Qualche anno fa mi imbattei in una
storia di cui non ricordo il titolo, forse era “Charlie Blood”, ma non ne sono del
tutto certa. Nella sezione “Noir” di EFP a volte le storie muffivano un
pochino, e se mi capitava di farci un salto vedevo sempre quella storia lì,
sempre in prima pagina. Mi ero persino data la pena di aprirla una volta ma si
vede che ero insofferente perché, viste le gravi carenze di conoscenza di HTML
che questa storia riporta, l’avevo richiusa al volo (che volete, sono fatta
così, a volte tutte le storie mi sembrano indegne, altre volte mi sembrano
tutte capolavori).
Qualche mese fa ho trovato una storia
intitolata “La moda del lento” di Vera Lynn. Be’, 'La moda del lento' è una canzone di uno
dei miei gruppi preferiti, i Baustelle. Potevo resistere? Non avevo idea del
fatto che si trattasse della stessa storia, ‘l’altra’ me l’ero scordata. Si
vede comunque che ero in un mood
differente, perché me ne fregai altamente dell’HTML e lessi un capitolo dopo
l’altro.
All’inizio ero incerta, un po’ confusa
da tutto quello che succedeva nella storia: non riuscivo a capire, le immagini
mi si affastellavano nella mente, e io ero totalmente concentrata su un istante
da non capire che si trattava dai una miriade di istanti differenti tutti
legati l’uno all’altro da un filo sottile, ma apparentemente divisi e senza
controllo. Dopo tre pagine la lista dei capitoli scorreva sotto i miei occhi
più veloce di un centometrista.
La storia aveva molti elementi per
piacermi, risvegliava il mio lato oscuro! Primo fra tutti le citazioni a inizio
capitolo, io amo le citazioni! Di qualcunque genere. Poi questa strana relazione fra Maurice e Charlie, i due
protagonisti, così simili nei loro drammi, nel loro tormento interiore, che
tentano assieme di andare avanti, con qualcosa fra le mani che è un surrogato di amore, qualcosa che credono di comandare, che credono di poter gettare via
senza problemi quando non ne avranno più bisogno. Notti di sesso e violenza,
notti intere a cercarsi. E credono ancora di poter gettare via l’altro quando
gli andrà. Ma questa cosa gli sta sfuggendo dalle mani, sta diventando
maledettamente importante per loro,
senza che nemmeno se ne rendano conto.
Il punto di forza di questa fanfiction sono i personaggi. Primo fra
tutti, mi sono letteralmente innamorata di Maurice -Mauricjie- Jurìc. Dalla
descrizione sembra l’essere umano più infimo del mondo, e probabilmente se lo
vedessi per strada cambierei marciapiede. Ha un aspetto affascinante ma un
viso cattivo e sporco, ha una voce sensuale ma usa parole malvagie, i suoi
occhi sono capaci di perforarti da una parte all’altra e tu, ferito, non puoi
distogliere lo sguardo da tutta la miseria che si porta dietro, e da tutta la
bellezza che racchiude. E' uguale nel suo modo di essere: rozzo, vive nel
caos, paga i ragazzini per fare sesso con loro -o paga un ragazzino per fare l’amore
con lui- ma poi scopri che è colto, che sa tante cose sulla filosofia, che ama la
letteratura, scopri che lavora alla NY Public Library e che, se solo vuole, può
parlare in maniera tanto forbita da non farti capire un accidenti. Può farti
sentire in Paradiso e trattarti come un re, e allo stesso tempo può spedirti
nell’Inferno più nero con solo una parola o un gesto.
La violenza di questa storia non lascia
indifferenti, non la consiglio ai deboli di stomaco e nemmeno a chi ha troppi
preconcetti. Per farla breve: parla di omosessuali, di schiavi, di sesso
violento, parla di pedofilia e di infanzie gettate nel cesso. Parla di droga e
di mafia, e questo probabilmente è il meno.
Senza risparmiarci una parola di tutta
questa amara realtà, facendo scorrere fino all’ultima goccia di sangue che
possiamo sopportare, Vera Lynn, autrice di questa magnifica opera (perché, con
un paio di aggiustamenti, la considererei anche da pubblicazione e anche se l'ho già letta la comprerei), ci immerge
nel mondo stretto di Charlie e Maurice, dove sembra esistano solo loro e il
resto del mondo sia solo una massa sfocata.
Il linguaggio è eccellente, non
tralascia nulla, si adatta ai sobborghi che popola e alla labbra da cui
scaturisce, ma si innalza come se descrivesse momenti sacri in tutta
quella miseria.
Charlie, anche se è il protagonista, mi
lascia un po’ indifferente. Chi ha conquistato il mio cuore è l’oscuro demone
di nome Maurice, e Charlie invece è solo un personaggio per me fin troppo
compatito dagli altri. Perde un po’ del suo fascino con tutto questo
compatirlo.
