domenica 31 luglio 2011

Mr. Cullen is really angry

Qualche tempo fa mi sono iscritta al Collection of Starlight, un forum nel circuito di forumcommunity che organizza contest di fanfictions. Consiglio a tutti di darci un'occhiata perché ha delle iniziative davvero interessanti.
A questo proposito mi sono iscritta a una di quelle. Per gli amatori del fandom di Twilight, e soprattutto per le fans della calma glaciale e sexy di Edward Cullen... fuggite, sciocchi!* Perché questa storia non fa proprio per voi.
Andate a visitare la pagina di questa divertentessima iniziativa, cliccando qui. Nel frattempo rubo il banner che lo staff ha gentilmente messo a disposizione di noi fanwriters, e lo pubblico sul blog perché è davvero bello!

La mia fanfiction, se volete leggerla, è il prompt numero 6, la troverete nell'elenco delle fanfiction concluse qui sul blog (a lato) e s'intitola "Una canzone offensiva".
Enjoy!



*Questa frase è di Gandalf il Grigio , la dice nel film del "Signore degli Anelli: La compagnia dell'anello".

Quando a vincere è la trama -di carne.

Forte della lettura di “Linee”, che consiglio a tutti i fan di Twilight che non amano i canoni del genere e vogliono qualcosa di razionale, ho iniziato a leggere la creazione originale di Mirya, “Di carne e di carta”, un romantico quanto cervellotico scritto.
Non sono rimasta delusa dai primi capitoli, ma man mano che si andava avanti lo stile del racconto diventava davvero troppo pesante, tanto che a volte mi sono chiesta «Ma quando finisce?», ma nonostante questo volevo terminare di leggere, perché a parte lo stile la storia era davvero interessante.
Mi rendo conto di come è difficile creare una storia originale, che presenti chiaramente ai lettori le situazioni e i personaggi senza lasciarsi sfuggire nulla che l’autore, conoscendo la sua creazione, dà per scontato. Nelle fanfictions questo lavoro viene risparmiato agli autori perché i personaggi e molto spesso anche la trama sono già delineati, così come gli aspetti caratterizzanti di quel mondo che rielaborano. Credo che uno dei difetti maggiori di “Di carne e di carta” stia proprio nel voler sodisfare questo bisogno di rimarcare sempre i dettagli.
Sono davvero le troppe ripetizioni di concetti già bene esposti in precedenza. In alcuni casi queste ripetizioni sono appropriate, lo sono state soprattutto per comprendere la psicologia di Leonardo e il motivo per cui adotta un comportamento tanto allergico a Chiara. Anzi, direi che mi è piaciuto moltissimo quel passo (capitolo 18; Forse, prima sillaba: for him and for her) nel quale viene spiegata ogni cosa, proprio per la ripetizione di frasi già dette in passato. Ma in ogni capitolo troviamo più passi della storia ripresi, a volte come autocitazioni a volte come gli stessi concetti detti in maniera differente. Dopo un po’ questo stile, diventa ridondante e addirittura noioso.
La seconda cosa che critico alla storia è il fatto di avere dialoghi poco credibili. Sarà che sono fissata con questo, ma un dialogo bello, per me, è un dialogo credibile. E un dialogo credibile è composto da parole che usiamo tutti i giorni. Qualcuno potrebbe obbiettare che i protagonisti sono due studiosi molto preparati ma, data una piccola esperienza in materia, non ho mai sentito un professore -anche universitario- parlare in quel modo. E’ troppo artificioso, troppo costruito, non mi è piaciuto. Soprattutto perché la maggior parte dei dialoghi sono conversazioni in preda alle emozioni, sono rabbiose, o sono passionali, o sono confessioni a cuore aperto. Non credo che quando ci si confessi a cuore aperto, per quanto eruditi si possa essere, si faccia caso alla sintassi, come fanno invece i personaggi di Mirya, e soprattutto Leonardo.
A parte questo, ho amato la trama e i vari colpi di scena che ci sono stati.
L’inizio, con l’entrata di Leonardo e la prima litigata fra lui e Chiara, è stato subito coinvolgente. A parte il fatto che ognuna di noi donzelle vorrebbe che il suo relatore  della tesi fosse un sexy ventinovenne (a questo proposito, per qualche motivo mi viene in mente Luca Argentero quando penso a Leonardo, anche se non ha gli occhi azzurri), e questo rende coinvolgente già di suo la storia e permette a tutte le studentesse di immergersi nella fantasia -andiamo, ammettetelo, chi di voi non ha fatto un pensiero su qualche prof? Io ho avuto quello di filosofia alle superiori per fantasticare sull'uso delle scrivanie, tanto per rimanere in tema Mirya. Ma questo inizio, anche se forse è un po’ scontato, è stato piacevole da leggere.
Il senso poi di qualcosa di già visto diminuisce quando, andando avanti, l’antipatia di Leonardo nei confronti di Chiara, diventa più acuta e ingiustificata. Mirya ha trascinato questa curiosità fino alla fine della storia, molto abilmente devo dire, mettendoci anche delle ipotesi tanto incredibili quanto errate (mi riferisco al supposto complesso di Edipo di Leonardo), ma che ci stavano assolutamente.
La scoperta finale che Leonardo si era fatto un idea errata dell’amore può sembrare semplicistica detta così, ma nei capitoli del pranzo di Natale a casa Villani tutto si ricopre di tensione e le rivelazioni che vengono fatte sono incredibili. Lascia senza fiato la fine del capitolo 17, “Il viaggio”, quando Renato Villani annuncia con calma imperturbabile che lui e la madre di Leonardo, coppia notoriamente perfetta, sono separati.
Ecco, quelli della cena di Natale sono stati senza dubbio i miei capitoli preferiti! Lo stile ci stava bene e la storia era finalmente al suo nodo critico, dopo tante ipotesi e curiosità. E dopo che il nodo critico si dipana e spiega molte cose, la storia non finisce mica, e fino alle ultime righe Mirya ci lascia pieni di incertezze, e in un certo senso lascia finire la storia a noi.
Com’è andata fra Ragazzina e Mr. Supposta? Questa è una delle cose che preferisco di questo racconto, perché la risposta la sappiamo solo noi. E anche se è diversa da quella che l’autrice immagina e non ci ha fatto leggere, va bene lo stesso, perché è tutta una questione di ‘forse’. Un forse che sta ad ogni lettore mandare avanti con la propria fantasia, a seconda dell'umore del giorno, immagino!
Il tema in sé comunque è già una tentazione troppo forte per non destare l'attenzione di lettrici accanite. Chi non si è mai lasicata cullare nell'ullusione e nella speranza di vivere una storia d'amore come quelle di carta? Nella mia breve esperienza resta comunque magnifico scoprire che sono molto meglio le storie di carne.
Bene, questa storia ha diverse falle per entrare a far parte delle mie Preferite, sarebbe contro natura, per me, mettercela. Ma si prende un posto di tutto rispetto fra le Ricordate.
Consiglio caldamente "Di carne e di carta" a chi vuole una storia cervellotica e, sì, anche un po’ ripiena di idealismo, ma dalla quale, nonstante tutto, si riesce a farsi trasportare.

