Tempo fa ho visto l’ultimo film tratto
dal libro di Tolstoj, “Anna Karenina”, quello con Keira Knightley, Jude Law e
Aaron Taylor-Johnson. Un po’ per gli attori, un po’ per la storia, e un po’ per
lo stile particolare del film, mi è piaciuto moltissimo e ho deciso di leggere
il libro. Le fasi che ho attraversato sono state parecchie.
All’inizio l’impazienza, quando ho visto
il libro su Soloscambio e mi è stato inviato. Al suo arrivo ho notato la mole
del libro, di cui ero consapevole ma che ho volutamente ignorato, e sono sorti
i primi dubbi. Quando ho iniziato a leggerlo, poi, per le prime cinquanta
pagine mi sono ripetutamente detta: “Che cosa hai fatto Patty? Non lo finirai
mai!”. Poi mi sono immersa nella storia, e ogni dubbio è svanito.
Nella Russia di fine ottocento
l’aristocratica Anna è sposta con il politico Karenin, un uomo ligio al lavoro,
che tiene a bada i sentimenti e si cura più di tutto dell’immagine da dare in
società. La vita di Anna scorre come quella di tutte le altre donne di alto
lignaggio, tra feste, banchetti, chiacchiere, e i piccoli drammi familiari. È
proprio quando va a trovare suo fratello, per convincere sua moglie a non
abbandonarlo dopo un tradimento, che Anna conosce Aleksej Vronskij.
Dal loro primo incontro nasce una
malcelata attrazione, che si trasforma presto in amore. Vronskij segue Anna
quando lei torna a San Pietroburgo dal marito e dal figlio, e lì cominciano a
frequentarsi. Sebbene Karenin sospetti l’infedeltà della moglie decide di
rimanere cieco all’ovvio, per non essere additato come vittima in società, ma
non può più chiudere gli occhi quando Anna gli confessa il tradimento e di
aspettare un figlio da Vronskij.
Da quel momento in poi comincia fra i
due una lotta per il divorzio, che Anna vuole per poter vivere serenamente con
Vronskij e i suoi figli, e che il marito non le vuole concedere per non darle alcuna
possibile felicità. La pressione alla quale Anna è sottoposta agli occhi di
tutti la logora, poiché i più la reputano una donna depravata e perduta, e la
trattano come tale. Ma più di tutto la fa soffrire lo sfilacciarsi del suo
rapporto con Vronskij, che è diventato freddo e distante nei suoi confronti.
Lev Tolstoj |
In giro sul web ho notato che, pur
essendo famosissimo, “Anna Karenina” non riscuote successo come altri classici
dei suoi tempi. Quando qualcuno deve citare un classico dell’Ottocento il più
delle volte viene citata Jane Austen o, quando si vuole proprio fare un
figurone, Charles Dickens. Non ho mai sentito nessuno sciogliersi in
complimenti per Anna Karenina, e mi chiedo il perché.
Credo che gli antichi autori russi come
Tolstoj si siano guadagnati la fama di ‘tragedisti’. Se leggi un romanzo russo,
stai pur certo che finirà male, sarà pesante, lungo e pieno di miserie, ci
sentiamo dire. Non posso certo dissentire, ma da quando in qua si evita una
storia perché minaccia di essere triste? Questione di gusti forse, io ad
esempio mi sento meglio quando non tutto va a finire bene: il finale dolceamaro
conferisce alla storia una parvenza di realtà.
“Anna Karenina” è il trionfo della
realtà. Forse mi è piaciuto tanto proprio per questo, perché Tolstoj scava
nell’animo umano rivelando finanche le più piccole gioie e i più piccoli
dolori, le sottili gentilezze, le bugie che le persone si raccontano per stare
meglio e le meschinità che ci contraddistinguono. In questo libro ci vengono
mostrati entrambi i lati della medaglia di ogni situazione, dalla più allegra
alla più funesta. Il lettore viene non solo trasportato nella storia, ma ne
conosce tutti i particolari e riesce facilmente a capire i personaggi e le
situazioni – pur essendo, oggi, parecchio estranee alla società in cui viviamo –
perché le emozioni umane non cambiano, e Tolstoj riesce a descriverle con
schiettezza, senza tralasciare nessuna felicità ma neanche nessuna bruttura.
