Causa curiosità riguardo a tutti i libri
con una trama vagamente surreale ho iniziato
a leggere Stephen King. Causa Il Fidanzato ho continuato a leggere King. Causa abilità nel narrare dell’autore,
non posso più fare a meno di King.
Da un po’, ormai, mi sembra di essere
circondata da lui. Sarà per l’uscita ad Agosto del film tratto dalla Torre
Nera, e a Settembre di IT, ma vedo King ovunque. Una delle cose piacevoli dei
suoi romanzi è che, in un certo senso, vai incontro all’inaspettato ma
consapevole che alcuni fattori saranno sempre lì a sottolineare il suo stile e
il suo universo. È come entrare in casa e scoprire che qualcuno ha ridipinto le
pareti. Tutto è nuovo ma familiare al tempo stesso.
A questo proposito ci sono alcune cose che
tornano nei libri di King, e sebbene sia uno scrittore molto prolifico e io non
abbia letto nemmeno la metà dei suoi romanzi, mi pare di aver individuato
alcuni temi cari. Cose che ti fanno capire che ti trovi in un suo libro. Se
riscontrate tre o più fattori di questi nella vostra vita, attenti: potreste
essere personaggi di Stephen King.
Alter
ego
In tantissimi romanzi firmati dal Re esiste
un personaggio che è insegnante, scrittore, o che ha velleità artistiche tali
da spingerlo a scrivere. Mentre leggo di questi non posso fare a meno di
pensare che siano una sorta di alter ego dell’autore stesso, che dopo alcuni
lavoretti in gioventù divenne insegnante e poté, dopo il successo dei suoi
primi romanzi, dedicarsi totalmete all’attività di scrittore.
Si pensi al famosissimo Jack di “Shining”,
insegnante frustrato dalla vita e aspirante scrittore. O al protagonista di
“Misery”, che si ritrova nei guai proprio a causa dei suoi romanzi ma, grazie a
questi, viene anche salvato. Oppure al più recente insegnante Jake Epping, che
troviamo in “22/11/’64”, capace di instillare nei giovani di questo o del
precedente secolo la stessa passione per la letteratura che prova egli stesso.
Il
gemello cattivo
Per non uscire dall’area ‘personaggi’ ce
n’è anche un altro che ricorre spesso: l’alcolista. King lo usa in due
accezioni, se è un personaggio negativo si tratta spesso di un ubriacone della
peggior specie, violento e con episodi psicotici che vanno più o meno a
intaccare la trama – mi viene in mente il padre della Beverly in “IT”. Altre
volte però all’autore piace far redimere il suo personaggio, come ha fatto ad
esempio con il protagonista di “Doctor sleep”.
Anche questi personaggi mi fanno pensare a
un alter ego dello scrittore, poiché King non nasconde di aver avuto molti
problemi di alcol e droga nel corso della sua vita. Con questi personaggi quasi
mi sembra che voglia mettere in guarda i lettori, per dire che è così che si
diventa, con quella roba, che lui lo sa e che non c’è nulla di peggio della
dipendenza (da alcol, non da carta e penna).
Casa
dolce casa
Stephen King abita nel Maine, uno stato a
nord degli Stati Uniti, confinante con il Canada. Non me ne intendo ma a rigor
di logica dovrebbe avere un clima rigido, ampi spazi aperti, laghi e viste
splendide e tanta neve d’inverno.
Forse lo usa spesso come ambientazione
perché lo conosce, o perché gli piace, forse perché i paesi di provincia creano
l’ambientazione perfetta per un romanzo dell’orrore. Posti dove i vicini si
conoscono l’un l’altro, dove i poliziotti sono abituati a trattare con una
rapina a mano armata, tutt’al più, ma non con un assassino furbo e un paio di
mostri e fantasmi. Quelle sono cittadine dove un assassino può nascondersi
amalgamandosi con la gente comune, e dove un oscuro segreto può essere celato
per molti secoli.