lunedì 25 luglio 2011

What a bored Shinigami can do - Spoiler 05

Spoiler:
Capitolo quattro - Preparations

“Dobbiamo andare a fare la spesa”, osservò Noodle. [...]
I ragazzi la guardarono in silenzio per un solo secondo, poi tutti quanti scoppiarono contemporaneamente in richieste assurde. “Prendi della cioccolata.” “Compra qualsiasi cosa serva per fare dei dolci.” “Non è che potresti prendermi anche le sigarette?” “Ah, sì anche della frutta, ma quella fresca, buona…” “Non quelle leggere, che non si sente il sapore!” “…fondente e senza nocciole.” “Ti dò i soldi, ma ricordati: PSP…” “E del latte, uova, nocciole, amaretti…” “Quello migliore è importato dalla Svizzera.” “…sì anche quello. E vai anche a vedere i prezzi dei nuovi componenti per pc...” “…e questo è tutto credo.” “Ah no! Dimenticavo lo zucchero a velo.”
Noodle rimase a guardarli con tanto d’occhi, poi raccolse la sua roba, se la mise in spalla e uscì dicendo qualcosa come ‘…coglioni disadattati’.

domenica 24 luglio 2011

Se una persona incontra una persona che viene attraverso la segale

da Kerplunk, Green Day.

Ho letto diverso tempo fa questo libro, sotto consiglio della mia mamma-accanita-lettrice, ma qualche tempo fa l'ho ripreso tanto per fare qualcosa.
Be', non ricordavo di averlo amato così tanto, ma rileggendolo mi hanno assalito tutte le sensazioni che ho sensito allora, quando l'ho letto per la prima volta. E' stata una cosa bellissima, perché sono rari i libri che mi emozionano con la stessa intensità anche alla seconda o alla terza lettura. Okay, devo ammettere che io mi ci metto d'impegno; insomma leggere per quattro o cinque volte lo stesso libro... Forse è inevitabile che dopo un po' le parole imparate a memoria non suscitino lo stesso stupore. Tuttavia, "Il giovane Holden" è sempre nuovo, vi ho trovato miriadi di significati diversi, in ogni capitolo, in ogni sua piccola digressione, ed è stato davvero una sorpresa.
Ci sono tante piccole cose in questo libro, tanti significati, tante situazioni e soprattutto moltissimi pensieri, molti dei quali condivido.
E' una sensazione strana pensare qualcosa e poi scoprire, inaspettatamente, che qualcuno la pensa come te. La cosa curiosa è che non è una persona vera, è un personaggio di libro. Forse l'autore non pensava nemmeno quelle cose che caratterizzano il personaggio, forse ha riversato sé stesso e più di quello nel suo personaggio, e alla fine è divenuto reale. Un personaggio a parte, una persona vera.
Fatto sta che mi sono letteralmente innamorata di Holden, con tutto l'amore che si può riversare ad una persona che non hai mai visto, e che non vedrai mai, e in cui trovi diversi difetti (ma non è anche questo l'amore?). Mi ritrovo a pensare che possa esserci qualcuno come lui, là fuori, e credo anche di aver conoscuto una persona che per alcuni versi è simile a lui.
Questa recensione sta sfociando nella spicciola filosofia che posso avere solo quando ho la mente confusa. In effetti è così: questo libro mi confonde, non so cosa pensare di lui. So solo che Holden è il personaggio più vero che abbia mai incontrato, e che anche se molte volte fa ridere per le cose assurde che dice, c'è una malinconia pressante in questo libro, che se ne sta celata dietro l'angolo ma ti segue ovunque. E' la malinconia del personaggio, e dei suoi pensieri. Si sente talmente forte, fisica, che mi sento realmente dispiacuta per lui. Non sa cosa fare, non sa cosa gli succede attorno e se lo sa non ci trova un senso. E' una cosa maledettamente triste.
Vorrei che qualcuno facesse qualcosa per lui, che qualcuno lo aiutasse a capirci veramente qualcosa.
Forse può sembrare assurdo prendersela così a cuore per una persona che, effettivamente, non esiste. Ma non è questo lo scopo del leggere? Legarsi a qualcosa di nuovo, viaggiare e farsi trasportare nei meandri più oscuri e più fantasiosi di un mondo parallelo al nostro -che sia magico o, come in questo caso, New York. Se questo mondo esiste sulla carta e poi nella nostra testa, allora esiste davvero. E se esite davvero allora qualcuno dovrebbe seriamente fare qualcosa per Holden Caulfield...

