giovedì 25 maggio 2017

Penna alla mano #3: Il blocco dello scrittore

Sono certa che fra i blog che seguo questo sia un argomento che si è trattato parecchie volte, solo che io ho mancato i post giusti. Non ne ho mai parlato, e in effetti è strano perché a quale autore o aspirante tale non è mai capitato di avere il blocco dello scrittore? Probabilmente viene anche ai blogger, ai giornalisti e quelli che scrivono le quarte di copertina, ma io non ne ho mai parlato.
Eccomi qui a rimediare.
Qualche anno fa ho smesso di scrivere per un po’, perché semplicemente non ne avevo voglia. È stato subito dopo il periodo in cui scrivevo tantissimo, le parole venivano fuori da sole e io sentivo di aver appena scoperto qualcosa di meraviglioso. Leggevo e scrivevo molto, ero sommersa dalle parole e tutto era fantastico e facile. È stato come l’inizio di una relazione: le cose vengono da sé e i piccoli screzi non esistono. Pian piano ho iniziato a rallentare, sempre di più, sempre di più, e un bel giorno mi sono fermata.
Non è stato premeditato, non è stato sofferto, non è stato voluto. È successo e basta. Per qualche mese ho preso le distanze e poi la voglia di scrivere è tornata da sola, sbocciata con una consapevolezza diversa, più matura – mi piace pensarlo – e forte di ciò che avevo imparato.
Eppure io quello non l’ho mai considerato un blocco dello scrittore. Non mi sentivo bloccata, penso che fosse una semplice fase del mio percorso. Credo che il blocco sia diverso, credo che sia la difficoltà nello scrivere quando desideri scrivere. Spremi le meningi e quello che ne esce non ti piace, rileggi, correggi, cancelli tutto e riprovi, ma niente. Sei bloccato.
In questi casi, cosa si può fare?


Ho letto pochissimi manuali di scrittura creativa, ma non ricordo di aver letto del famoso blocco in nessuno di questi. Mi è successo eccome, svariate volte, durante la stesura di racconti lunghi o, più raramente, romanzi. Si arriva ad un certo punto in cui la storia è avviata, l’entusiasmo iniziale si è placato e si cominciano ad avvertire i nodi che vengono al pettine. In questi momenti nessuno ti insegna cosa fare per superare lo scoglio. Quindi, che fare?
Ecco quello che faccio io.

Guida Personalissima per Superare il Blocco dello Scrittore (i risultati possono variare)
Come prima reazione c’è il rifiuto – così insegnano gli psicologi, almeno. Non mi capacito del perché ciò che scrivo faccia acqua da tutte le interlinee. Mi incaponisco su un punto, lo scrivo e lo riscrivo, provo su pc, su carta, provo a fumettarlo, ci penso la notte prima di andare a dormire, sperando che un sogno mi dia indicazioni precise su come fare.
Dopo un po’, niente. Non sono andata avanti, letteralmente, di una virgola.
A questo punto mi prendo una pausa. Pochi giorni, niente di impegnativo, non inizio nuovi progetti, cerco di non pensarci e magari preparo una torta. Torno alla carica con una tazza di tè e il mio dolce, in assetto da battaglia, non appena ho qualche ora libera. Rileggo ciò che ho scritto da qualche pagina alla fine. Riprendo contatto con la storia, la rileggo sforzandomi di correggere poco o niente.
A volte basta questo. Sul serio, ricomincio così, tornando indietro e riprendendo la corsa con nuovo slancio.
Se questo non dovesse bastare vado alla ricerca di un libro a seconda dell’umore del momento. Non deve essere per forza un libro che somiglia a ciò che sto scrivendo, deve solo essere un libro bello. In questi casi scelgo solitamente autori che conosco già, che so di adorare alla follia. Per un po’ mi dedico a loro e, quando la voglia di scrivere ha raggiunto limiti insopportabili (della serie: penso solo a scrivere, tutto il giorno, tutti i giorni), mi metto al lavoro. All’inizio con un un po’ di fatica, ma poi sempre più facilmente, riprendo il viaggio.

In sostanza per superare il blocco dello scrittore devo prendere le distanze, cercare ispirazioni in lavori altrui, respirare un poco di aria fresca anche solo per qualche giorno e poi ricominciare con nuova lena.
Per voi funziona così? O ci sono altre Guide Personalissime di cui dovrei sapere?

2 commenti:

  1. Purtroppo conosco questo fastidioso problema del blocco fin troppo bene. Ogni volta cerco di capire cos'è che lo provoca e come liberarmene, ma dopo tanti anni ancora non sono riuscita a trovare una formula :) Direi che forse tutto è molto soggettivo e anche dipendente dalle varie situazioni che ci troviamo a vivere. O forse si può dire che la Musa è capricciosa e viene e va come le pare. In linea di massima però mi trovo d'accordo con la tua strategia di prendere un po' le distanze e di farsi ispirare da altri libri. Di solito funziona, soprattutto quando si ha la fortuna di imbattersi in romanzi che ci piacciono davvero e ci trasmettono qualcosa di potente.

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    1. E' vero, è soggettivo, sicuramente dipende anche dal momento che stiamo passando (stress e scrittura non vanno d'accordo, almeno per me).
      I bei libri fanno sempre venire voglia di scrivere! Quando ne sto leggendo uno non vedo l'ora di mettermi al pc e andare avanti con la mia storia :)

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