Come insegna “Kill Bill” esistono due
tipi di supereroi, quelli che sono nati così e quelli che lo diventano. Ad
esempio Superman è nato Superman e si nasconde dietro la maschera di Clark
Kent, non come Peter Parker, che deve indossare una maschera per trasformarsi
in Spiderman.
Nutro una certa simpatia per i supereroi
nati come supereroi, forse perché mi piace l’idea che si debbano confondere con
le persone normali e siano loro stessi solamente quando vivono avventure. Per
questo motivo ho scelto un personaggio che è nato con un superpotere, Peggy
Sue.
La saga di “Peggy Sue e gli Invisibili”
è del francese Serge Brussolo, che ha all’attivo qualcosa centomila romanzi per
ragazzi, di cui la metà sono dedicati alle avventure di Peggy Sue. Io ho letto
cinque o sei libri di questa saga quando andavo alle medie, ed era una delle
mie preferite.
Ogni tanto mi ricordo che esiste quando
la vedo in libreria e mi viene voglia di comprare tutti i seguiti che ancora
non ho letto, ma ho paura che lo stile che mi piaceva tanto da ragazzina mi
sembri oggi troppo semplice, e dato che Peggy Sue è stata la mia eroina
preferita per circa due anni non voglio rovinarmi l’immagine che ho di lei.
Serge Brussolo |
Peggye Sue è nata con un potere che la
isola dalle altre persone e dalla sua stessa famiglia, e la fa sembrare strana:
lei è la sola, nel mondo, ad essere capace di vedere gli Invisibili.
Gli Invisibili sono fantasmi che possono
assumere qualsiasi forma, passare attraverso le pareti, volare da un posto
all’altro, e possono interagire con gli umani proprio come le persone normali,
ma noi non possiamo vederli. Sono creature malvagie e con un pessimo senso
dell’umorismo, che si divertono a causare incidenti, far litigare le persone, e
quanto di più malvagio possono architettare – possibilmente con delle vittime
umane coinvolte.
Da quando è bambina Peggy Sue li vede
combinare disastri ma, quando prova a raccontarlo agli adulti, loro la prendono
per pazza. Peggy decide allora saggiamente di starsene in silenzio, e di
combattere gli Invisibili da sola. La sola arma che può usare contro di loro è
l’astuzia e la caparbietà.
Nel corso dei libri si uniscono a Peggy
vari personaggi che la aiuteranno a combattere i fantasmi. Primo fra tutti il
cane blu, un piccolo randagio divenuto telepatico e di una sfumatura bluastra a
seguito di una disavventura con un sole blu che rende intelligenti. Poi
arriverà Sebastian, il fidanzato di Peggy, che, colpito da una maledizione nel
deserto, si trasforma in sabbia se non è abbastanza idratato. Infine la
simpaticissima nonna di Peggy, una vecchina che non si stupisce davanti a
niente.
Peggy Sue è un personaggio ben
costruito, assieme a tutto il suo mondo vagamente spastico. È una ragazza che sta crescendo e ha le ansie
e le preoccupazioni che hanno tutti gli adolescenti, ma visto l’atteggiamento
delle persone nei suoi confronti (i più la credono pazza, anche i suoi
genitori) è diventata empatica, sensibile ma anche coriacea a tutto ciò che la
vita le riserva.
Nonostante l’intera saga di Peggy Sue
sia un libro per ragazzi, e abbia sicuramente molti elementi stilistici che ben
si adattano ad una lettura leggera, l’ho sempre trovata un po’ inquietante.
Diciamo che è per ragazzini che non si spaventano facilmente.
Per
leggerla si deve essere un po’ come la sua protagonista, perché una cosa è
certa: se anche Peggy si spaventa trova sempre il coraggio di giungere alla
fine.
Devo avere letto a mio figlio "Peggy Sue e il cane blu", anni fa, ma adesso nella mia non-memoria confondo il libro con uno della serie di Nina (Moony Witcher). Non sono sicura che sia un paragone (involontario) molto lusinghiero. Per me Nina era troppo psichedelica. Le sue fontanelle di scintille rosa e blu che sprizzavano stelline lampeggianti mi facevano venire l'orticaria. ;)
RispondiEliminaHo visto in giro i libri di Nina e, ad essere sincera, non mi hanno mai attirata molto. Proprio a partire dalla copertina! Preferisco la copertine semplici, di solito ^^
EliminaSpero che Peggy Sue non ci assomigli xD