lunedì 18 luglio 2011

What a bored Shinigami can do - Spoiler 04

Spoiler
Capitolo quattro: Conquest and failures of Mihael Keehl

L salutò, gettò uno sguardo alle cibarie dei ragazzi e piegò le labbra all’ingiù. “Dobbiamo parlare”, disse poi.
“Esattamente!”, esclamò Matt. “L, sei proprio l’uomo che cercavo! Sei in missione, devi cercare di scoprire con chi è uscito Mello ieri.”
Il biondo quasi si strozzò con la coca cola nel sentire quelle parole, poi prese il cuscino dal letto di Near e lo lanciò addosso a Matt, che si protesse con un braccio ridendo. Near, dopo aver seguito lo scontro, tornò pensoso alla sua postazione mentre L li guardava accigliato. “Con Noodle, no?”
Il mondo parve fermarsi. Near e Matt alzarono entrambi lo sguardo su di lui, Matt esterrefatto, Near accigliato. Poi Matt si voltò verso Mello: “E’ vero?” Mello non rispose, così il ragazzo interpretò il suo silenzio nell’unico modo che poteva. Sgranò ancora di più gli occhi e disse: “E cos’hai scoperto?”. Poi, ripensandoci, “E che cazzo aspettavi a dircelo?!”
Near, seduto sulla sedia girevole, si spinse con i piedi e finì accanto a loro. Guardò Mello con aria truce, ma poi L parlò ancora. “Perché fate delle ricerche su Noodle?”
“Vogliamo sapere come mai è qui alla Whammy’s house”, disse distrattamente Matt.
“Oh.” L abbozzò un sorrisino che nessuno notò. “E l’avete scoperto immagino.”
“Assolutamente no, ma è collegata al nome di Stephen Tempor, crediamo che l’abbia ucciso.”
L s’irrigidì. “Stephen Tempor?”

lunedì 11 luglio 2011

What a bored Shinigami can do - Spoiler 03

Spoiler
Capitolo tre - Noodle is not just pasta

Noodle esitò, poi sorrise debolmente e disse: “Ti va di farmi compagnia domani sera? E’ il mio compleanno”.
“Sul serio?”, domandò Mello stupefatto. “E quanti ne fai?”
“Venti. Tu quanti ne hai?”
“Diciassette, compiuti da poco. A Dicembre.”
“Allora ti va se domani usciamo?”
“A me va benissimo”, disse Mello alzandosi. “Domani alle 8.00 davanti all’uscita. Ti porto fuori a cena per festeggiare.” Il ragazzo abbozzò un sorriso, non diede neanche il tempo a Noodle di replicare che era già fuori dalla palestra.[...]
Perché mai sprecare una giornata intera per un appuntamento con un ragazzino di diciassette anni? Non lo conosceva neanche, non le interessava conoscerlo, e probabilmente lui l’aveva invitata ad uscire solo per pietà. E poi, Cristo!, aveva diciassette anni! Fu tentata di andare a cercare Mello e di disdire tutto quanto, tornare in camera sua, finire la torta alle mele, fare qualche altra ricerca al computer e poi mettersi a letto.





Allora, uh! A parte lo spoiler posterò qualcosa di cui mi vergono molto. Un disegno. Me ne vergogno perchè è venuto malissimo -.-'
L'unica cosa che mi piace è che ci ho fatto una modifica a computer quindi l'effetto mi pare figo! xD
Ecco a voi:
Bah, non avevo alcuna voglia di disegnare quando l'ho fatto... o meglio, non avevo alcuna voglia di disegnare guantoni. Infatti sono orribili, sembrano delle pinne da sub più che guantoni xD
In teoria questa sarebbe Noodle, non l'ho disegnata in viso apposta. E l'effetto che ho messo le ha scurito i capelli, che erano un po' più chiari in quanto biondi.
Ma... dài... chissene frega?

domenica 10 luglio 2011

Al cento per cento

Allora, post veloce che sono le due del mattino e dovrei seriamente dedicarmi a dormire.
Ho deciso di lanciarmi in una disperata impresa: scrivere cento drabble da cento parole ciascuna. Siccome non avevo assolutamente voglia di cercarmi i prompt da usare allora li ho presi da questo sito. Spero che nessuno se la prenda, tanto è un progetto a lungo termine, e se non lo concluderò non lo pubblicherò neanche.
Trattandosi di una così complicata impresa ho deciso che uscerò una storia già pronta, in parole povere queste 100 drabble saranno 100 fanfictions. La sezione non esiste su EFP, infatti ho scelto un libro particolare per queste drabble: "Il giovane Holden", di J. D. Salinger.
Be' qui c'è la lista dei cento prompt, spero di riuscire inq uesta impresa titanica. Intanto trovare il prompt e il soggetto è già un gran passo, perchè era incerta anche su quello! XD
Vi lascio alla lista, enl caso la vogliate leggere.

001.Nascita. 002.Vita. 003.Morte. 04.Mattina. 005.Pomeriggio. 006.Sera. 007.Notte. 008.Desiderio. 009.Paura. 010.Felicità. 011.Solo. 012.Foglio. 013.Giocare. 014.Volare. 015.Pensare. 016.Raffreddore. 017.Occhi. 018.Orecchie. 019.Mani. 020.Piedi. 021.Braccia. 022.Arcobaleno. 023.Nebbia. 024.Nube. 025.Venale. 026.Esoso. 027.Angoscia. 028.Merito. 029.Colpa. 030.Vano. 031.Convivere. 032.Stringere. 033.Respirare. 034.Mare. 035.Montagna. 036.Colonna. 037.Estremo. 038.Arginare. 039.Inconscio. 040.Grazie. 041.Terremoto. 042.Fondo. 043.Barile. 044.Sospeso. 045.Treno. 046.Correre. 047.Appuntamento. 048.Ritardo. 049.Fiocchi. 050.Assurdo. 051.Anello. 052.Radio. 053.Salire. 054.Scendere. 055.Eroe. 056.Vittima. 057.Codardo. 058.Divano. 059.Tavolo. 060.Sedia. 061.Ancora. 062.Mai. 063.Sempre. 064.Naturale. 065.Emozione. 066.Dubbio. 067.Caffè. 068.Sussurro. 069.Scusa.070.Asciugamano. 071.Mente. 072.Musica. 073.Vetro. 074.Infranto. 075.Valigia. 076.Oro. 077.Argento. 078.Bronzo. 079.Fiore. 080.Prato. 081.Astio. 082.Errore. 083.Cambiare. 084.Ferite. 085.Sollievo. 086.Graffi. 087.Svanire. 088.Subire. 089.Rivolta. 090.Prezioso. 091.Forse. 092.Attimo. 093.Ombra. 094.Destino. 095.Incerto. 096.Cammino. 097.Presa. 098.Caduta. 099.Buio. 100.Luce.

