Non per niente Mirya è fra i miei autori
preferiti, non è possibile quindi che non legga tutti i suoi lavori che mi
stuzzicano di più.
Nonostante di Draco/Hermione ne abbia
lette più negli ultimi sei mesi che in due anni della mia permanenza su EFP,
ancora non mi stanco dell’inventiva di questa autrice e non riesco a
trattenermi neanche nel trito e ritrito fandom
di cui mi sono da poco stufata. Ma di lei non mi stufo mai. Nonostante le trame
dei suoi lavori siano semplici, e lo stile (quasi per compensare) molto
elaborato -soprattutto la sintassi delle frasi, con quei periodi lunghi che a
volte mi fanno addirittura perdere il filo del discorso- quella che riesce a
trasmettere è davvero un’emozione forte, vera.
A ben guardare molti dei suoi lavori
sono simili, infatti contengono i soliti elementi: una donna e un uomo
totalmente opposti, un’attrazione non voluta, una notte di sesso egualmente non
voluta ma fortemente desiderata, e un sentimento del tutto ignorato che però
viene sempre a galla. Gli elementi sono semplici, e in linea di massima sono
quelli che ho descritto, con le varianti del caso da storia a storia.
Ma c’è un ma.
Qualcosa, qualcosa che
non so cosa sia, tiene immancabilmente i tuoi occhi attaccati alle parole, come
una calamita. E se a questo punto ho già capito com’è lo stile di Mirya (tanto
che, se non sono dell’umore, non leggo perché non mi va tutto quel vocabolario
forbito e quei periodi interminabili) e quali sono gli elementi base delle sue fanfiction, c’è ancora quel qualcosa che
mi sorprende ogni volta! Non so cosa sia, ma forse è questo il bello: perché
tentare di analizzare un libro? Perché tentare di capire il motivo per cui mi
piace? Se lo capissi forse questo gli toglierebbe molto del suo fascino. E’
come quando amiamo una persona, non si sa il perché, si sa solo che la amiamo
per com’è. E, per rimanere nel lessico di Mirya, con lei è stato «amore a prima
lettura», con “Linee”. E non cercherò di capire il perché, mi limiterò solo a
leggere e a godermi il momento.
L’inizio di “Succo di zucca” è, devo dire,
molto calmo. Ma ovviamente l’autrice decide di chiudere il capitolo parlando di
afrodisiaci. Non voglio immaginare le lettrici che l’hanno letto quando era
ancora in fase di ‘postaggio’, chissà quanto devono aver aspettato, con gli
occhi di fuori sulla tastiera, prima di vedere comparire il secondo capitolo!
Per fortuna io sto leggendo adesso quando è ultimata da tempo ormai. L’inizio
mi fa un po’ ridere, perché pensare ad Hermione vittima di un afrodisiaco per
qualche motivo mi fa sbellicare!
Poi però la cosa prende un tono serio, e
qui il dubbio: cosa farà Hermione? Cederà o deciderà di resistere? Ovviamente
non si può resistere ad una serpe, e le scene lemon dei primi capitoli sono una delle cose più fantastiche che io
abbia mai letto.
Quando Hermione scopre che Draco ha
architettato ogni cosa, e che è segretamente innamorato di lei -da chissà
quanto, poi- … be’, non si può non amare Draco in questi momenti. E’ così
diverso da quello della Rowling, ma è solo un’altra faccia della stessa
medaglia. «Un altro Malfoy.»
Una delle cose che più apprezzo in Mirya
è che riesca a rimanere sempre, in ogni occasione, IC, per lo meno con i personaggi principali. Il suo è un dono!
A parte questo, la trama continua calma,
fra notti di passione e giorni di sospiri.
Il personaggio di Ginny, ogni volta, nelle
fanfiction viene in un certo senso
esagerato. Il carattere che ne risulta nel libro è quello di una ragazza forte,
decisa, un po’ maschiaccio, ma sempre tenera e femminile dentro. Infatti tenta
di dimenticare Harry in tutti i modi, ma con ‘l’aiuto’ di altri ragazzi.
