venerdì 30 marzo 2012

La pulce nell'orecchio - Spoiler 1

   Da Domenica mi accingo a postare una nuova fanfiction! Fandom, come promesso tempo fa, Kuroshitsuji - The Black Butler. La storia s'intitola La pulce nell'orecchio, diciamo che non è una long-fic, ma non è nemmeno così piccolina. Sono cinque capitoli, però se qualcuno mi conosce sa che i miei capitoli a volte possono essere alquanto lunghi.
   Tutti conosciamo il detto "Mi hai messo la pulce nell'orecchio", o no? Nel caso non lo conosciate informatevi, perché in questa fanfiction Sebastian si diverà moltissimo a mettere la pulce nell'orecchio a Ciel, in ogni capitolo (dalle sue subdole frasi infatti provengono i sottotitoli dei capitoli), riguardo le questioni sentimentali che tormentano lui e Lizzy. La faccenda si farà problematica infatti, per i due, quando un bel ragazzo - alla fine del post vi lascio una sua foto che gentilmente si è fatto scattare - arriverà a casa Middlefort deciso a conquistare Lizzy.
   Be', se c'è qualche fan di Kuroshitsuji nei paraggi, vi lascio lo spoiler del primo capitolo, che potrete andare a leggere integralmente questa Domenica ovviamente sul mio account di EFP.

   Titolo: La pulce nell'orecchio
   Titolo del capitolo: 1. Venerdì 21 Marzo, nel tardo pomeriggio - Qualcosa vi sfugge?
   Rating: Verde
   Genere: Romantico
   Note: Triangolo
   Spoiler:
   Alois sorrise. «Ancora non saprei dire con precisione, ma spero di restare abbastanza a lungo per conoscerla meglio Lizzy. Che ne dice di farmi fare un giro per il castello prima di cena? Potremmo andare in giardino, ho visto che i fiori hanno già iniziato a sbocciare.» Così dicendo mise una mano sulla spalla di Lizzy e la condusse via, riempiendole la testa di rose e balli, e tutte le meraviglie che riusciva a decantare.
   Ciel rimase impietrito, fermo in mezzo alla sala. Con attorno decine di ospiti di cui non gli interessava un bel niente, con la sensazione sullo stomaco che fosse appena successo qualcosa di sgradevole.
   «Vi sentite poco bene padroncino? Cosa c’è? Qualcosa vi sfugge di mano, per caso?» La voce melliflua e canzonatoria di Sebastian all’orecchio poté solo irritarlo di più.


martedì 27 marzo 2012

Luglio 2012

   Per parlare un po' dei fatti miei (tanto per cambiare eh!) da qualche giorno saltello allegramente perché ho una data. Non una data qualsiasi. La data. La data precisa. E questa data è:

24 Luglio 2012
Vigevano, Mika live

La mia reazione

   E' da un sacco che non vado ad un concerto. Spero che le mie precedenti esperienze in ambito rocckeggioso mi aiutino nel mio primo concerto di musica pop. Non ho mai ascoltato musica pop prima di Mika. Hmmm, c'è sempre una prima volta!
   Nel frattempo vi ammorbo con un secondo disegno che ho fatto, con tema Mika (chi conosce le sue canzoni lo può capire, altrimenti mi manderete a cagare, ma vabbé correrrò il rischio).
   Da quando l'ho fatto mi ricordo perché amo i gessetti e odio i pastelli. Sono pallidi, sono noiosi. Abbasso i pastelli!



martedì 20 marzo 2012

30. Un libro che ti ha commosso - Fine

   Uh! Quando, un mese fa, ho iniziato questa cosa di "30 giorni di libri" non credevo sarebbe stata impegnativa. Anche se la parola impegnativa è esagerata, diciamo piuttosto che far eun post al giorno è un po' una rottura.
   A parte questo, siamo all'ultima domanda: un libro che mi ha commosso.
   Se non ricordo male ero in lacrime (e sfido chiunque a non esserlo!) quando ho terminato di leggere

