra che non sono così scarsa come a volte, presa
dallo sconforto, ho creduto di essere. Ovviamente non mollerò il lavoro per
vivere di scrittura (a meno che con ‘vivere’ non intenda sotto un ponte),
tuttavia mi sento elettrizzata. Il mio sogno di essere letta si avvicina e
questo traguardo non fa altro che rafforzare in me la voglia di provarci
ancora, migliorami, e continuare ad essere ottimista senza arrendermi.
Non ricordo com’è nato il racconto, so
solo di aver pensato che volevo scrivere una storia con protagonisti dei
bambini, che mostrasse come da piccoli la realtà appare distorta, fantasiosa e
incredibile. Un adulto può affrontare una realtà terribile e uscirne distrutto,
mentre un bambino ha la capacità di vedere la stessa realtà in maniera
differente, e quindi può riuscire ad affrontarla e a superarla.
Non che io abbia pensato razionalmente a
tutte queste cose all’inizio del racconto, ma la consapevolezza del tema della
storia, se così vogliamo definirlo, è arrivata in corso d’opera.
Vi lascio alla sinossi, scritta dalla
Sem Edizioni, che, anche se secondo me spoilera parecchio (cosa che mi dispiace
un po’), è quella ufficiale che compare su tutti i siti, quindi non voglio
cambiarla.
Trovate il link ad Amazon nella colonna a lato.
Un vecchio mulino abbandonato.
Tre bambini inseparabili. E un fantasma tornato dall’aldilà. Una favola? No,
perché la paura è reale e trasforma il gioco in un dramma. Pamela, Leonardo e
Michele hanno poco più di sette e nove anni. Stanno sfuggendo a un paio di
bulli di paese che si vogliono vendicare di uno sgarbo. Non hanno scampo.
L’unico rifugio possibile è un mulino diroccato che si fa sempre più vicino. Ha
un aspetto macabro, inquietante. Una leggenda popolare narra che è abitato da
un fantasma. Ma i fantasmi non esistono. Peccato si materializzi. Ha la forma e
lo sguardo di un assassino.
Ho saltato lo spoiler, tanto ho già il racconto sul Kindle del PC. :) Trovo il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza molto interessante ed energizzante. Spesso leggere libri per ragazzi ripristina il mio equilibrio di lettrice.
RispondiEliminaWow, spero tanto che il racconto ti piaccia!
EliminaPersonalmente ho sempre avuto una certa simpatia per i personaggi più giovani, forse perché mi identifico meglio con loro, quindi leggere romanzi per ragazzi mi piace anche per quello.
Complimenti! anche io amo scrivere, ma da tempo ho il cosidetto "blocco dello scrittore" non riesco più a scrivere nulla, nemmeno ora che sto frequentando un coso di scrittura creativa. Però le idee sono tante, non si sa mai!
RispondiEliminaGiusto, non si sa mai! Mi piace la tua positività ^^
EliminaAnche a me piacerebbe frequentare un corso di scrittura creativa, giusto per non andare allo sbaraglio come ho sempre fatto. Ho letto dei manuali, però un corso con degli insegnanti e degli altri allievi con cui confrontarsi è tutta un'altra cosa.
Spero che presto il blocco se ne vada!