venerdì 8 luglio 2011

Pro divenuti contro

Presa da un raptus di sobria serietà, oggi vi posto qualcosa di diverso dagli ultimi post che hanno infestato questo spazio.
Seguendo il blog di Mirya, famosa autrice su EFP, ho scoperto qualcosa che mi ha lasciata basita. Qualcuno, aiutato dalla riservatezza che caratterizza internet, si è iscritto al circuito forumcommunity su questo forum (del quale anche io faccio parte, anche se da poco), spacciandosi per lei. Mirya aveva già subìto diverse noie delle quali non so molto, credo che si tratti di recensioni particolarmente acide, contenenti insulti e senza un reale motivazione poiché, e a detta sua (io non posso sapere perché non ho letto queste recensioni) era chiaro che l’autore di questa non aveva minimamente letto la sua storia. Mirya ha quindi deciso di rivolgersi alle autorità, e io credo davvero che faccia bene perché, se prima poteva liquidare la faccenda segnalando all’amministrazione di EFP e tirando avanti, la questione ora ha assunto livelli davvero alti, oltre che una grande ridicolaggine.
A parte questo evento che ha scatenato il post, vorrei dire una cosa. Internet può essere -già è- una risorsa inestimabile per condividere cultura e opinioni personali. Ma dato che è gestito e popolato da persone, non c’è dubbio che abbia qualche difetto per quanto riguarda l’interagire degli abitanti del web. Credo quindi che sia un vero peccato che alcune questioni, anche in siti non esattamente internazionali come EFP, debbano trasformarsi in sottospecie di faide alimentate dal fatto che, sul web, tutto è anonimo.
Quando qualcosa diventa particolarmente ‘famoso’ nel web ci sono subito persone che iniziano a criticarlo, a prescindere dal fatto che il contenuto sia buono o cattivo, e lo fanno con una certa spietatezza che, immagino, gli dia soddisfazione. Non dico che dovremmo bandire l’ironia da internet o che non possano essere espressi commenti e opinioni negativi, piuttosto dico che questi dovrebbero essere motivati da solide basi.
Una cosa del genere accade per due motivi principali: l’anonimato che Internet fornisce e il fatto che tutti possano accedervi.
Il secondo requisito è qualcosa di molto importante, perché se questo non vi fosse verrebbe minato il presupposto di base dell’accessibilità universale che contraddistingue internet e lo rende effettivamente la risorsa preziosa che è. Per questo suppongo non si possa fare niente ed affidarsi al buon senso delle persone, che secondo alcuni cinici è sempre più raro al giorno d’oggi. Si potrebbe contare anche, per quanto riguarda utenti di un sito 2.0, contare su un certo controllo da parte di un amministratore responsabile. Comunque sia riguarda sempre il buonsenso, anche perché oggi siti 2.0 gratuiti possono essere fondati da chiunque (vedi questo blog).
Sul primo requisito di Internet sopracitato invece comincio ad avere dei dubbi. Comprendo che sia molto comodo andare a criticare presentandosi con un nickname, scrivendo su una tastiera in casa propria, senza subire alcuna ripercussione e, soprattutto, senza dover affrontare veramente le persone che si criticano. Non voglio chiedermi il perché di questo, dato che spunterebbero fuori sempre i soliti cliché: cattiveria, gelosia, una persona che non ha nulla di meglio da fare. Quindi sorpassando questo vorrei dire due parole riguardo all’anonimato: sebbene sia molto comodo per queste persone credo che non sia favorevole, sul web, ad uno scambio pacifico e almeno un po’ controllato di opinioni. Non ho dea di cosa succederebbe se si potesserfacilmente sapere chi effettivamente sono le persone con cui parliamo su internet, forse sarebbe ancora peggio di adesso (anche se è indubbio che molti problemi anche più gravi di quello dell'esempio di oggi verrebbero facilmente risolti). Non che a me vada a genio girare sul web con una carta d’identità con le mie generalità sopra, non dico questo, ma forse qualcuno con più competenza potrebbe trovare una via di mezzo. Il problema è che su Internet causa problemi sia un eccesso di privacy, con l’anonimato, che la mancanza della stessa. Alla gente di solito non piace dover sventolare i propri fatti privati, e a ben ragione.

Post terminato, per il momento. Non so bene ancora cosa pensare su questa faccenda, si dovrebbe trovare il modo di riuscire a controllare i contenuti che gli utenti dei siti 2.0 possono pubblicare, ma anche questo sarebbe un controsenso al significato di 2.0, nel quale il web è generato dall’utente. Insomma, mi rendo conto ora di avere un'opinione inutile in quanto non fornita di soluzioni adatte.
Bah...
Vi rimando alla pagina del blog di Mirya dove spiega lei stessa cosa sia successo, appena ieri: Furto d'identità.
Spero che la questione si risolva in fretta e il più presto possibile.

...Mary Sue! Dove sei tu?