Mille splendidi soli, di Khaled Hosseini

lunedì 19 marzo 2012

29. Un libro che devi ancora leggere - By Yourself

   Di libri che devo ancora leggere ne esistono a milioni. Se volete sapere quali devo ancora leggere e voglio leggere, potete andare a vedervi la mia lista dei desideri su Anobii. Ce ne sono un po'...

domenica 18 marzo 2012

28. Un libro che farai leggere ai tuoi figli - No Doubt

   Non ho alcun dubbio su questo!
   Se avrò dei figli, prima di tutto, cercherò di farli leggere il più possibile, di fare loro capire quanto è bello immergersi in un libro piuttosto che sparire seduti sul divano davanti alla televisione. Il libro (o i libri, meglio) che farei leggere loro sarà di sicuro
Harry Potter, di J. K. Rowling


   Per me è stata una cosa talmente fantastica che vorrei di certo che anche dei futuri possibili pargoli la sperimentassero.

sabato 17 marzo 2012

27. Un libro che vorresti aver scritto - Stile di vita

   Non ho la presunzione di pensare che il mio modo di scrivere sia eccellente, anzi immagino di avere ancora parecchia strada da fare. Tuttavia credo di potermi rispecchiare in un certo stile. E per stile intendo modo di pensare, modo di immaginare le storie. Ad esempio quando pensi che un personaggio dovrebbe fare in un modo piuttosto che in un altro perché preferisci quel tipo di comportamento, o pendi che le cose devono andare in un certo modo anche se non è la perfezione, perché la vita va così.
   In questo senso penso di somigliare un po' a Nick Hornby. E per questo un libro che avrei voluto scrivere è l'ironico, divertente, bellissimo:
Un ragazzo, di Nick Hornby

venerdì 16 marzo 2012

26. Un libro che conosci da sempre - Elefanti giganti

   Il primo libro che mi viene in mente, credo il primo che io abbia mai preso in mano, è un libro di Babar, che devo avere ancora da qualche parte in uno scatolone. Non per volontà mia, intendiamoci, io sono più il tipo che dopo un po' regala le cose ai nipotini più piccoli, ma per volere di mia madre, che al contrario vuole tenere tutto perché "Eh! Sono ricordi!".


   Questo libro di Babar io lo adoravo. Praticamente raccontava due corte storielle, due avventure di Babar e dei suoi amici animali (e per qualche motivo solo una donna, la Vecchia Signora se non ricordo male). La cosa bella era che in ogni frase, al posto di una o due parole, c'era un piccolo disegnino. Quindi obbligavo in maniera alquanto hitleriana mia mamma a leggere le frasi, e lei di doveva diligentemente interrompere quando arrivava il disegno, che proclamavo io.
   Awww, veramente che bei ricordi. Forse alcune cose si possono tenere da parte, dopotutto.

giovedì 15 marzo 2012

25. Un libro che hai scoperto da poco - Tutti

   Hm, vediamo...
   Ma cosa significa "Un libro che hai scoperto da poco"?
   L'ultimo libro di cui ho conoscuto l'esistenza, se è questo quel che intendiamo, è stato... be', non è uno solo. Mi spiego meglio:
   Siccome il compleanno della madre si avvicina, e lei adora Corrado Augias, allora ho pensato bene di regalarle un suo libro. per fare ciò mi sono documentata su tutt i lbiri che ha pubblicato, per scegliere quale regalare. Per cui, tutti i libri di Corrado Augias.
   Ancora non ho deciso, ma dovrò farlo entro Sabato, dato che quel giorno ho tempo per la corsa alla ricerca del ricerca del regalo!

mercoledì 14 marzo 2012

Un piano geniale

   Il volume di mezzo della saga di Harry Potter è sempre stato uno dei miei preferiti. Principalmente, e devo proprio ammetterlo, perché torna Voldemort, in carne e ossa. E non ci sono più cazzi, no, no! Sembra che abbiamo atteso i precedenti tre libri solo per arrivare a questo punto, il culmine!
   Il fatto che mi piace di più è, di certo come questo libro riesce a collegarsi al terzo in maniera naturale. Se fra il primo e il secondo, e il secondo e il terzo volume, c’era una sorta di strappo, qui non esiste. La continuazione è liscia e senza scossoni, e tutto sembra così maledettamente irrimediabile: Codaliscia fugge e si riunisce al suo padrone, com’era stato predetto, e da lì tutto ha inizio.