Questo, nelle fanfiction, la rende
automaticamente la donna dalla forte esperienza e carica sessuale, che tutti
ascoltano e a cui tutti danno retta e che ha circa dieci ragazzi ai suoi piedi. La
Ginny di Mirya da un lato è esattamente così, ma dall’altro è il personaggio
dolce e insicuro (quando si tratta di Harry Potter soprattutto) che compare nel
libro della Rowling.
Quando poi nasce il seppur vago
sospetto, subito infondato alle menti delle più attente lettrici, che Draco
tradisca Hermione, i capitoli scivolano via che è un favola. All’improvviso, in
mezzo ad una trama quasi banale ormai per chi conosce il fandom di Harry Potter, e in special modo le Draco/Hermione -anche
se questo, come ho già detto, non toglie nulla all’emozione che provoca-,
spunta qualcosa di inaspettato. Un segreto che coinvolge Draco Malfoy, ma non
solo, anche una studentessa Corvonero proveniente da Durmstrang. Insomma, Mirya
non smette mai di stupirci con le sue invenzioni che saltano fuori così
all’improvviso! La passionale storia d’amore si trasforma ad un tratto in un
mistero da risolvere, e leggere diventa sempre più intrigante.
I capitoli nella foresta proibita, quasi
alla fine, sono pazzeschi. Basti dire che era da un po’ che leggevo ma che non
sono riuscita a smettere fino a che Hermione e Neville non erano stati
recuperati, tanto per capirci fino alle 12.30 circa. Non riuscivo a staccare
gli occhi dal pc!
Ho particolarmente apprezzato il fatto
che nel bosco con Hermione vi fosse Neville, perché è un personaggio che non
viene mai preso molto in considerazione ma qui ha compiuto un percorso che è
simile all’originale Harry Potter: ha fatto qualche apparizione a metà storia,
ha combinato un guaio che sembrava di poca importanza, e alla fine si è
rivelato uno dei punti fondamentali della vicenda (perché cosa sarebbe successo
se Neville non fosse stato punito? Hermione sarebbe andata nella foresta da
sola?) e un personaggio chiave nella battaglia finale.
Chi non mi è piaciuto molto è Ron: nelle
Draco/Hermione Ron fa sempre la figura del fesso cronico che non capisce le
ragazze -e nemmeno del tutto i ragazzi se è per questo- e che non vede nulla al
di fuori del suo piccolo mondo formato da cose come il Quiddich e difendere sua
sorella da attacchi di uomini non ben definiti. Inoltre il modo in cui viene
ripetutamente umiliato da Ginny…. Be’, nel libro non esiste, non certo in
maniera così forte comunque. O così, oppure fa la figura dello stronzo, quello
che tradisce sempre la pover Hermione e che la fa soffrire. Be’, sappiate che
sono contraria a questo genere di maltrattamenti ai rossi, e soprattutto ai
miei personaggi preferiti!
Ma, dicevamo…
Gli ultimi capitoli mi sono piaciuti,
sono molto dolci e necessari per una fine come si deve; non mi piacciono i finali troppo affrettati. In particolare, non so
perché, mi piace il fatto che, fra Ginny e Draco, nasca una specie di faida.
Non so, mi fa morire dalle risate!
Be’, per concludere, voglio dire che
Mirya come al solito ha colpito nel segno, e che non mi potrò mai stancare delle
sue fanfiction. E’ una scrittrice
molto brava e i suoi racconti sono capaci di coinvolgere come pochi, sono
meravigliosi! Sono talmente belli che non riesco nemmeno a trovare le parole
per descriverli! Io, per parte mia, sarò sempre una sostenitrice di Mirya e
leggerò sempre con immenso piacere e con gli occhi spalancati dallo stupore (e
magari anche con la bava alla bocca, soprattutto se si parla di assistenti) tutte le sue storie!
A questo proposito, spero che riesca a ricominciare a scrivere con la serenità che merita.
We love you Mirya!
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