domenica 29 luglio 2012

The Album - Spoiler 14

   Capitolo quattoridici: Lover boy, o Musica
   Lyrics usate: You think you're in love, girl, but honey let me show you where your heart is. / Isn't it enough just to feel wild and free? / Aren't you sick of breaking up?
   Spoiler:
   «Non siete stanchi di rompere con le persone?»
   «Ma sei crudele!», grida Andrea senza smettere di ridere. «Non puoi consigliare questo alla gente, se in un disgraziato caso ti dessero retta la specie umana si estinguerebbe.»
   «Perché no? Se chiedono il mio parere significa che gl’importa. O che sono disperati.»
   «Io propendo per la seconda.»
   «Oh!», esclamo indignato dandole un leggero spintone. Un po’ troppo forte però: con la mia forza bruta le faccio perdere l’equilibrio e quasi cade dal divano. Ma la riacchiappo e ridiamo forte, perché quando rischi un trauma cranico da caduta dal divano ridere è l’unica cosa che puoi fare. Finiamo seduti stretti, e quando mi riprendo dalla risata continuo a sorridere, stringendomi ad Andrea.
   «Che ore sono?»
   «Manca ancora un quarto d’ora per la pizza», dico lanciando un’occhiata all’orologio.
   «Okay.» Andrea si volta e mi sorride, a un palmo dal mio naso. È talmente vicina che vedo solo i suoi occhi, e sento il profumo della sua pelle.

   Signore e signori, questo spoiler (soprattutto la fine) lascia aperte molte possibilità.

Se capite cosa intendo...

   Vi dico solo che sono fiera di annunciare che il prossimo sarà uno dei capitoli/svolta di questa fanfiction! Era ora, dato che è da quando abbiamo scoperto di Ewan che non c'è un capitolo/svolta.
   Quindi conservatevi fino a Domenica prossima per scoprire come finirà questa mancata caduta dal divano di Andrea!

giovedì 26 luglio 2012

Coraline - Neil Gaiman

   Ho sempre sentito parlare di “Coraline”, così come ho sempre sentito parlare di Neil Gaiman (probabilmente grazie alla sua assidua collaborazione con Amanda Palmer; se c’è una donna di cui mi sono mai infatuata, questa è lei) e ho voluto leggerlo per curiosità – fra l’altro leggere il libro in inglese mi ha permesso di confermare la mia vecchia teoria sulla punteggiatura di Frances Hodgson Burnett,  che avevo esposto nella recensione di “Il giardino segreto”.

La trama
   Coraline – che tutti pronunciano erratamente Caroline, il che mi ha fatto sorridere più di una volta – Jones si è appena trasferita con i suoi genitori in una nuova casa. I signori Jones, a volte troppo presi dal loro lavoro, lasciano spesso che Coraline giochi da sola, e la bambina si diverte a esplorare il giardino e la casa.
   Durante una di queste esplorazioni Coraline trova una porta che, all’apparenza, è stata murata molto tempo fa, ma a volte si apre esclusivamente per lei, per farla entrare in un mondo nuovo: è come essere ancora a casa sua, solo che ci sono altri genitori, altri vicini, molte bellissime sorprese da scoprire, e sembra che tutti vogliano solo compiacerla e farla divertire. I suoi ‘altri genitori’, in special modo la sua altra madre, è disposta a darle tutto, a darle l’amore e le attenzioni che i veri genitori di Coraline non le hanno mai dato, ma ad una condizione: come tutti gli abitanti di quel curioso, parallelo mondo, anche Coraline dovrà portare cuciti sugli occhi dei bottoni.
   Resasi conto di come l’altra madre in realtà voglia solo tenerla prigioniera, Coraline cerca di fuggire, ma quando torna a casa si rende conto che lei ha preso i suoi veri genitori. Così Coraline si fa coraggio, per amore dei suoi veri mamma e papà, e passa nuovamente attraverso la porta per salvarli. Grazie solo alla sua astuzia, al suo coraggio, e all’aiuto inaspettato di un gatto parlante, Coraline riuscirà a trovare le anime dei bambini che l’altra madre ha rapito prima di lei, e a ritrovare i suoi genitori e riportarli a casa.