Doppio post oggi, miei cari lettori.
Be’ ad essere del tutto sincera non è lo stesso giorno del post di stamattina, ma siccome non mi sono addormentata da quando ho scritto l’altro allora si conta come un giorno solo. Qualcuno ha da ridire per caso?!
Ma lasciamo perdere queste infruttuose e invere minaccie. Piuttosto passiamo a questo importantissimo post.
Come promesso recensisco in maniera alquanto famelica una storia. O meglio, un fic. O meglio ancora una fyccina (vocabolario della lingua italiana – dicesi fyccina una fanfiction contenente Mary Sue, errori ortografici a iosa e cazzate varie che nemmeno il Papa perdonerebbe mai).
Mi accingo a leggere dunque, fiduciosa nella mia sfiducia, una fanfiction che parla di real persons. Nel da poco nato fandom “Twilight cast”, esiste una storia che porta un nome… simbolico immagino. “UN'ESTATE DA URLO”, di EDDYeBELLA. Suppongo che l’autrice abbia voluto enfatizzare la semantica delle sue parole scrivendo tutto in capslock per poter meglio trasmettere quanto urleremo (di sconforto fino a farci sanguinare le pliche vocali) durante la lettura della fanfiction.
La protagonista si presenta subito con un tono colloquiale, che possiamo lasciar correre dato che la narrazione è in prima persona. L’unica cosa che non credo possa risultare plausibile è il nome della nostra giovine interlocutrice: Jasmine. Perché mai? In fondo è anche un bel nome. Be’, non gli avevo dato peso nemmeno io all’inizio, ma poi scopro che la donna in questione proviene dalla soleggiata e bella Sicilia.
E’ vero, non sono propriamente una Siciliana DOC, sono stata in Sicilia solo un paio di volte da piccola, ma sono abbastanza certa che Jasmine non sia un nome molto comune nella terra delle arance. Per esserne sicura tuttavia (non sa mai, i tempi sono cambiati), ho fatto un breve ricerca su internet. Cosa ho scovato?
Nomi comuni siciliani: Adele; Maria; Teresa… Oibò. Mi sorge un dubbio: com’è possibile che la nostra protagonista abbia un nome tanto particolare? Proprio il nome, qualcosa con cui ti identifichi e ti presenti. Ma è logico no? Parliamo di una Mary Sue! Tutto di loro è strepitoso! Favolso! Mitico! Supercalifragilistichespiralidoso!
Logico, soprattutto.
Ma proseguiamo la lettura (ci tocca, cari. Inutile che vi affaccendiate per aprire la porta, dall'altra parte ho messo Lurch a sbarrare la via, quindi sedetevi e soffrite).
Ci informa subito, Jasmine, dei suoi tanti viaggi e dei suoi tanti amici che la vogliono bene. E’ amata da tutti, nemmeno una zanzara oserebbe pungerla. Ma! C’è un ma, cari appassionati lettori! Jasmine ha un segreto, e l’autrice lo introduce con voluto mistero: “..adoravo viaggiare fino a 3 estati fa.. -.-‘’”. Tastiera, scusami se digito queste parole obbrobriose, ma ti giuro che non lo farei senza una ragione ben precisa. Notare:
-I due puntini di sospensione a inizio e a fine frase: il terzo ha preferito dare le dimissioni piuttosto che comparire in una storia del genere;
-Le maiuscole sono inesistenti;
-3; perché scrivere ‘tre’ era troppo lungo e faticoso;
-Si, c’è uno smile in mezzo alla narrazione, una faccina. Non lo state sognando sventurati lettori, è proprio lì!
Comunque Jasmine ci informa del fatto che è una fan della saga Twilight, che è innamorata di Taylor Lautner, e che è affetta da manie persecutive perché andrà a Roma apposta per fare stalking su “quel figo pazzesco”. Le cifre nel frattempo scorrono a valanghe e al posto di scrivere ‘mille’ o ‘uno’, l’autrice ripiega ancora sui numeri arabi.
Recente scoperta: i dialoghi sono in stile… potremmo dire teatrale per non offendere la sensibilità dei più piccoli. Ma per i più grandicelli possiamo semplicemente dire che questi dialoghi sono peggio del bunga-bunga. Segnalati semplicemente come “Nome dell’interlocutore: frase”, risultano abbastanza scomodi alla lettura.
Ma io mi chiedo perché? Aveva paura di perdere troppo tempo la nostra autrice? Era presa dal raptus e non voleva che le idee lasciassero il suo cervello prima di poter portare a termine questa mirabile storia? Preferisco lasicar stare. 
La nostra Jasmine ci parla del viaggio. Ancora è tutto pieno di numeri, di puntini di sospensione a due a due (dài, usa l’offerta: tre puntini per due! Risparmi!) e di smile.
6 ore di viaggio, arrivo a Roma alle 4 di pomeriggio..ero partita alle 10 di mattina”, e adesso: non ci vedo più dalla fame!
Forse qualcuno lo chiamerebbe ermetismo, ma io chiedo del perché sprecarsi in dettagli tanto palesemente inutili per la scrittrice: lei vuole solo incontrare Taylor, il che è facile in una città che ospita ogni giorni, fra abitanti, pendolari e turisti, più di tre milioni di persone. Comunque sia, il discorso principale era: perché diamine tenta di rendere la storia veritiera? Siamo solo al primo capitolo e già avrebbe bisogno di qualche ritocco, magari un restyling, meglio una ristrutturazione già che siamo. Chiamo il restauratore di Ramsete II e gli dico di venire qui a vedere che si può fare, ci vuole una mano esperta per questo genere di fyccine.
Non mi ripeterò sulla questione dei nomi ma vi avviso solo del fatto ch il fratello di Jasmine si chiama Sam. Spero che sia un fantasioso nomignolo per Salvatore.
Andrò masochisticamente avanti:
Prepara anche un po’ di teh, dai..”. A meno che questa storia non sia stata scritta sul blocco note di windows, allora non vedo perché ignorare bellamente quella piccola ma visibilissima linea rossa che compare sotto le parole scorrette. Si chiama correzione automatica e si può facilmente impostare su qualsiasi versione di Microsoft Word. A quanto pare, però, il mondo è pieno di persone che non lo sanno, credo che farò un corso on line gratuito per insegnare la gente a impostarlo.
La nuova televisione con decoder, fra l’altro, fa qualche scherzetto: come si spiegherebbe altrimenti che passano in continuazione una pubblicità, che afferma che Taylor Lautner sarà a Roma, ogni quindici secondi?
Arriva un’amica di Jasmine, che abita a Roma. Si vede che ha amici in tutta la penisola, ma almeno una piccola spiegazione di come ha questa amica potrebbe anche darcela dato che ci ha descritto (anche se ermeticamente) il suo viaggio di sei ore.
Passa una settimana, e il grande momento è arrivato. Siamo di fronte al Colosseo. Si, non scherzo. In fondo che volete che sia bloccare ai turisti l’accesso ad uno dei più famosi siti della storia romana per far fare ‘ciao ciao’ con la manina ad un attore a trecento ragazzine urlanti? Credo che il Colosseo crollerebbe di fronte a tante amenità. Ma non siamo arrivati alla parte peggiore. Ci sono molte fan, e la protagonista non riesce a vedere nulla. Prego leggere citazione. “faccio il giro del colosseo..lo beccherò di schiena !!!”.
A parte il fatto che non capisco perché mettere tanti punti esclamativi; sarà che l’autrice si è confusa i puntini di sospensione con quelli esclamativi. Poverina, capitela (e compatitela). Ma la domanda che più affligge è: come cavolo è fatto il Colosseo in questa storia per poterlo aggirare (così facilmente poi, roba da due secondi) e trovare qualcuno che vi dava la schiena, di schiena? Spero non ci sia bisogno di fare un disegnino esplicativo signori miei ma, a rigor di logica, se do la schiena a qualcosa di ovale e qualcuno vi gira attorno non mi beccherà mai di schiena, casomai di lato. Per di più… ma la sicurezza? Si è scordata di coprire un lato del debole Mr. Lautner? Anche loro dovevano essere confusi dalla forma che aveva assunto il Colosseo, immagino.
Il capitolo si chiude con un originalissimo:
quando..ma dai..possibile?..ad un tratto…”.
Fine primo capitolo.
Fine della mia recensione.
Ci sono ben undici capitoli fra i quali scegliere per continuare a criticare e piangere per intere pagine. Ma davvero, mi ha fatto male dover scrivere quelle tre citazioni sgrammaticate. Indi per cui non proseguirò oltre. Non sono certo emo, non voglio farmi del male.
Vi saluto dunque, e attenti che la vostra estate non diventi come questa.

