lunedì 6 aprile 2015

Segna(la)libro #4: “Ritratto di famiglia con superpoteri”, di Stephen Amsterdam

Inizia un altro mese, e io sono in una situazione di stallo. Una di quelle situazioni in cui non c’è da fare altro che attendere, cosa che onestamente mi sono stufata di fare, ma tant’è.
Ora, non è che io scelga i temi delle rubriche in base a quello che mi capita, probabilmente il fatto è che penso talmente tanto alla mia situazione che riesco a relazionarla con ogni cosa. Mi piacerebbe però liberare un po’ la mente con questo mio piccolo spazio, perciò ho scelto un tema che sarà impossibile relazionare con qualsiasi cosa: superpoteri e supereroi.
 
Giordana ha 15 anni ed è alla continua ricerca di sicurezze. La sua sensibilità verso tutto ciò che la circonda la porta ad accordare una seconda occasione al padre alcolizzato, che sembra non volerne più sapere della famiglia. Giordana può diventare invisibile e, concentrandosi molto, attraversare i muri e le persone. Ben è il fratello maggiore di Giordana. Sposato con Janelle, senza lavoro e con un figlio piccolo, si sente depresso e in trappola, finché non prova l'impulso di imitare il volo di un uccello e scopre il suo superpotere. Volare lo porterà ad apprezzare di più quello che ha, e ad aiutare il prossimo in situazioni di pericolo. Natalie è la moglie di Peter, mamma di Alek e Sasha e sorella di Ruth. Quando scopre di saper nuotare velocissimo (a livelli olimpionici) trova dentro di sé una nuova forza per affrontare il comportamento ingestibile di Alek, che si allontana sempre di più da lei e dalla famiglia. Ruth è la mamma di Ben e Giordana e la sorella di Natalie. È costretta a rifarsi una vita dopo la separazione dal marito. È un'infermiera, e il suo potere è la telepatia. Si prende cura di Alek quando si intensificano le sue inspiegabili fughe, e ciò fa sì che i suoi legami con la sorella si deteriorino, fino a spezzarsi. Sasha è il fratello maggiore di Alek. Ex ragazzino timido e introverso, lo ritroviamo trentenne, gay dichiarato, mentre organizza un party di compleanno per sua cugina Giordana, ormai una brillante accademica. Il suo potere è far innamorare le persone...
 
Onestamente? Questo è l’unico libro con i superpoteri che ho trovato che non fosse un paranormal romance. Forse non ho usato la chiave di ricerca adatta, e i paranormal romance sono gli unici libri, oltre a questo, che rispondevano alla descrizione. Stavo per arrendermi a dover utilizzare uno dei millemila libri che hanno seguito la scia di “Percy Jackson” o di “Shadowhunters”, poi ho visto questo.
All’inizio non ero molto convinta perché sembrava un libro troppo particolare, ma poi è stata proprio la sua originalità a conquistarmi. È un po’ il contrario di “Kick-ass”: dei veri superpoteri ma senza supereroi. Questo libro risponde alla domanda che Marvel e DC si pongono da decine e decine di anni: se avessimo dei superpoteri, che cosa ne faremmo?
Indubbiamente film e fumetti finiscono per rendere il tutto fin troppo fico, con morti commoventi ed eroici sacrifici, mentre la maggior parte dei libri prendono il ragazzino di turno e lo trasportano in una rocambolesca avventura vagamente da film Disney. Nella realtà, se avessimo dei poteri, io dico che li useremmo pochissimo.
Intanto, con la fortuna che abbiamo, il superpotere di volare andrebbe a qualcuno che soffre di vertigini. Un tipo anonimo, mediamente felice, con i suoi piccoli crucci e le sue piccole vittorie, che non saprebbe nemmeno che farsene di questo potere. Magari padre di un’adorabile bambina e di un irascibile adolescente, con una moglie che cucina benissimo la torta al cioccolato che a lui non piace e fa asciugare la bistecca che lui adora. Insomma un tipo normalissimo, quindi scordiamoci il muscoloso Clark Kent o la fisicatissima Wonder Woman. Uno così, che se ne fa del volo? Sembra che Stephen Amsterdam abbia risposto a questa domanda.
Siamo realistici, a cosa saper volare quando sei padre di un quindicenne che ascolta musica a tutto volume e da grande vuole fare la rockstar?

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