Titolo del capitolo: Macchie d'inchiostro
Hermione
Ron mi puntò addosso l’indice accusatore, così simile a quello di sua madre. “Tu lo stai difendendo.”
“Io? No, non è vero!”, protestai. “E da cosa poi?”
“Da tutto. Dalle mie accuse, dalle accuse degli altri. E ti difendi per essere sempre assieme a lui!”
“Io non sto sempre assieme a lui!”
“Come no? Ieri pomeriggio eri con lui, Mercoledì sei andata da lui!”, esclamò Ron. “E io che cazzo sono? Quello di riserva?”
“E allora anche se lo vedo un giorno o due? Io e te passiamo tutto il giorno assieme. Adesso siamo assieme, no?”, chiesi spazientita.
Ron rimase un attimo in silenzio, guardandomi, poi si alzò da letto e cominciò a raccogliere i vestiti con gesti rabbiosi. “Per quanto mi riguarda…”, sbottò infilandosi i boxer, “…potevi pure non venire”, e si mise i pantaloni.
Draco
All’improvviso la consapevolezza che Hermione fosse a pochi passi da me, e si stesse spogliando, diventò fortissima.
Quanto ci sarebbe voluto per voltarsi? Pochi secondi immagino. Ma che! Qui parliamo di nanosecondi. E per raggiungerla? Quanto ci sarebbe voluto per quello? Anche allora mi risposi: poco. E per toccare la sua pelle morbida? Per annusare il suo profumo dolce? Toppo poco perché potessi ancora trattenermi dal farlo.
In fondo… era triste per Weasley, no? Si capiva lontano un kilometro. Quindi, magari, non mi avrebbe detto di no. Si sarebbe rifugiata fra le mie braccia, e solo dopo si sarebbe accorta che io le piacevo un mondo! Certo, essere accettato solo come ‘consolatore’ non era fantastico, ma mi sarei anche accontentato.
D’accordo Draco, mi dissi, è ora. Ce la puoi fare, che c’è di difficile?
“Draco”, sentii la voce di Hermione provenire da molto lontano. Mi voltai di scatto e la vidi.
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