giovedì 7 luglio 2011

Separati alla nascita

Premetto che non ho nulla contro la persona di Justin Bieber.
E' vero, non ho mai ascoltato le sue canzoni se non di straforo in televisione poche, pochissime volte, quindi l'unica critica che gli posso muovere è quella di avere testi apparentemente scontati (ma c'è da aspettarselo da un ragazzo di sedici anni) e un irrimediabile genere pop fra le mani (questioni di scelte e gusti, dopotutto, non è una sua colpa).
Insomma, l'unica cosa voglio dire con questo avviso pre-post è che non intendo offenderlo, sono quasi certa che sia un ragazzo con un cervello dato che è riuscito a sfondare nel mondo della musica ancor prima che gli crescessero i peli sul petto (o è così, o è dannatamanete fortunato). Tutto ciò per evitare che fan scatenate dal dubbio cervello mi mandino mail in cui mi accusano di eresia e mi minacciano di bruciare il mio pesce rosso (so che ne siete capaci ragazze).
Comunque sia ecco il vero motivo di questo inutilissimo post: ieri sono capitata su un sito che si chiama Celebrity Thoughts e ho trovato una foto inquietantissima del suddetto Justin Bieber. Non ho potuto fare a meno di paragonarla al volo con un personaggio già noto, e per fortuna non esistente, che affolla internet, le fanfiction, e gli scaffali di Shonen Magazine. E' lui: è Light Yagami.
Spero di non esssere pazza, e che questa somiglianza sia anche per voi plausibile, soprattutto con questa foto:


E' assurdamente scemo da parte mia fare un post con questo argomento, ma non ho saputo trattenermi. La prima cosa che ho pensato quando ho visto la foto di Bieber è stata: porca miseria! Justin Bieber e Light Yagami sono gemelli! Sono stati seprati alla nascita O.O

mercoledì 6 luglio 2011

Nuovo virus del disegno mediocre

Sarà il caldo.
Sarà il fatto che voglio perdere tempo.
Sarà che ho appena scoperto cosa sia un ipometro.
Ma il risultato è che aggiorno frequentamente il blog.

Be' vi informo allora del fatto che ho maturato, nelle ultime settimane, un'irrefrenabile voglia di recensire cattivamente una storia che lo merita. Un po' come fanno i recensori di Fastidious Notes on Morbids Fanfictions (vi consiglio di darci un'occhiata se volete farvi due risate).
Ma questo si vedrà in futuro, se per caso troverò una storia che mi repella particolarmente.

No, quel che volevo dire è che, in preda ad un virus sconosciuto, ho iniziato a disegnare come un'ossessa la prima cosa che mi veniva in mente. Alla fine ho deciso di canalizzare le mie energie così deplorevolmente sprecate in un paio di disegni utili, come ad esempio disegni riguardo alla mia nuova fanfiction: What a bored Shinigami can do.
Vi avviso subito di non aspettarvi un granchè da me, non sono certo un genio della matita. E' solo che avevo voglia di disengare e non vedo perchè non condividere questi lavori d'autore... okay, questi disegnini a gessetto.
Ho realizzato, per ora, due disegni per il prologo e il primo capitolo della storia che vi posto qua sotto. Ma non so se continuare a farli; più che altro non vi prometto niente perchè, data la mia scarsa costanza in progetti a lungo termine,  rischierei di deludervi e di sentirmi allo stesso livello morale di una cacca.
Se mi verrà l'ispirazione e la voglia di disegnare allora va bene, posterò i mei disegni sul blog e avviserò i lettori, nel caso fossero abbastanza curiosi o masochisti da guardarli, ma se non vi sono significa solo che non ho voglia di farli, e non credo che per nessuno sarebbe una grande perdita, comunque.

Primo disegno. Riguarda il prologo della fanfiction; più precisamente la parte subito successiva alla lita fra Near e Mello.
Come avrete facilmente indovinato (ma non grazie alle mie capacità artistiche suppongo quanto per una certa fissità dei personaggi) questi sono Mello e Near. Ho scelto di disegnare la scena nella quale Near, appena dopo essere stato quasi pestato, informa Mello del fatto che L vorrebbe forse rimanere alla Whammy's House.