Ora che ci penso, luoghi non molto diversi
dalle nostre, di provincie…
Fido
Dato che sono una piccola stalker, seguo
le pagine twitter di diversi autori, fra i quali Stephen King. Oltre che fare
una campagna di boicottaggio contro Trump ogni tanto consiglia libri ma,
soprattutto, mette foto del suo cane Molly (AKA The Thing of Evil) in
atteggiamenti più o meno distruttivi.
Ora, da una persona che fa così tante foto
al cane che, per inciso, è ben pasciuto e dal pelo brillante, mi aspetto che
adori gli animali, in special modo i cani. Rimane però il fatto che ho letto
più di un libro di King nel quale il cane finisce male. Ma tanto male. Le scene
con cani morti o sofferenti mi distruggono, e di solito colui che infierisce
sul povero animale è un personaggio pazzo, guidato da forze malvage, o
semplicemente cattivo. Sono giunta alla conclusione che lo faccia per scioccare
il lettore, perché quale modo migliore per far capire la tempra di un
personaggio e nel contempo farlo odiare, se non fargli uccidere un animale che
gli dimostra fiducia?
Insomma, mi sa che è una tecnica. Edgar
Allan Poe, lo sapeva anche lui, ma preferiva i gatti.
Il
male fatto libro
Fra le tecniche e i concetti più usati da
King ci ho trovato qualcosa di diverso dai personaggi e le situazioni che ormai
sono un suo cliché nei romanzi dell’orrore. L’interpretazione di un sentimento,
di una forza che è in ognuno di noi: il male.
In molti libri il cattivo di King per
eccellenza è un personaggio (nella serie della Torre Nera e in “L’ombra dello
scorpione” abbiamo Randall Flagg, in “Cose preziose” Leland Gaunt e non
dimentichiamo la follia che IT porta a Darry, che può contagiare chiunque), ma
mi ha sempre dato l’impressione che il discorso fosse più ampio. Ognuno di
questi antagonisti ha qualcosa di soprannaturale che va oltre le magie che
compie per sopraffare gli eroi della storia. Possiedono una forza che li muove
e una volontà che va oltre quella di uccidere, o mangiare bambini o
collezionare anime, ma è la volontà di fare del male. Per il gusto di farlo,
perché è giusto che il male esista, perché solo con Il Bene possiamo
combatterlo e senza Il Male non esisterebbe Il Bene.
Certo poi King rappresenta il bene come
una tartaruga spaziale o una vecchia centenaria, ma tant’è. L’importante è che
il Male venga sconfitto, che sia un pagliaccio o un ottimo venditore.
Ottimo post, quanti segreti ci sveli del grande scrittore!
RispondiEliminaSpero che vi siano utili in qualche lettura ;)
EliminaHo letto soltanto un libro di King, uno per nulla famoso, e mi piace molto come scrive, il problema è che mi piace anche molto dormire la notte XD
RispondiEliminaIl tuo post è molto interessante, anche per chi lo conosce poco come me. Avresti qualche suo titolo da suggerire ad una fifona come me?
Ahahah! xD In effetti può essere inquietante, penso che sia il suo scopo!
EliminaChe ho letto e non mi ha fatto paura, anche se c'è un po' di soprannaturale (ma giusto alla fine), è 'Joyland', che è molto carino e abbastanza leggero per gli standard di King.
Di King stimo il suo essere scrittore che sa coinvolgere chiunque si appresti ad aprire un suo libro. Decisamente un genio della narrativa contemporanea di consumo, con alcune prove che saranno annoverate fra opere letterarie di questa epoca.
RispondiEliminaMi piace la tua analisi, che mi trova concorde completamente su questi aspetti della sua scrittura. Mi compiaccio del fatto che quando un produttore ha tentato una trasposizione cinematografica di un suo libro, questa non ha poi deluso.
