Qualche tempo fa, facendo una breve
ricerca per un precedente post riguardo gli pseudonimi (se v’interessa cliccate
qui) ho trovato delle statistiche molto curiose. A quanto pare il gentil sesso
è svantaggiato nella scrittura, perché il pensiero comune è che le donne siano
meno capaci degli uomini a scrivere – pregiudizio che del resto si applica a
quasi tutti i campi della vita che non siano i lavori domestici.
Inutile dire che la cosa mi ha punta sul
vivo, e ho cominciato a pensarci su e a fare altre ricerche.
Ne risulta che i libri pubblicati da
autori e autrici ogni anno siano uguali, o quasi, nel numero, ma una volta
arrivati nelle librerie i titoli firmati da donne vengano spesso sottovalutati.
Le donne leggono più degli uomini, e leggono autori di entrambi i sessi. Invece
gli uomini preferiscono libri scritti da uomini, principalmente perché pensano
che i romanzi scritti da donne siano tutti romanzi rosa.
Ammetto che, guardando solo queste
statistiche, gli uomini facciano una ben magra figura. In realtà non volevo
affatto svilire o mettere in cattiva luce gli uomini – sicuramente da qualche
parte ci saranno anche statistiche che stroncano noi donne.
Il mio pensiero su questo tema forse non
sarà dei più popolari.
Ovviamente non ritengo giusto che le
donne vengano sottovalutate, e nemmeno penso che siano capaci di scrivere solo
romanzi rosa. Vi sono moltissimi esempi di donne che hanno scritto thriller,
horror, gialli, romanzi fantascientifici, e i più disparati generi.
Vorrei avere un modo per individuare
tutte le donne che scrivono nascondendosi dietro un nome di uomo e rivelare
agli ignari lettori dotati di apparato genitale maschile che sono tanto
appassionati ad un romanzo scritto da una donna. Ma questo rientra nelle mie
più crudeli fantasie ed è meglio lasciar stare.
Dopo questa premessa, devo ammettere però
una cosa: è vero, noi donne scriviamo in
modo diverso dagli uomini.
Attenzione però, perché diverso non
significa mediocre, e non significa brutto, significa solo diverso. D’altronde,
non è forse «verità universalmente riconosciuta» che uomini e donne siano
effettivamente diversi fra loro?
Non ho mai letto il famoso “Gli uomini
vengono da Marte e le donne da Venere”, perché non ho voglia di leggere un
libro che mi dice qualcosa che già penso. Uomini e donne hanno una sensibilità
differente, che viene fuori in ogni aspetto della vita e, perché no?, anche nei
libri che leggiamo.
Per una donna è più facile avvicinarsi
ad una storia romantica come per un uomo ad una storia di azione. Non credo che
sia una cosa negativa, semplicemente è un dato di fatto.
Qui spunta la mia guerriera femminista
(cerco di tenerla buona perché non amo alcuni aspetti di questo movimento, ma
ogni tanto salta fuori e mi ricorda di essere lì anche lei) a fare
un’osservazione pungente.
Credo che le donne abbiano la capacità
di comprendere e accettare gli uomini. L’uomo ragiona in maniera più lineare –
non me lo sto inventando, lo dicono gli studi e a pensarci basandomi sulle mie
esperienze non mi sembra una cavolata – ed è per questo motivo che è più semplice
capirlo. Questo non toglie il fatto che, una volta capito che tipo di criceto
corre nella loro testolina, non ci facciamo mille pippe mentali, anzi! Tuttavia
credo sia questo il motivo per cui una donna può apprezzare senza particolari
riserve una cosa scritta da un uomo. Può comprenderla e può avvicinarsi a quel
tipo di sensibilità, anche se diversa dalla sua.
Mille invece sono gli esempi che
abbiamo, nella vita di ogni giorno così come nella letteratura, di uomini che
non capiscono le donne. Non li biasimo, poverini, a volte non ci capiamo
nemmeno noi. Ma tornano al tema principale del post: ecco perché gli uomini non
leggono romanzi scritti da donne. Hanno difficoltà a comprenderle e ad
avvicinarsi al loro modo di pensare, e non potranno mai capire e apprezzare un
libro con spiccati tratti femminili se prima non si avvicinano a quel tipo di
sensibilità. Non è un limite, è un modo di essere.
Ecco dunque le somme che la mia guerriera
femminista ha tirato: le donne hanno un più ampio raggio di accettazione, gli
uomini ci devono forse ancora arrivare. Siamo diversi fra noi e nessuno può
negarlo, ma questo non ci impedisce di essere sullo stesso piano, sociale,
intellettuale, spirituale e mille altri ‘ale’ ancora.
Per diversi aspetti dobbiamo ancora
raggiungere la parità, ma penso che più che una questione di leggi e
manifestazioni, sia una questione di accettarci. Quando sia gli uomini che le
donne faranno un passo uno verso l’altra, accettando di mettersi in gioco e
sforzandosi nell’intento di capirsi, allora potremmo davvero cominciare ad
essere uguali.
Potrebbe essere una buona idea iniziare dalle
cose semplici, ad esempio leggere romanzi scritti da entrambi i sessi.
Come sempre i tuoi post mi piacciono un sacco. Non mi sono mai fermata a riflettere su questa questione ma adesso, pensandoci, non hai tutti i torti.
RispondiEliminaAd ogni modo credo che questo meccanismo sia innescato anche dal fatto che il pubblico maschile abbia un numero di giovani lettori nettamente inferiore a quello femminile e, di conseguenza, il numero più nutrito di maschi adulti tende a leggere saggi, gialli o libri d'avventura (che, in linea di massima, sono principalmente scritti da autori maschi). However, non ho mai letto alcuna statistica in merito, quindi può anche essere che mi stia sbagliando.
Grazie per i complimenti! ^^
EliminaIn realtà non sono una cacciatrice di statistiche, quelle che ho usato per questo post me le sono ritrovate davanti senza preavviso, e da lì è partita l'idea.
Comunque è possibile, i giovani lettori maschi non sono moltissimi. Conosco molte giovani lettrici, ma quasi nessun giovane lettore.
Io spero sempre che le persone leggano di più, ecco perché dovrebbero scrivere libri indirizzati a ragazzi giovani! xD