Per il primo capitolo invece abbiamo uno dei miei personaggi preferiti, nonché alquanto difficile da disegnare essendo lui non umano. No, non mi riferisco a Roger, parlo di Ryuk. Ed eccolo a voi in tutto il suo splendore!
Be' forse splendore è dir troppo. Non avevo idea di come disegnare Annika, e poi fare Ryuk era una specie di sfida, quindi eccolo lì: ad infestare anche il blog.

Comunque, nel caso ci fossero altri disegni vi avviserò di certo. Ma non so quando arriveranno, né come saranno. Credo comunque di volerne fare un paio sulle scene che mi piacciono di più.

martedì 5 luglio 2011

Mangiatori di anime in tutti i sensi

Ho iniziato a vedere un anime molto carino, si chiama Soul Eater. Non leggo il manga a meno che non trovi le scan da scaricare rigorosamente gratis. Ma ora come ora, sinceramente, non ho per nulla voglia di cercarle (e nemmeno di leggerle se è per questo). Per caso mi consigliate caldamente il manga al posto dell'anime? Si? No?
Anche non potendo fare un paragone non posso fare a meno di pensare che sia favoloso! Davvero, mi fa ridere da matti e non è del tutto uguale ad altre storie. Insomma, si certo: si tratta sempre e comunque di un anime e per quanto riguarda manga e anime di solito sono parecchio scettica. Molti, moltissimi, a parte essere farciti di clicé che se non sono dell'umore giusto non riesco a nemmeno a sopportare, si somigliano parecchio: un supercattivo, un superbuono, personaggi minori che non muoiono nemmeno se gli esplode una bomba sotto le chiappe, e una guerra per la conquista del mondo. Si, la cosa si ripete abbastanza spesso, ma Soul Eater mi fa ridere almeno. I personaggi, anche se stereotipati sotto certi aspetti (che però sono tipici di un manga, se non ci fossero non sarebbe un'opera da Shonen Magazine o come si chiamano quelle riviste che pubblicano manga a puntate) sono simpatici, le situazioni non sempre scontate e l'esito delle battaglie neanche.
Insomma, sono una vera ipocrita comunque, perchè anche se tento di essere moralmente e parzialmente critica, la verità è che mi sono letteralmente innamorata di quel cartone animato!
Che dire? Mi mancano cinque puntate per finire l'anime, e se qualcuno lascia un commento (almeno per una volta) per spoilerare... be', non posso nuoverti fisicamente, ma richiamerò di sicuro Dio, Buddah, Allah, Ramsete e lo Chef Tony per farti una maledizione; loro di sicuro saranno d'accordo con me. Mi pare che da qualche parte nel diario di Zeus ci sia scritto come legge suprema "Non si spoilera su niente nemmeno se la persona te lo cheide in ginocchio -tanto sai bene che mente". Pena per la violazione della regola? Diventerai guercio e non troverai mai l'ago nel pagliaio.

Okay, a parte queste baggianate grosse e piene di grassi saturi quanto un Big Mac, passo a qualcosa di serio...
No, ma che ci credevate? Stolti.
Passo semplicemente ad una rubrica che oggi ho intenzione di inaugurare, e che forse un giorno continuerò (come quella di 5 random facts). La rubrica di oggi è "Tutti quelli che..."

Prima ufficiale rubrica di "Tutti quelli che..."
per l'argomento: Soul Eater
(mostrate una certa solennità, che diamine!)
  • Per tutti quelli che sono ancora indecisi sulla sessualità di Crona;
  • Per tutti quelli che si chiedono come cavolo abbia fatto Shinigami ad avere un figlio (questioni tacniche più che altro, una curiosità);
  • Per tutti quelli che pensano che Patty abbia seri problemi a capire il mondo esterno e le situazioni in cui si trova;
  • Per tutti quelli che si chiedono come mai Kid non sia ancora impazzito per l'enorme quantità di cose asimetriche nel mondo;
  • Per tutti quelli che, ogni volta che Black Star combatte, gli danno del fesso perchè grida e fa scoprire sempre la sua posizione;
  • Per tutti quelli che, ogni volta che arriva Excalibur, fanno la stessa faccia schifata di Kid e Black Star;
  • Per tutti quelli che amano la voce di Black Star nel doppiaggio italiano anche se si capisce benissimo che è da donna;
  • Per tutti quelli che vorrebbero una buki come Soul per prendersi cura di loro;
  • Per tutti quelli che trovano sexy la cicatrice di Soul;
  • Per tutti quelli che trovano sexy gli occhi rossi di Soul;
  • Per tutti quelli che trovano sexy i capelli di Soul;
  • Per tutti quelli che trovano sexy Soul, punto e basta;
  • Per tutti quelli che a volte dicono, intimamente felici, "Questo è decisamente poco figo";
  • Per tutti quelli che adorano Spirit Albarn e le sue preghiere per Maka;
  • Per tutti quelli che si dispiacciono quando Maka tratta male Spirit;
  • Per tutti quelli che detestano i capelli e gli occhiali di Ox;
  • Per tutti quelli che mandano Kid a cagare quando si distrae con la simmetria o l'asimmetria;
  • Per tutti quelli che pensano che gli occhi di Maka siano gli unici ad essere stati disegnati da un decerebrato;
  • Per tutti quelli che ridono come idioti quando a Kid, Soul o Black Star esce il sangue dal naso;
  • Per tutti quelli che hanno amato Franken Stain dal primo istante;
  • Per tutti quelli che trovano occasioni per dire (ed è dura a meno di non essere zombie), "Ero fatto così";
  • Per tutti quelli che vorrebbero Ragnarok come animale doemstico;
  • Per tutti quelli che credono che Tsubaki sia la più normale del gruppo;
  • Per tutti quelli che credono che Crona sia femmina;
  • Per tutti quelli che credono che Crona sia maschio;
  • Per tutti quelli che credono che Crona sia androgino;
  • Per tutti quelli che ridono alla sola vista di Spirit perchè sanno che farà qualcosa di stupido;
  • Per tutti quelli che si domandano perchè le buki, sottoforma di buki, siano nude (che senso ha?);
  • Per tutti quelli che pensano simmetricamente da quando hanno visto Kid;
  • Per tutti quelli che soffrono di emorragie alla vista di Tsubaki e Blair;
  • Per tutti quelli che soffrono di emorragie alla vista di Soul, Black Star e Kid;
  • Per tutti quelli che si chiedono cosa c'entrino le macchie ai lati della bocca di Elka Frog con le rane;
  • Per tutti quelli che vorrebbero un 'chop' come grido di battaglia;
  • Per tutti quelli che si sono rotti le palle dei modi in cui Medusa la fa franca;
  • Per tutti quelli che amano la frase "Non so come mi devo comportare!";
  • Per tutti quelli a cui piace Soul Eater e sono arrivati alla fine di questa lista di chacchiate.
Non mi rispecchio con tutte queste dediche, ma con molte si (soprattutto quelle che riguardano Soul). Ovviamente stanno già nascendo delle fanfiction che andranno ad intasare questo fandom su EFP, prima o poi. Be', vi lascio, credo di avervi ammorbato abbastanza.



