So bene che non aggiorno il blog da mesi
– forse da circa un anno – ma non mi sono dimenticata di lui. Ho solo deciso
che scrivere fanfiction non fa più per me. Notare bene che ho detto “scrivere
fanfiction”, questo significa che qualcos’altro lo sto scrivendo, lentamente e
con parecchie difficoltà, ma proseguo.
Il periodo non è dei migliori, per la
mia ispirazione. Sono cambiate moltissime cose nell’ultimo anno e mezzo e,
onestamente, anche se il tempo per scrivere lo avrei (non tanto come quello che
avevo in precedenza, ma ce l’ho) non ne ho molta voglia. Recentemente, però, mi
manca scrivere. Mi manca la sensazione che provavo quando scrivevo, sensazione che
non riuscirei nemmeno a riportare alla memoria con precisione – il che è
triste. Indi per cui ho deciso di “aiutarmi” in qualche modo. Ho ricominciato a
cercare storie da leggere su EFP, nella sezione delle fanficion ma anche degli
Originali. Leggo sempre libri (credo che si possa addirittura considerare una
dipendenza, la mia: se non ho niente da leggere mi sento persa), ma per qualche
motivo leggere le fanfiction mi fa proprio venire voglia di scrivere. Inoltre
può darsi che scrivere una recensione mi aiuterà a trovare l’ispirazione che,
no, non è andata in vacanza, nemmeno in aspettiva, sembra proprio aver dato le
dimissioni.
Mio profondo desiderio è quello di
riassumerla a tempo indeterminato (come vorrei essere assunta io), e farle
avere una lunga carriera (come quella che vorrei avere io). Magari non ai
vertici dell’azienda, e magari senza produrre risultati eclatanti, ma ci tengo
ad averla fra il mio personale.
Scrivere dava un senso alle mie
giornate, una volta. Adesso ci sono molte più cose che danno un senso alle mie
giornate, ma voglio trovare un equilibrio fra queste, e ridare alla scrittura
la parte che si merita. Quando scrivevo mi sentivo felice, quando finivo di
scrivere, soddisfatta. Che fossero storie mie o fanfiction, non importava.
Dietro ogni storia ci sono state emozione e dedizione, e non è mai stato così
per nessun’altra attività. È qualcosa di mio, che mi fa sentire orgogliosa e
speciale. Non vi rinuncerò.
Per ricominciare è meglio qualcosa di
leggero, e che c’è di meglio della recensione di un best seller?
Vi avverto che da questo punto in poi la
recensione ha un Explicit Content.
A parte la parentesi di cui sopra, sono
qui per recensire “Cinquanta sfumature di grigio”. Una mia amica lo ha letto e
ha detto che era fantastico. Non mi fidavo del suo commento solo perché ne
avevo già sentito parlare sino allo sfinimento, ma dato che lei ne era così
affascinata ho pensato che farmelo prestare non poteva essere un errore così
grosso, o no?
Mi sbagliavo.
Come tutte le volte in cui penso che, se
un libro ha venduto così tanto, allora qualcosina di buono deve pur averlo.
Mi sbagliavo.
Come quando credo che i film tratti dai
miei libri preferiti saranno all’altezza.
Mi sbagliavo.
Come quando apro una fanfiction su
Twilight e mi sembra che abbia una trama interessante.
Mi sbagliavo.
Di grosso.
E come la maggior parte delle fanfiction
su Twilight, anche “Cinquanta sfumature di grigio” è pessima.
Ora, probabilmente è già notizia
risaputa ma il libro in questione era una fanfiction su Twilight. Non l’ho
detto alla mia amica perché lei odia Twilight e potrebbe rimanere profondamente
turbata da questo fatto, e io non lo voglio. Essendo stata io una famelica
consumatrice e scrittrice di fanfiction (lo ammetto, anche su Twilight, ma che
volete farci? L’età!) riconosco alla perfezione i sintomi fanfictiosi di questa storia.
