Su aNobii ho una lunga wish list che
aggiorno spesso, più spesso di quanto non legga i libri che contiene. È come
un’Idra di romanzi: ne leggi uno e ne ricrescono due. Comunque sia, spesso mi
capita di mettere qualcosa in lista e dimenticarmene per un po’ – un bel po’.
Il risultato è che metto lì dei libri ad attendere pacifici il loro turno, poi capita
che diventino famosi e tutti li leggano, mentre io, che li ho nella mia lista
dei desideri da tanto tempo, ancora non lo faccio.
Ecco cos’è successo con “La bambina che
salvava i libri”, di Markus Zusak.
In realtà tutto iniziò in una notte buia
e tempestosa… Okay, solo buia. E velata di insonnia. Navigavo su internet e mi
capitò di leggere una recensione di “The book thief”. Lo misi wish list e me ne
sarei dimenticata presto se, qualche mese dopo, non fossi stata bombardata
dalla pubblicità del film tratto dal libro.
Guardai il film. E lo adorai.
Parecchio tempo dopo lessi il libro. E
fu allora che lo amai.
Prima di tutto permettetemi una piccola
digressione sul titolo, che mi ha fatta sclerare non poco.
Titolo originale: The book thief.
Titolo tradotto in italiano: La bambina
che salvava i libri.
Titolo del film: Storia di una ladra di
libri.
Titolo del libro conseguente al film: Storia
di una ladra di libri.
Voglio dire… perché?
Non sarebbe stato molto più semplice
chiamarlo “La ladra di libri” sin dall’inizio, e basta? Forse era troppo
semplice per gli editori, poco accattivante, o semplicemente sensato. E non sia
mai che traducano un titolo in maniera sensata.
Scleri a parte, voglio leggere “Il
messaggero”, l’altro libro di Zusak, e penso che se potessi leggerei anche la
sua lista della spesa (e probabilmente ne farei una recensione). Non ho
intenzione di raccontarvi la trama, che forse conoscete già perché avrete letto
il libro o visto il film. Questo è uno di quei racconti che va gustato in prima
persona quindi questa, più che una recensione, sarà un’ode al libro da parte di
una fangirl.
Ci sono tantissime cose che mi sono
piaciute di questo romanzo. In primis la sua narratrice, ironica e tagliente
nei momenti giusti, poetica e profonda in quelli necessari. Oltre ad essere una
narratrice originale, inoltr, La Morte è anche onnisciente, quindi l’autore ha
usato un ottimo espediente per raccontare la sua storia in ogni sua piccola
minuzia, in ogni sentimento dei protagonisti, anche i più nascosti.
Markus Zusak Per qualche motivo, è proprio così che lo immaginavo. Un viso gentile e sorridente. |
La divisione che è stata fatta per il
romanzo, poi, è molto carina. Ogni parte ha il nome del titolo del libro che in
quel momento è più importante per la protagonista. Un’idea che ho trovato
divertente.
Ma la cosa che più mi ha rapita di
questo libro sono i personaggi. Penso di non essermi mai innamorata di così
tanti personaggi in una sola lettura. Chiaramente non figura la protagonista
fra i miei preferiti, ma è solo perché i personaggi secondari sono tutti fantastici!
Primo fra tutti Max Vanderburg, il
pugile ebreo. Adoro il modo in cui si rapporta con Liesel, come un fratello
maggiore che vuole proteggerla – io lo vorrei come fratello maggiore. Tuttavia
appare allo stesso tempo fragile e impaurito. Poi i genitori adottivi di
Liesel, diversi per carattere e modo di fare, ma ognuno a modo suo forte,
determinato, pronto a farsi in quattro per le persone che ama. Infine Rudy
Steiner, citato per ultimo ma non per questo meno importante. Amico di Liesel
nella buona e nella cattiva sorte, fin da bambino un sognatore e un
dongiovanni!
Forse ho voluto leggere questo libro
perché prometteva di essere una sorta di rifugio per un’amante (feticista?) dei
libri come me. Scoprire che esistono persone che amano i libri a tal punto da
farne il cardine di un romanzo è sempre bello, soprattutto per una che annusa
le pagine dei libri – sniffacarte mi
chiamano.
Quando ho aperto “Storia di una ladra di
libri” pensavo di sapere a che cosa andavo incontro. Invece ho scoperto
qualcosa di nuovo, di inaspettato, una storia che mi ha conquistata forse
soprattutto perché, sebbene di libri ce ne siano parecchi nella storia, la cosa
più importante rimangono le persone, gli affetti, le loro storie.
Consiglierei
a tutti di leggerlo e, in effetti, da qualche giorno a questa parte è quello
che sto facendo.
Ecco il mio personaggio preferito in uno dei momenti più belli del film. |
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