Ebbene dopo aver ceduto alla curiosità e
aver letto il libro, ho di nuovo ceduto alla curiosità e guardato il film.
Attenzione, mica scaricato in formato pirata e guardato al buio nella
solitudine della mia casa. No, l’ho visto al cinema, assieme alle mie amiche!
Quando ti promettono una serata fra donne così divertente grazie solo ad un
film, che fai, non ne approfitti?
Sì, sto parlando di “Cinquanta sfumature
di grigio”.
So che ci sono già centinaia di
recensioni nel web riguardo questo film, ma questa non è una di quelle. Ci
tengo a precisarlo, perché a quanto pare leggendo in giro si trovano solo
lunghissimi scritti che criticano brutalmente il film e che probabilmente non
sono interessati tanto a scrivere la recensione quanto alle visualizzazioni e
ai commenti che questa riceverà.
Ovviamente è bello ricevere commenti, è
bello che qualcuno legga ciò che scriviamo. Ma scrivere qualcosa non per il
gusto di farlo o di condividere piuttosto che per i commenti non è onesto a mio
parere. Sapete cos’hanno in comune tutte le recensioni sul film di “Cinquanta
sfumature di grigio” che ho letto? Sono tutte sarcastiche e cercano di essere
taglienti e spiritose – non sempre riuscendoci, tra l’altro.
Questo, si capisce, per ammiccare al
lettore. Per fargli capire che quello che sta leggendo è un post innovativo,
divertente, che segue le mode del momento e lo fa con ironia. Così il lettore
di blog pensa: «Caspita! Dovrei proprio seguire questo sito così divertente e
interessante!»
Tuttavia dopo la centesima recensione
uguale alla prima che ho letto penso che tutti questi blog non sono poi così
interessanti né innovativi, sono solo alla ricerca del post che gli darà
notorietà. La qualità di questi blog non può quindi che essere pessima,
diciamocelo. Perché quando scrivi qualcosa perché sembra facile e popolare ma
non perché ti diverte allora c’è qualcosa di sbagliato.
Questa borsa riassume in due frasi tutto quello che io ho detto in trenta righe. |
Tutto questo ragionamento per arrivare
ad un semplice fatto: il film non è poi così male.
Nei giorni prima di andare a vederlo mi
ero psicologicamente preparata ad una noia senza fine e ad un incazzatura
bestiale, dato come mi aveva ridotto il libro. Invece poi sono uscita dal
cinema e, be’, non si può dire che andrei a rivederlo e non credo che guarderò
il seguito, ma le mie parole – e le mie amiche possono testimoniarlo – sono
state «pensavo peggio».
Pensavo peggio perché da come ne
parlavano sembrava che dovessimo andare a chiedere il rimborso del biglietto, e
quelli del cinema non avrebbero battuto ciglio perché avrebbero capito il grado
di cretinaggine che ci era stato
proposto. Invece è stato guardabile, di sicuro non così male come lo hanno
messo giù praticamente tutti, sul web, sui giornali, in televisione.
Ma andiamo con ordine.
Partiamo dal presupposto che non si può
trarre un bel film da un brutto libro. La storia è identica a quella che ha
scritto la James e, come il libro, mi ha procurato una rabbia non indifferente
perché lui è uno stalker, esagerato e impiccione. Inoltre la storia è
inverosimile perché si conoscono appena ma si comportano come se stessero
assieme da anni. Tutte queste cose le sapevamo già, perché sono difetti del
libro. Non si può incolpare il film per essergli stato fedele.
Fra le critiche che ho sentito in giro
si parla della recitazione. Non è da premio Oscar, su questo non ci piove, ma
ho visto gente recitare molto ma molto peggio. Forse lui non è il massimo, ma
lei mi è piaciuta invece e, a chi ha fatto le critiche di turno, chiedo: «Ma
voi come avreste reagito nell’entrare in una stanza piena di fruste e altri
giochi sessuali sadomaso? Avreste urlato? Sareste scappati? Vi sareste messi a
ridere?» Non si può fare altro che essere stupiti, vagamente affascinati e
forse incuriositi. E questo ci è stato mostrato. Il film non è inverosimile per
la tematica sessuale, ma perché è frettoloso, come il libro.
Una cosa che devo invece criticare al
film è il nudo. Non che mi diano fastidio le scene di nudo – non sarei mai
andata a vederlo altrimenti – ma è estremamente sessista. Passiamo un film
intero a vedere ogni singola parte di lei, di lui solo le chiappe. Ora, non
vorrei sembrare assatanata, ma perché di lui non possiamo vederlo, ‘sto
fantomatico pisello che sembra essere il sogno erotico di ogni donna?! Solo per
una questione di principio!
Perché il corpo della donna si può
mostrare interamente nudo e quello dell’uomo no? Vediamo una vagina (che poteva
anche darsi una rasatina, fra l’altro), non possiamo vedere anche un pene già
che ci siamo? Tanto ormai…
Insomma, questa cosa mi ha dato
immensamente fastidio. Non lo trovo equo, non lo trovo corretto nei confronti
delle donne. Il film non parla di quello, ma inconsciamente e forse senza
neanche volerlo insegna che il corpo della donna può essere mercificato, quello
dell’uomo no. La donna non ha bisogno della privacy del proprio corpo, che non
è importante, non importante come quella del corpo maschile. La figura femminile non ha
bisogno di essere coperta, può benissimo rimanere a nudo di fronte al mondo
intero. Mentre quello degli uomini conserva ancora la sua privacy, e così il
suo rispetto.
Non so cos’è diventato questo post. Un
po’ si getta contro i blogger furbi e un po’ condanna il modo in cui viene
ancora trattata la figura femminile. Un po’ difende e un po’ affonda “Cinquanta
sfumature di grigio”, ma quello che volevo dire all’inizio in realtà è: questo
è un film come un altro.
Siamo
noi a renderlo un fenomeno, da soli lo innalziamo a molto più di quello che è e
che vuole essere. Perché se togliamo il rumore che gli abbiamo creato attorno
“Cinquanta sfumature di grigio” non è altro che un film d’amore. E per essere
un film d’amore, non è neanche male.
Mentre leggevo la tua recensione, ho avuto un mini-flash! Sai cosa ho notato? Che nei pochi film in cui è comparso un nudo maschile (parte davanti, intendo), il personaggio era dopo un rendez-vous amoroso, spesso sotto la doccia.
RispondiEliminaNon so se questo sia un caso, ma nota la differenza: la donna sempre e comunque senza veli, l'uomo solo dopo aver dato prova delle sue doti da stallone.
Se non è sessismo questo ... :)
Ottima osservazione! In effetti non ci avevo mai fatto caso, però è una cosa da far presente ai registi, forse lo fanno inconsapevolmente xD
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