P. S. Trovi un premio per te... da me. :)
In effetti è vero, riesce a coinvolgere!
EliminaPuò piacere o non piacere ma alcuni dei suoi romanzi sono di così ampio respiro che è facile per ogni lettore trovarvi qualcosa di piacevole. Io stessa mi sono avvicinata a King molto tardi, quando erano passati anni ormai dai suoi capolavori più discussi, ma nonostante il mio scetticismo iniziale mi ha conquistata.
Caspita, grazie del premio, decisamente inaspettato! A breve il post di risposta :)
Ciao, ti ho assegnato un premio :) puoi vederlo a questo link: http://tantononimporta.blogspot.it/2017/07/liebster-award-2017.html
RispondiEliminaGrazie mille! :D
EliminaAhah, mi hai fatto venire in mente i commessi dell'Ibs di Roma dove sono stata la settimana scorsa, che stavano giusto giusto catalogando i libri di Stephen King e impazzivano per quanti ne aveva scritti. Personalmente non sono un'amante di King, di cui ho letto solo Misery, non tanto perché non mi piaccia lui ma perché il genere che scrive non è propriamente affine ai miei gusti. Penso però che alla fine ogni autore metta nelle proprie storie degli elementi ricorrenti e, se a volte si rischia di cadere nella ripetitività, altre può invece assumere la forma di una vera e propria "firma" dell'autore e trasmettere un piacevole senso di familiarità. Tutto poi sta alla capacità di ricamarci intorno ;)
RispondiEliminaA proposito, di informo di averti assegnato un Liebster award, lo trovi qui: http://mamitrailibri.blogspot.com/2017/07/liebster-award-2017.html
In effetti ne ha scritti veramente tanti! Ho sentito dire che scrive cinquemila parole al giorno, ogni giorno (non c'è Natale o compleanno che tenga), per lui è una sorta di droga!
EliminaComunque hai ragione, si rischia di cadere nel banale ma penso che King e degli autori che, come lui, riescono a trovare dei dettagli che li caratterizzano, siano astuti. Non si tratta di ripetere infatti le stesse storie, ma ricreare atmosfere simili, o inserire qui e là dettagli che rimandino a precedenti lavori, come un richiamo al loro stesso mondo.
Grazie del premio, è veramente una sorpresa che questo blog sia così seguito, ti ringrazio :)
Ciao! Sono capitata un po' per caso sul tuo blog e ti faccio i complimenti, da oggi ti seguirò volentieri! :-)
RispondiEliminaStephen King per me è un po' uno scoglio...mi riprometto di leggerlo, ho anche da anni un romanzo su una mensola della casa al mare, ma poi non lo faccio mai. Potrebbe essere un buon proposito per l'estate!
Grazie dei complimenti!
EliminaFammi sapere se lo leggerai quest'estate, e di che libro si tratta :)
Ok, devo necessariamente recuperare questo autore è ufficiale. Ho letto solo Ossessione (che tra l'altro pubblicò sotto pseudonimo) e mi era piaciuto, nonostante io non legga praticamente mai questo genere. Però King è un pilastro e sono veramente convinta che potrei innamorarmene. Da cosa potrei iniziare secondo te?
RispondiEliminaAh, ti ho nominata pure io in questo premio https://laquasiadatta.blogspot.sg/2017/07/liebster-award-2017.html :D
Waaa! Ho appena pubblicato il post in cui ti nomino anche io al Liebster! Come al solito talmente in ritardo che arrivo dopo la tua nomina xD Be' mettiamola così, è il pensiero che conta, mi fa molto piacere che tu abbia pensato al mio blog per questo premio ^^
EliminaComunque sia, King ha scritto talmente tanto che c'è solo l'imbarazzo della scelta. Io ti consiglierei di leggerti un po' di quarte di copertina e scegliere il romanzo che ti incuriosisce di più, così sei ancora più motivata a leggerlo :D