Ero piuttosto indecisa sul personaggio
ideale della bad girl, non tanto perché non ce ne siano, ma perché ne volevo
una veramente tosta e allo stesso tempo reale. Alla fine è stato qualcun altro
a scegliere per me, e cioè il sito “Parole a colori”.
“Parole a colori” è un sito che seguo
spesso, anche se mi interesso alla sezione dedicata ai libri e alla narrativa e
basta (ma se anche le altre sono ricche, interessanti e curate come quella
dedicata ai libri senz’altro vale la pena dargli un’occhiata). Qualche tempo
fa, leggendo i nuovi articoli, ho scoperto che la fortunata trilogia
Millennium, di Stieg Larsson, verrà continuata da un altro autore.
I primi tre libri erano infatti, nelle
intenzioni di Larsson, una sorta di preludio ad una serie composta da ben dieci
volumi. Protagonista sempre Lisbeth Salander, aiutata dal giornalista e amico
Mikael Blomkvist.
Chi mi conosce sa che “Uomini che odiano
le donne” è stato il libro che mi ha fatto capire quanto i gusti personali
possono essere bellamente ignorati di fronte ad un buon libro. Non mi sono mai
ritenuta un’appassionata lettrice di gialli o thriller, tuttavia ho amato
questa serie, che mi ha presa moltissimo dall’inizio alla fine (come
dimenticare le barriere di zaini che costruivo a scuola, sul banco, per
nascondermici dietro e leggere “La ragazza che giocava con il fuoco”? Awww...
bei ricordi!).
Essendo Larsson deceduto a causa di un
attacco cardiaco ormai più di dieci anni fa, qualcuno ha pensato bene di
affidare la stesura dei suoi romanzi ad un altro autore, lo svedese David
Lagercrantz, che basandosi sugli appunti che lo scrittore ha lasciato
pubblicherà gli altri libri. La sua fatica ha già un titolo, “Ciò che non
uccide”, e una data di pubblicazione mondiale, il 27 Agosto. Non mi dilungo a
dire cosa ne penso, credo che aspetterò di leggere il romanzo – o di schifarlo,
ancora i miei sentimenti non sono chiari nei suoi confronti.
Il punto della situazione è questo,
comunque: Lisbeth Salander. Si è insediata nel mio cervello e non vuole saperne
di uscire. Qualsiasi altra candidata alla rubrica sembra troppo buona a
paragone suo, o troppo esagerata fino ad essere una caricatura. Quindi parliamo
di Lisbeth Salander, e speriamo che dopo la rubrica esca dalla mia testa.
Lisbeth Salander interpretata da Noomi Rapace |
Nome: Lisbeth Salander
Libro: Trilogia Millennium
Immaginato da: Stieg Larson
Segni particolari: un enorme drago
tatuato lungo tutta la schiena e un’espressione poco amichevole.
Dall’aspetto al suo modo di rapportarsi
con gli altri, Lisbeth Salander non fa una buona impressione. Ma lei vuole
così. Lo stile gotico-punk dei suoi vestiti la fa sembrare subito una bad girl,
e scopriamo che lo è non solo nell’aspetto quando vediamo che il suo lavoro
consiste nell’hackerare computer per scovare informazioni riservate. Oppure
quando scopriamo il suo liberismo sessuale, o le sue amicizie particolari come
quelle con altri hacker, pugili in pensione, spogliarelliste o giornalisti che
lo stesso stato vuole eliminare.
Ma non è solo questo. Leggendo scopriamo
il perché Lisbeth è la persona che è diventata. Il suo passato è fosco, non
libero da accuse di prostituzione, di aggressione, di assunzione di sostanze
illegali, ma si può attribuire il tutto ad una famiglia poco attenta? La
risposta ci viene data da Larsson soprattutto nel secondo libro. Lisbeth
Salander è figlia di una spia dell’est Europa rifugiata in Svezia, un uomo
violento e malvagio, che maltratta la madre di Lisbeth fino a danneggiarle il
cervello, e tuttavia lo stato continua a proteggerlo per assicurarsi i suoi
servigi. Dopo che le autorità le voltano le spalle, Lisbeth, alla sola età di
undici anni, capisce che solo lei può rendere giustizia a sé stessa, e se
necessario è disposta a farlo anche con mezzi non convenzionali.
Per correttezza ho messo anche l'interpretazione di Rooney Mara, anche se per me Lisbeth avrà sempre il volto di Noomi. |
Questa è la parte della bad girl, ma il
vero motivo per cui ho scelto Lisbeth Salander per la rubrica è che, nonostante
sia una cattiva ragazza in tutto e per tutto, con certi comportamenti sfugge ai
canoni prefissati del personaggio e diventa una personalità reale. Ad esempio
quando la sorprendiamo ad osservare Mikael Blomkvist con ogni sognanti da
ragazzina innamorata, o quando si prende cura del suo vecchio tutore colpito da
ictus come farebbe una figlia, o ancora quando tenta in maniera impacciata di
riallacciare i rapporti con i suoi amici dopo una lunga assenza. La Lisbeth
Salander che crediamo di conoscere si sfalda, allora, e prende le sembianze di
una persona diversa, di una persona vera.
Questo
personaggio mi è sempre piaciuto, perché è «la donna che odia gli uomini che
odiano le donne». Credo che sia uno di quelli su cui ho veramente poco da
ridire. Anzi, a pensarci bene, non ho nulla da ridire su Lisbeth Salander, il
che è incredibile. Posso solo sperare, però, che i prossimi romanzi, pur non
essendo firmati da Stieg Larrson, siano altrettanto coinvolgenti e non
snaturino questa eroina che ho amato tanto.
Bella questa rubrica!
RispondiEliminaLisbeth è la donna che odia gli uomini che odiano le donne...
Avevo trovato questa descrizione tempo fa in una recensione, ma non ricordo quale! :)
Grazie, sono contenta che la rubrica ti piaccia :)
EliminaQuella frase la dice lei stessa nel libro, quindi immagino che in parecchi l'abbiamo usata xD
Lisbeth Salander è un personaggio riuscitissimo. Leggendo il primo libro della trilogia (gli altri sono lì che aspettano sul mio scaffale) in realtà non l'ho mai vista come bad girl vera e propria. Per me lei è buona. Non so in che maniera e in quale mondo, ma lo è. ;)
RispondiEliminaA pensarci bene è vero! Lisbeth è un personaggio positivo, buona nell'animo, con un forte senso della giustizia (un po' particolare nella messa in pratica, ma mica tutti siamo perfetti! XD), ed è solo esternamente che appare una cattiva ragazza ;)
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