Il cliché del sogno
   Uno dei motivi per cui mi è piaciuta la storia è che in un certo senso risolve il problema con “la solita scusa del sogno”, per intenderci quella che viene usata in “Le cronache di Narnia” di C. S. Lewis o in “Il mago di Oz”, di Frank L. Baum.
   Solitamente io detesto la scusa del “era tutto un sogno” perché penso sempre che per giustificare una grande avventura lo scrittore poteva inventarsi qualcosa di meglio, poteva renderla in un certo senso vera, e non degradarla a pura fantasia che nella realtà non potrà mai accadere.
   Neil Gaiman ha, in parte, usato questa sorta di “scusa”, ma è anche riuscito a rendere l’avventura di Coraline estremamente vera. Infatti solo per i suoi genitori non è successo niente, ma quando Coraline torna nel suo mondo deve ancora affrontare un’ultima battaglia con l’altra madre, estremamente reale.
   Questa è una delle cose che ho apprezzato di più nel libro, perché spesso i libri per bambini di questo tipo risolvono tutto, alla fine, facendo capire che si è trattato solo di una fantasia. Non che la fantasia non sia da incoraggiare, al contrario!, ma perché privare un bambino della speranza di poterla vivere sul serio, un’avventura così? Più ci si crede, più la si immagina con contorni vividi, e più l’avventura è vera ed emozionante.

Neil Gaiman

Lo stile
   Pur essendo un libro per bambini “Coraline” ha elementi davvero spaventosi. Immaginare, prima di tutto, una persona da associare alla propria madre che poi si scopre essere un mostro è piuttosto inquietante. Inoltre alcune scene erano talmente crude, e crudeli per certi versi, da poter essere definite persino horror, secondo me.
   Nonostante questo lo stile ben si adatta ad un bambino. È semplice e scorrevole, ma non per questo non può essere apprezzato anche da un adulto.
   Ciò che non mi è piaciuto molto della storia è che sembrava, in qualche modo, scostante. Pareva non seguire un’idea precisa, come se la trama venisse decisa un po’ a caso pagina per pagina.

Coraline e la porta magica
   Il film di animazione del 2009, diretto da Henry Selick (The Nightmare Before Christmas, James e la pesca gigante), è stato veramente carino. Certo, adattato ad un pubblico di bambini più di quanto non lo sia il libro – e ciò preclude le scene troppo terrificanti – ma lo stesso godibilissimo.
   La cosa che mi è piaciuta di più è stata l’invenzione di Wybie, anche se spesso non parla o parla troppo o ha quel collo stranamente piegato che mi fa istantaneamente venire male solo a guardarlo. Nel libro, infatti, Coraline è un po’ solitaria; assieme a Wybie tutto quanto è più divertente e movimentato.


Citazioni
   Vi lascio con una personale traduzione di un paio delle mie frasi preferite dette nel libro, sperando di non storpiare troppo il vero significato delle parole e il loro stile (perdonatemi, non sono una traduttrice professionista). 
«“Ora, voi persone avete dei nomi. Questo è perché non sapete chi siete. Noi sappiamo chi siamo, quindi non abbiamo bisogno di nomi.”»
«“Quando sei spaventato ma lo fai lo stesso [ciò che ti spaventa], quello è coraggio.”»

mercoledì 25 luglio 2012

Il bottino del ventunenne

   Siccome oggi ho tempo perché è il mio giorno libero scriverò un altro post. Volevo già scriverlo un bel po' di tempo fa, ma mi sono dimenticata.
   Il bottino di libri per il mio compleanno, quest'anno, è stato molto succulento!

Guida galattica per autostoppisti, di Douglas Adams



L'importanza di essere onesto, di Oscar Wilde
   Personalmente preferico le traduzioni con titolo "L'importanza di essere Franco", così da rispettare il gioco di parole voluto da Wilde, ma non importa.