L’unica pecca che, devo dire, ha “Anna
Karenina” è la lunghezza. Magari è solo una questione di gusti, ma
personalmente dopo un po’ mi annoia leggere sempre degli stessi personaggi
(forse questo è lo stesso motivo per il quale non amo le serie lunghe). A parte
questo, e la prolissità di Tolstoj in alcune parti della narrazione che non
sono molto interessanti, “Anna Karenina” è una lettura godibilissima.
Non
so perché tutti ne riconoscano il genio ma pochi ne parlino con il fervore che
accompagna altri nomi, come i sopracitati Austen e Dickens, ma anche Baudelaire
o Foscolo. Non ho mai letto altro di Tolstoj, ma credo proprio che prima o poi
ci riproverò. Nel frattempo mi riserbo di parlarne benissimo, e con gli occhi
che scintillano.
Anche io ho amato moltissimo questo libro, ma molto meno il film. Probabilmente proprio perchè l'ho letto prima di vederlo, e non mi è sembrato che riuscisse ad avere la profondità del romanzo :P
RispondiEliminaPerò a me i mattoni dell'ottocento piacciono proprio perchè durano un sacco, e a volte quando arrivo alla fine mi dispiace pure ;A;
Succede così la maggior parte delle volte, se si guarda prima il film sembra bellissimo e il libro è un piacere da leggere, ma se si fa il contrario il film risulta il 99% delle volte meno bello.
EliminaPerò non me la sento di biasimare i poveri produttori: non deve essere facile riportare ottocento pagine di romanzo xD
Questo romanzo è un po' una spina al fianco, per me, dato che l'ho iniziato e non terminato... ho preso in antipatia i personaggi e non c'è stato nulla da fare. Eppure sento che prima o poi dovrò dargli un'altra possibilità... adesso forse non è il momento giusto (vengo da un mattone di oltre 1000 pagine, I misteri di Udolpho) ma verrà il suo turno e questa volta non mollerò *_*
RispondiEliminaDopo "I misteri di Udolpho" meriti un riposino ;) In bocca al lupo per il secondo tentativo!
EliminaE che libro <3
RispondiEliminaCmq complimenti per il blog, colgo l'occasione per invitarti ad un evento nel mio angolino, dacci un'occhiata, ecco il link
http://piccolemacchiedinchiostro.blogspot.it/2015/05/buona-domenica-cari-amici-di-piccole.html
ti aspetto =D
Grazie! Vado subito a darci un'occhiata :D
Eliminaa me il film è piaciuto un sacco, ma il libro l'ho trovato di una pesantezza infinita: non vedevo l'ora che arrivasse quel treno :)
RispondiEliminaAhah! Il film è bellissimo, il libro a me è comunque piaciuto, anche se capisco perché l'hai trovato pesante ^^''
EliminaNon lo so, ho proprio paura di iniziarlo. Un po' come Guerra e Pace.
RispondiEliminaNon è solo per la lunghezza, ma è anche perché temo non sia proprio il mio genere.
Quindi aggiungi questo alla quantità non indifferente di pagine...
Però prima o poi bisogna che lo provi...
A me non è piaciuto, un noia mortale (e bada che amo gli scrittori russi).Non ho trovato tutto 'sto grande amore tra Anna e Vronskiy, e non ho trovato l'eroina partivolarmente coraggiosa. oltretutto mi disturba molto quando c'è un genitore che abbandona i i figli perchè innamorato di un'altra persona, non riesco mai a parteggiare per lui.
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