Un giudizio personale e soggettivo: chi
scrive una fanfiction e la trasforma in una storia vera cambiando i nomi dei
personaggi non ha la mia stima. Io, come aspirante scrittrice, desidero tanto tanto tanto scrivere una storia e
pubblicarla, ma voglio che sia mia, personale, non che sia un ramake di
qualcosa già esistente, rimaneggiato perché sembri originale! Lo trovo,
francamente, un po’ patetico. Non credo che E.L. James sia una persona con una
vera passione per la scrittura. Trovo che abbia una grande passione per
Twilight.
Ma cominciamo ad esaminare questa brutta
malattia, la fanficcite (che contagia
le storie scritte senza reale interesse per la scrittura e si sta allargando
anche ai libri veri).
Il primo sintomo è che succede tutto
molto velocemente. L’autrice ha speso decine e decine di pagine a descrivere
come Christian Gray la lecca ad Anastasia Steele, ma evidentemente non poteva
spenderne altrettante per raccontare come loro si conoscono. Tanto per dirne
una, questi due vanno a letto insieme dopo essersi visti per un totale di
cinque ore circa. Capisco che qualcuno potrebbe dubitare della moralità dei
giovani d’oggi, ma nemmeno la più tamarra di Jersey Shore darebbe la sua
verginità a uno che conosce da quattro ore! (Soprattutto perché le protagoniste
di Jersey Shore non sono vergini.) Insomma, diciamocelo, quando mai una tizia
che non ha mai avuto un fidanzato accetta di fare sesso con uno sconosciuto che
pratica sadomasochismo? Se capitasse nella realtà la ragazza fuggirebbe via
sconvolta!
Una cosa che ho odiato, nella
narrazione: Anastasia Steele non fa che ripetere “Oddio”. Ma quante volte può
pensare “Oddio”, una persona?!
Parlando sempre della narrazione, che è
in prima persona (perché la narrazione di Twilight è in prima persona, non che
sia una scelta stilistica così ragionata), ho trovato che fosse frammentaria e,
nelle parti che dovrebbero essere scritte meglio, ossia quelle di sesso,
precisa fino al comico. Inoltre, sempre riguardo ad erezioni ed atti sessuali,
le descrizioni sono assurde! Francamente, mi veniva da ridere.
A voi vari esempi:
I
miei seni si gonfiano, e i capezzoli si induriscono sotto il suo sguardo
insistente.
Si gonfiano? Cosa sono, palloncini? Inoltre, qui scopriamo che Christian Gray ha
il superpotere di far indurire i capezzoli con lo sguardo.
Dopo una notte di sesso selvaggio i due
decidono di fare il bagno insieme e prima che entrino nella vasca succede
questo: Afferra un lembo della camicia,
me la solleva sopra la testa e la getta sul pavimento. Fa un passo indietro per
contemplarmi. “Oddio, sono nuda.” Cioè, l’uomo con cui ai fatto sesso
appena sei ore prima ti vede nuda e tu ti vergogni?
“È
così grosso e continua a crescere. […] Quel coso era dentro di me!” Non sembra
possibile. Vuole che lo tocchi. Ma voi ditemi, è questo è quello che
migliaia di donne al mondo trovano pazzamente erotico e sensuale? Una ragazza
che pensa:
Lui
geme ancora. “Ah!” La mia dea interiore è euforica. Ci sto riuscendo. Riesco a
scoparlo con la bocca!
Un'altra cosa. Sparsi lungo la
narrazione ci sono parole e frasi inequivocabili, ad esempio “fottere”, “voglio
scoparti in bocca” e altre varie ed eventuali, ma Anastasia ogni volta che deve
parlare delle sue parti intime dice semplicemente “lì”. Be’, intanto “lì” è un
insieme di cose, non lesinare sulla precisione proprio quando ce n’è bisogno.
Inoltre, prima dice di tutto e poi è troppo pudica per dire “vagina”?
Be’, se questo fantomatico super-sesso
doveva essere il fulcro della narrazione, mi spiace ma ha fallito miseramente.