Cose da salvare in caso d'incendio, di Haley Tanner



Il principe della nebbia, di Carlos Ruiz Zafòn



   A questo punto posso solo gioire per la massa di libri che si sta accumulando sulla mia scrivania e leggere, leggere, leggere!
   Se continuo a questa velocità, comunque, potrei persino arrivare a Natale e farmene regalare altri tre o quattro senza doverne quindi comprare nessuno. Considerando che il mio tempo libero è nettamente diminuito e la media delle pagine lette in un giorno si è ridotta a tre, quattro al massimo, credo che succederà proprio così.


24/07/'12 Vigevano: è tutta colpa delle zanzare!

   Questo post c’era da aspettarselo.
   A dodici ore di distanza dal concerto mi accingo a provare a descrivere qualcosa che ancora non ho ben assimilato nella mia mente.
   Cominciamo.
   Ho conosciuto tante ragazze simpaticissime e ho persino rispolverato il mio inglese e il mio spagnolo perché ho incontrato una tipa che veniva dalla Spagna e durante il concerto sono finita vicino a delle ragazze tedesche, così si cercava di comunicare in inglese (anche se loro erano molto più brave di me).
   Realizzo oggi che devo avere passato un quarto d’ora di cacca mentre facevo la fila (mentre ero lì non me ne sono accorta perché pensavo ad altro: il caldo, Mika, la sete, Mika, l’attesa. Poi, be’, lo ammetto, pensavo anche a Mika) perché mi sono accorta stamattina di avere un livido sul braccio. Rimarrà per un po’ come ferita di guerra! Lo esibirò fieramente davanti ai miei amici raccontandogli com’è successo, e lo esibirò ancor più fieramente davanti ai miei nemici facendogli vedere che io resisto a questo ed altro! …okay, la smetto; è che sono ancora inscimunita.

   Dopo la lunghissima e pallosissima attesa finalmente è arrivato il gruppo di apertura, gli Ultima.
   Ora, io sono sempre un po’ scettica riguardo ai gruppi di apertura. Poverini, non è colpa loro, ma capitano spesso davanti ad una folla che vuole che smammino per vedere quelli dopo di loro. A volte, con i gruppi di apertura, mi sono annoiata a morte, ma devo dire che ieri gli Ultima mi sono piaciuti abbastanza.
   Erano bravi e le canzoni erano belle, anche se dopo la quarta hanno iniziato a sembrare tutte simili fra loro, ma suppongo fosse anche perché non ne conoscevo nessuna.
   La cosa più importante da dire, però, che mi ricorderò forever & ever, è che ho adorato il tastierista! Era proprio di fronte a me, e faceva morire dal ridere, perchè continuava a muoversi, a saltare e a fare facce strane!

   Quando ormai la notte è calata su di noi, stanchi, sudati e probabilmente puzzolenti, hanno iniziato ad allestire il palco per Mika.
   Prima canzone: Big Girl.
   La prima cosa che ho notato, e che mi ha fatto moltissimo piacere, è che ha un po’ abbandonato la scaletta dell’ “inizio con Relax e finisco con Lollipop” che era quasi tassativa.
   Dopo questo, credo di non riuscire più a dire qualcosa di veramente sensato.
   Mika è stato davvero bravissimo, ha cantato benissimo, con tutti gli acuti del caso che io adoro, e anche con tutte le mossette sceme che mi fanno ridere, infatti a volte stavo ridendo come un’idiota.
   A proposito di ridere, quel ragazzo è anche un intrattenitore nato! Ha tenuto l’attenzione alta e ha fatto ridere tutti con la storia delle zanzare (Blame it on the mosquitos!) e mi è piaciuto tantissimo quando hanno cantato Love Today, con annesse finte morti, suicidi, e il povero bassista – Max, se non ricordo male – che ha continuato a canticchiare il coretto iniziale della canzone fino allo sfinimento! Non so come ha fatto, sul serio.
   La nuova band mi è piaciuta, ovviamente sono tutti bravissimi, hanno suonato e cantato benissimo. Devo ammettere che mi sarebbe piaciuto poter vedere anche quella vecchia, ma probabilmente se Mika ha deciso così un motivo ci sarà, e cambiare fa bene. Inoltre adoro la corista e il batterista (ho un debole per i batteristi, si vede: adoro anche Cherisse, sta nella mia Top 3 dei Batteristi Preferiti).
   Sono contentissima comunque, perché Mika ha cantato un sacco di canzoni che mi piacciono, e ha concluso in bellezza con una canzone che adoro: The Origin Of Love.
   Stamattina mi sono ritrovata ancora addosso i pezzetti di carta volante che sono stati sparati sul pubblico, e il tragitto porta-letto della mia stanza è segnato da quei foglietti, gialli e neri (ma più che altro gialli, che sono stati sparati alla fine di We Are Golden).