Patty-chop!
Come suona? Secondo me malissimo...


lunedì 4 luglio 2011

What a bored Shinigami can do - Spoiler 02

Spoiler: Capitolo due - A detective job
Per la prima volta Mello e Matt si ritrovarono nei panni di Near ed L durante l’indagine al caso Kira. Dovevano scoprire tutto su di una persona a partire da zero. Non conoscevano nemmeno il vero nome di Noodle, così cominciarono la ricerca dalle basi. C’erano dei ruoli ben definiti all’interno del gruppo di ricerche: Near snocciolava un’ipotesi dopo l’altra, giocava con i suoi robot e proponeva che cosa fare, e qui entravano in scena gli altri due, Mello seguiva Noodle ovunque lei andasse e il 90% delle volte riusciva anche a non farsi notare, invece Matt faceva ricerche su tutto ciò che passava per la testa ai tre.
Il loro primo incarico fu di una certa portata.
Near si dondolava lentamente su una poltrona, era l’una e venti di notte e tutti e quattro avevano sparato ipotesi a raffica su chi fosse realmente Noodle e sul perché fosse lì. Alla fine il più giovane si era stufato. “Spero che vi rendiate conto che non possiamo andare avanti così. Sono passate quasi due settimane.”
Mello sbuffò e mise le mani dietro la testa. “E che cosa dovremmo fare scusa? Non abbiamo nemmeno una cazzo di base da cui partire.”
“Forse Roger la conosce. Perché non chiediamo a lui? Insistiamo”, propose Matt.
Mello assunse un aria furba. “Forse nell’ufficio di Roger c’è qualcosa di interessante.”
“Vorresti frugare nell’ufficio di Roger?”, domandò Matt incredulo e indignato al tempo stesso.
Mello alzò le spalle. “Che c’è di male? Se lui non ce lo vuole dire…”
“Se possiamo permetterci di guardare nell’ufficio di Roger, perché non guardare direttamente nella stanza di Noodle?”, domandò innocentemente Near.
Matt e Mello si guardarono, poi il rosso indicò il compagno: “Ci vai tu.”
“Perché io?”
“Perché si.”
“No aspetta, perché invece non facciamo così: io la distraggo, in fondo facciamo boxe assieme da quasi tre settimane, potrò avere il diritto di parlarle senza che si insospettisca, no? Nel frattempo tu entri nella sua stanza e cerchi quel che devi cercare.”

domenica 3 luglio 2011

Il giorno degli animali abbandonati

AKA: il mio compleanno.
Ebbene sì, miei prodi lettori: ieri era il mio compleanno.
Una vita iniziata con un ruttino, e non posso finire la poetica frase con un 'e terminata con...' perchè ancora non è terminata, grazie a Dio. Insomma, sono solo vent'anni dopotutto, che pretendete? Posso dirvi che ho inziato la giornata di ieri svegliandomi di soprassalto alle dieci di mattina.
Ma poi, a voi, che ve ne frega?
Basti sapere che ho organizzato un pic nic, per spiegare l'ambiguo titolo del post dai molteplici significati.
Io sono come un cagnolino abbandonato! Abbandonato alla vita crudele e dura e selvaggia che mi opprime e mi schiaccia contro la depressione imminente che brulica nel-
...Cristo, no! Ma che pensate?
Fatto sta che ieri, nel parco prescelto per il pic nic, c'era un grossa tartaruga in mezzo all'erba. Credo fosse abbandata, non c'era nessuno in giro che sembrava essere il padrone. Se non avessi una casa minuscola, un cane nevrotico e una repellenza particolare per le pelli troppo rugose (nonché una madre proibitiva) probabilmente me la sarei portata a casa. A causa invece di tutti questi impedimenti mi sono limitata a farle delle foto e lasciare un pezzo di pane e uno di zucchina (si, la zucchina al pic nic, e non mi riferisco ad una pratica sessuale, ma proprio al fatto che abbiamo mangiato zucchine ad un pic nic... ma è deprimente per caso? Forse erano meglio delle shifezze tipo patatine, non lo so). Comunque, ecco un paio di foto della prode tartaruga esploratrice di parchi, che da oggi in poi chiamerò Mandy.






Non è magnifica? In realtà non ho idea se sia maschio o femmina, ma siccome si rifiutava di parlare non può assolutamente pretendere che la chiami con il suo vero nome.
A parte questo: il titolo del post è in plurale, e non a caso.
Infatti la sera, in giro per la città piena di luci, energia, gente!... no, non è vero, la mia cittadina è noiosa come Novella 2000. Vabbè, il punto è che c'era un gatto ruffiano in piazza, che secondo me era fuggito di casa per farsi credere abbandonato, così la gente lo accarezzava di continuo. Che paraculo! Di lui non ho foto, purtroppo, perchè non avevo più con me la macchian fotografica. E ora che ci penso meglio comunque non lo avrei fotografato perchè lui si approfittava di noi!

Detto ciò, domani non vedo l'ora di mettere il primo capitolo della mia funGfiction! :D






In loving memory of Mandy.
Il tuo collo rugoso sarà sempre nei nostri cuori.