All’inizio sembra che tutto quanto ruoti
attorno alla relazione fra Charlie e Maurice, e le cose sembrano appianarsi ad
un tratto. Sembra che tutto stia andando bene ma, capita già molte volte nella
narrazione: tutto scorre liscio come petrolio nell’oceano, proprio con quel
gusto amaro, e ad un tratto succede qualcosa che non ci aspettavamo. Tutto
cambia: un pungo tirato con troppa forza, un nenonato, un rapimento.
Il fatto che alla fine ogni cosa si intrecci in un giallo
veloce e improvviso, rende la storia ancora migliore.
Purtroppo il finale non mi è piaciuto
molto, sembra affrettato, quasi come se l’autrice non avesse più le forze per
terminare la storia in maniera completa e l’abbia rattoppata alla bell’e
meglio. Questo è l’unico rimpianto che ho e l’unica cosa che non apprezzo in “La
moda del lento”.
A parte questo posso solo consigliare di
leggere a chiunque voglia una storia che faccia accapponare la pelle. Una
storia dove niente è scontato, dove il mondo è crudele e dove il sangue e le
lacrime scorrono a generosi fiotti. Il gusto di questa storia è agrodolce, ti
lascia impietrito dall’orrore e dall’angoscia, e ancor più impietrito dalla
dolcezza che c’è nei suoi personaggi, nei loro gesti, nelle loro parole. Nella
loro umanità, che è tanto simile a quella di ognuno di noi.
In mezzo a tutta
quella realtà viene da chiedersi come si possa ancora vivere, e infatti ci
sembra che tutti stiano sopravvivendo,
aggrappati alla vita con tanta forza da scarnificarsi le mani e fare incrinare
le unghie. Ma poi arriva una carezza, una parola detta con riguardo, degli
occhi che ti osservano e vedono dentro di te, e allora quel gusto acre della
storia si trasforma in speranza, e inevitabilmente in un sorriso sulle labbra
del lettore.
Rimarrete affascinati da Charlie, da
Maruce, da Phemie, e agghiacciati da loro al tempo stesso. “La moda del lento”
è una storia che mi resterà sempre nel cuore, in un angolo buio probabilmente,
nell’angolo tenebroso che abbiamo tutti dentro, ma rimarrà aggrappata lì per
sempre perché l’ho realmente amata.
Citazioni:
“«La risoluzione del finito… le teorie di Feuerbach…»
«Ma
ti levi…»
«Abbiamo
risolto interi sistemi filosofici con una scopata, Charlie, idiota. E’ un
momento solenne.»”
“«Mi sa che i grandi pensatori tedeschi non scopavano
come si deve.»
«Mi
secca ammetterlo, ma ritengo questa prospettiva, seppur prettamente teoretica,
non dottrina ma aletheia.»
«Ma
parla come mangi…»”
Dal cp. 12 “Jamin-a”
Ciao :) è stato stranissimo capitare per caso su questo post, mi sono venuti i brividi leggendo ciò che hai scritto, con la sensazione particolarissima di riconoscere solo in parte la storia di cui parli: l'ho vista attraverso i tuoi occhi, diversi dai miei, eppure simili per altri versi. Molte delle cose che hai scritto sono davvero belle, al punto da commuovermi. Sono felice che tu abbia capito questa storia, che tu abbia pensato che possa essere degna d'essere pubblicata, e che, soprattuto, ti abbia colpito a tal punto. Mi dispiace davvero che abbia trovato il finale insoddisfacente, ma è in effetti un finale particolare, come se la storia frenasse di botto, e ne sono cosciente. Ad alcuni è piaciuto, ad altri per niente, io posso assicurarti che non è stato strutturato così per fretta o stanchezza, ma appositamente per dare questa sensazione dell'inchiodare. In ogni caso, mi sono emozionata tanto nel leggere queste righe, grazie davvero. Ti bacio forte
RispondiEliminaVera Lynn
Ciao Vera! ^^
RispondiEliminaAd essere sincera volevo mandarti il link di questo post da un bel po' ormai, ma per vari impegni e la mia memoria labile (e dire che sono giovane xD) me ne sono sempre scordata ^^''
Una domanda: come hai fatto ad arrivare fin qui?! xD Questo è forse il blog più sperduto del web! Lo mando avanti solo per le anticipazioni delle fanfiction, però ci scrivo tanto per fare, è un modo come un altro per condividere qualcosa.
Be', ancora molti complimenti per la tua storia, è bellissima ^^
Bellissima, ti ringrazio ancora.. sono capitata qui cercando "vera lynn la moda del lento" su google, per vedere se si trovava la mia storia.. ed è stata davvero una splendida sorpresa! :D Un bacio
RispondiElimina