   Quando sono tornata a casa ero tipo così:


   Ma non importa, perché sono contentissima di essere andata al concerto di Mika. Sono ancor più convinta, dopo averlo visto live, che sia un artista di grande talento, e per di più sembra anche un ragazzo simpatico!
   Vi lascio con:


domenica 22 luglio 2012

The Album - Spoiler 13

   Capitolo tredici: Pick up off the floor, o Nasalis larvatus
   Lyrics usate: pick your love up off the floor.
   Spoiler:
   Quando la folla diminuisce e stanno tutti andando via, verso le quattro del mattino, io purtroppo sono colpevole di aver perso Andrea nel caos. Ero io che dovevo accompagnarla a casa, ma non avevo idea di quando voleva andarsene, né se avesse sonno, o fosse impegnata il giorno dopo. Festeggiare Fortuné è stato più laborioso di quanto pensassi. Per fortuna scopro che nell’ultima ora Andrea è stata con Paloma, e poi si è addormentata sul pavimento vicino a un divanetto. Non sul divanetto, vicino! Assurdo no?
   Non appena c’è un po’ di calma Paloma si alza e mi viene incontro. «Ehi, raccogli il tuo amore da terra, che è svenuta.»
   In fin dei conti è stata una bella serata.


   Ragazzi, lo so che molto probabilmente vi ammorbo, e adesso mi odiate, ma... mancano solo due giorni al concerto di MIKA! OMG!
   Okay, basta, la smetto. Anche se sto ancora saltellando sul posto. Credo che saltellerò fino a Martedì, e poi saltellerò fino a Vigevano.

   Parliamo della fanfiction (sì, insomma, parliamo di quello per cui siamo qui in realtà).
   Il prossimo capitolo è un capitolo di transizione. Quello che avete appena letto, infatti, s'intitola "Tempo di attesa" e questo è quello in cui il tempo passa, per dirla in maniera semplice. Ma tranquilli, è la calma prima della tempesta, poi ci saranno interessanti novità sul fronte Mika/Andrea.

   Un saluto a tutti e un grazie a chi segue la storia e la commenta. Mi fate un immenso piacere ragazze!

domenica 15 luglio 2012

The Album - Spoiler 12

   Capitolo dodici: I see you, o Tempo di attesa
   Lyrics usate: You don't know me at all / For fear of what you might do I say nothing.
   Spoiler:
   «Mi sentivo – mi sento ancora – molto in colpa per come ti ho trattenuto vicino, anche se sapevo che ti dava fastidio il fatto che fossi sposata. Cioè, magari non fastidio, ma non è bello stare assieme ad una persona che ti piace e pensare di non avere alcuna chance con lei. Immagino che non sia stato facile.» Fa un sorriso debole come per scusarsi. «Ma volevo farti sapere che, nonostante tutto, non ti ho tenuto vicino solo perché sono pazza, o egoista e sadica. Mi trovo molto bene con te Michael… io penso che tu mi piaccia. Non mi era mai piaciuto nessuno dopo essermi innamorata di Ewan, neanche in tutti questi anni in cui lui non c’era. Non te l’ho mai detto perché… chissà cos’avresti pensato di me. Soprattutto dopo aver saputo di Ewan. Tu ancora non mi conosci del tutto e per paura di quel che avresti potuto fare non dicevo nulla.»
   Mi si riempie la bocca di saliva. Ho paura di parlare perché potrei sbavare tanto le mie ghiandole salivari stanno funzionando. Sembro un adolescente alla sua prima cotta, maledizione!