Ora che la vedo, mi sembra proprio una tipa che si metterebbe a scrivere fanfiction porcellose su Bella e Edward. |
Passiamo ai personaggi. Be’, potrei
prendere una qualsiasi recensione su Twilight e trascrivere quello che hanno detto
riguardo a Bella ed Edward. Perché, insomma, sono letteralmente loro con nomi
diversi. Ma non sono così pigra.
Bella- pardon!, Anastasia non ha particolari interessi… Non so che altro
dire sul suo personaggio, il che è molto deprimente. Non ha nessun lato
interessante, nessuna peculiarità. Tranne forse quella di essere una rompipalle
bella e buona. Ad un certo punto della narrazione continua a sfinire Christian
chiedendogli di continuo di una delle sue ex fidanzate, e pensa che questa sia
una pedofila perché lo ha sedotto quando aveva quindici anni. Capisco che la
differenza di età sia molta, e francamente la cosa turberebbe anche me, ma il
fatto è che Christian continua ad assicurarle che lui era consenziente e felice
quando stavano insieme. Ovviamente Anastasia è come se non lo sentisse, e
continua a torturarlo, chiedendogli anche di poterlo toccare, cosa che lui non
vuole e che evidentemente lo turba. Ma se questo povero cristiano con palesi disturbi
non vuole essere toccato lascialo stare, no?!
Christian Gray è appena più complesso,
ma solo perché gli si appioppa questa turba mentale che lo porta al
sadomasochismo, e che gli dona affascinanti comportamenti da stronzo ossessivo.
Comunque, come mai una persona, per essere masochista, deve aver avuto turbe
mentali in giovane età? Mi sento offesa per chi fa pratiche sadomaso! Questo
libro, in pratica, dice che certe preferenze sessuali sono la naturale
conseguenza di molestie. Il che è assurdo. Inoltre in questo modo il personaggio
diventa veramente scontato e banale, buono solo per gli Harmony.
Vorrei inoltre sottolineare che il
rapporto fra i due non è per nulla sano. Non per motivi di scelte sessuali, ma
perché diventano la classica coppia in cui lui è gelosissimo e lei un
tappetino. Christian, praticamente, se Anastasia non gli che ha scorreggiato
alle 9.40 a.m. si arrabbia, perché «non sei stata sincera, Ana». Inoltre lui
rintraccia le sue chiamate telefoniche (il che è illegale e porterebbe alla
denuncia ma, ehi!, siamo in una fanfiction, che ci importa della veridicità?!)
e la segue ovunque vada.
All’inizio, questo libro era spassoso –
anche se involontariamente. Poi, è diventato odioso. Christian Gray è odioso!
Come si fa ad apprezzare un uomo che tratta una donna come qualcosa a metà fra
una bambina e una casalinga degli anni cinquanta? Se c’è una cosa che non
sopporto è un uomo che nella coppia pretende di controllare la donna (e anche
il contrario, il che a volte accade). Per favore, non tiriamo fuori la storia
del Dominatore e della Sottomessa, perché avere il controllo di una persona per
farle provare piacere è una cosa, voler sapere cosa fa in ogni momento della
giornata e pretendere di decidere che auto guiderà, che pc userà e che vestiti
indosserà è stalking. Inoltre Christian si arrabbia quando Anastasia beve con i
suoi amici per festeggiare la laurea (che maledetta ribelle, come potuto voler
festeggiare un traguardo così importante bevendo alcol?!) lui la sgrida dicendo:
«Ti sei messa in pericolo!» Onestamente… ti prego!
Non posso credere che questo libro sia
diventato così famoso, sul serio. Penso che il modello di uomo e di coppia che
propone non andrebbe giù alla metà delle sue fans, se si trovassero costrette a
viverlo.
La prossima volta che sento la mia amica
dire «Christian Gray, l’uomo perfetto», le faccio un pippone tale che non me lo
nominerà mai più!
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