   Questa foto è stata postata da Mika sulla sua pagina ufficiale di Twitter, e personalmente la adoro. Mi piacciono tantissimo i colori pastello dell'edificio e anche le forme. Ovviamente apprezzo anche quel pezzo d'uomo che è Mika ,che sta lì a fare la sua posa da "figo per sbaglio", però, sul serio, anche il resto.
   Il prossimo capitolo sarà un po' trsite, come si può ben immaginare dalla canzone, ma dopo quello vi prometto che avremmo oltrepassato lo scoglio più grosso.
   Mi rimane una sola cosa da dire: - 8

mercoledì 11 luglio 2012

Il sentiero di legno e sangue - Luca Tarenzi

   La favola di “Pinocchio” mi ha sempre incuriosita, benché io conosca solo la versione Disneyana che è molto più soft, a quanto mi dicono, della favola di Carlo Collodi (questo libro ovviamente mi ha fatto venire voglia di leggere Collodi, manco a dirlo). Per questo motivo, e perché ne avevo sentito parlare bene in questo blog, ho deciso di leggere la rivisitazione in chiave dark di “Pinocchio” scritta da Luca Tarenzi, il cui titolo prometteva molto bene: “Il sentiero di legno e sangue”.
   Purtroppo, dopo il titolo, il resto della lettura non è stato altrettanto emozionante.

   Spiegare la trama di questo libro sarebbe impossibile. Vi basti sapere che è una rivisitazione di Pinocchio, per cui incontriamo tutti i personaggi già ben noti: Geppetto, il Gatto e la Volpe, Mangiafuoco, la Fata Turchina (o Madrina, o come si chiama; non mi ricordo) e ancora gli altri.
   Certo riconoscerli è stato divertente, ciò non toglie che ci abbia messo eoni a leggerlo perché sinceramente mi annoiava. Lo stile era noioso, piatto, freddo. Nonostante la trama fosse molto interessante. Probabilmente è stato a causa dello stile che non mi è piaciuto.
   Ciò che ho trovato molto impegnativo e soprattutto che ha dato buoni risultati è il fatto che Tarenzi non si è limitato a riproporre per filo e per segno ogni episodio della storia originale distorcendolo solo in maniera superficiale (come oggi va di moda fare, con la rivisitazione della “Bella e la Bestia” del 2007 ad esempio, molto originalmente intitolata “Beastly”). In “Il sentiero di legno e sangue” un mondo completamente diverso ci viene sbattuto sotto gli occhi con tanta violenza – e ce n’è parecchia nel libro, ve lo assicuro – che si rimane, per un attimo, storditi.
   Punto a favore di Tarenzi, lo ammetto. Come ammetto anche che questo è chiaramente un racconto ben curato. Sospetto che se non fosse per il finale il libro mi sarebbe piaciuto molto di più, perché l'unica pecca nella storia era la fine.
   Il finale non mi è piaciuto affatto perché scopriamo – per l’ennesima volta, ultimamente mi capita spesso – che il protagonista è saggio, buono, bello, alto, biondo e con gli occhi azzurri… più o meno. Insomma è ancora una volta il personaggio perfetto, quello che si è sacrificato e che intende ancora sacrificarsi per gli altri, che ha capito i suoi sbagli e che vuole porre rimedio.

La mia reazione nel leggere il finale

   Che dire, però, sul “Sentiero di legno e sangue”? Personalmente la fine mi ha lasciato l’amaro in bocca, ma se vi incuriosisce io vi consiglierei di leggerlo, perché non si sa mai che i vostri gusti differiscano dai miei (ed è possibilissimo dato che i gusti sono tanti e vari) e che “Il sentiero di legno e sangue” vi piaccia.
   Questo è uno di quei libri che non riesco a categorizzare. Da un lato non mi è piaciuto causa stile (le descrizioni dettagliate, necessarie per ciò che l’autore descriveva, sembravano uscite da un manuale scolastico), ma dall’altro mi rendo conto che è un buon romanzo, e quindi ve lo consiglio.
   Sarà la mia doppia personalità che spunta…
   Insomma, prendete questa ‘recensione’ così com’è, per questo libro di più non riesco a dire!

domenica 8 luglio 2012

The Album - Spoiler 11

   Capitolo undici: Stuck in the middle, o L'appuntamento perfetto
   Lyrics usate: I look at you, you look at me, we bite each other. / Stuck in the middle!
   Spoiler:
   In che mondo sono finito? Adesso la gente non si vuole più divertire perché non lo fa il marito in coma. Certo, detta così suona orribile, ma provate a leggerne il senso intrinseco, che al momento io non posso illustrare, perché sono troppo impegnato a indignarmi. «Ma questo che significa?!», strillo, arrabbiato. «Che cos’è che non dovresti fare? Eh?! Non dovresti fare le cose che ti piacciono perché tuo marito non può? Io non lo conosco, ma sono certo che lui vorrebbe che tu fossi felice. Essere felici è diventata una colpa adesso? E cos’è che avresti fatto di tanto terribile?»
   «A parte ballare nuda davanti alle persone? A parte uscire a divertirmi e dormire con…!» Andrea si blocca, la bocca le si cuce come se qualcuno avesse tirato su una zip. Io impallidisco e mi faccio serio. Io la guardo. Lei mi guarda. Ci mordiamo a vicenda con quello lo sguardo.


   So che questo spoiler non preannuncia niente di buono, infatti qui Andrea e Mika non sembrano in buoni rapporti. Ma vi assicuro che andrà piuttosto bene, in realtà. Leggete il titolo del capitolo e capirete!

   Volevo spendere due parole per "The Origin Of Love".
   Mika ha cantato questa canzone, per la prima volta, qualche giorno fa ad un festival. Per chi ancora non l'abbia sentita vi metto qui il video (è live ma si sente molto bene! Che invida, quando io provo a registrare qualcosa non si capisce mai un tubo), perché se siete fan di Mika vorrete di sicuro sentirla :)
   Ho adorato questa canzone fin dal primo ascolto, anche se guardando il video mi veniva da pensare che Mika è vestito a casalingo disperato style. Spero che a Vigevano canti questa canzone perché è bellissima! Non vedo l'ora di ascoltare questo album perché, seriamente, a parte le incertezze iniziali dovute a Make You Happy, che non mi piaceva tanto (e non mi piace tanto ancora adesso), tutte le altre canzoni le sto amando.
   Be', vi lascio al video, vi auguro una buona giornata, e vi dico stay beautiful!


sabato 7 luglio 2012

Il mio ultimo desiderio

   Non preoccupatevi troppo per il titolo del post, non sto andando a fare una missione suicida o qualcosa del genere. Volevo solo farvi vedere un video (ancora, in inglese) di un negozio di bare in Ghana.
   Detta così, lo ammetto, non suona bene, ma guardate cosa fanno in questo negozio che produce bare, e poi ditemi se questo modo di prendere la vita, e la morte, non è il più bello!


   Mi ha fatta sorridere!
   Quando sarò vecchia e scriverò il mio testamento lascierò detto che voglio una bara a forma di libro, molto colorato e allegro. Chissà cosa dirà il notaio...

domenica 1 luglio 2012

The Album - Spoiler 10

   Capitolo dieci: Over my shoulder, o Un caso umano
   Lyrics usate: Cold. Drunk. / Tired. Lost.
   Spoiler:
   Ho freddo, e sono ubriaco. Una serata intensa insomma.
   «Hai più rivisto Andrea?» Yasmine si siede al mio fianco e Paloma dall’altro lato. Sono le mie due guardie del corpo. E dell’anima.
   «No, è da un po’ che non la vedo. È impegnatissima con il suo nuovo lavoro. Ci sentiamo per mail.»
   «Ah, e… come va?»
   Perché lo deve chiedere? Non è evidente che sto bevendo per dimenticare?! «Mah, niente di nuovo.»
   «Perché non la inviti a cena da noi un giorno? Sarebbe bello conoscerla», domanda Yasmine.

By Mika: la sua posa shechy! xD
By me: sembra un po' più giovane...
Non ci somiglia moltissimo xD