   Come al solito la parte finale, nella quale viene spiegato tutto, è la più emozionante. Questa volta però la Rowling ha superato sé stessa concependo un piano perfetto e senza falle che per tutto l’arco del libro non fa che dare spunti qua e là con saggezza, aumentando la curiosità e dando poi al lettore quella sensazione di sbigottimento quando alla fine ogni cosa viene rivelata: il rapimento di Malocchio Moody e i bidoni della spazzatura, la scomparsa di Bertha Jorkins, la storia familiare del signor Crouch (e qui un particolare apprezzamento per aver dato a padre e figlio lo stesso nome di battesimo, e aver fatto scervellare lettori e protagonisti su che cosa ci faceva Barty Crouch a Hogwarts in piena notte).

   Alla fine del libro, davvero, non si può che essere rammaricati.
   Per una volta la mia recensione finisce qui, perché non ho proprio niente da dire a parte apprezzamenti, che alla lunga risultano noiosi e un po’ inutili. Di certo questo è il volume di Harry Potter che anticipa le avventure che verranno, e terminarlo senza fiondarsi subito sul prossimo è cosa decisamente difficile.

24. Il libro che ti fa fuggire dal mondo - Pratico

   Mi stavo scervellando su quale libro mi ha mai fatto passare delle ore senza che neanche me ne rendessi conto. Pensavo a propinarvi qualcosa di veramente figo, perché credevo che ci fosse, fra le mie tante letture.
   Purtroppo non è così.
   Mi sono resa conto che il libro che mi ha fatta fuggire dal mondo, più di una volta, è il mio manuale di arte delle superiori. Sì, può sembrare strano, ma davvero quello è l'unico libro che mi sono ritrovata a dover studiare, e ho passato ore davvero piacevoli lggendolo. Tanto piacevoli da non rendermi conto che stavano passando, eppure in teoria studiavo! Una cosa alquanto pratica, no?

martedì 13 marzo 2012

23. Surprise!

   Un libro che credevo fosse come la gente ne parlava, invece sono rimasta delusa o colpita.
   Mmm... Il fatto è che solitamente non faccio caso alle opinioni altrui, e vado avanti con i libri leggendo cocciuta fino a che non lo finisco (o, in casi limite, lo abbandono), per cui questa domanda ha bisogno di una profonda riflessione.
   Prima di tutto: un libro che ho letto perché ne parlavano gli altri. Quale? A parte "Twilight", su cui però non mi voglio dilungare, mi viene in mente Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, di Christian F. Me ne avevano parlato, e io credevo che fosse uno di quei libri orripilanti. Ho iniziato a leggerlo per curiosità più che altro, ma alla fine devo ammettere che mi è piaciuto.
   Forse sembra pericoloso da dire.

lunedì 12 marzo 2012

22. Un libro che hai letto da piccola - Brividabadibidi

   Preferisco non citare nessun libro di Roald Dahl, perché ormai è chiaro che li ho letti tutti. Quindi vediamo un altro libro che mi viene in mente che ho letto da bambina...

Peggy Sue e gli Invisibili, di Serge Brussolo


   Non ho finito di leggere tutta la serie perché dopo un po' mi sono stufata. Credo di essere arrivata al quinto (Peggy Sue e gli Invisibili, Il castello nero). Ad essere sinceri in certe parti era terrificante, mi faceva venire i brividi, però mi è piaciuto un sacco!

domenica 11 marzo 2012

21. Un libro che ti ha consigliato una persona importante per te - Familiare

   Tanti me ne hanno consigliato di libri, e non sempre sono riuscita a finire di leggerli.
   La più incallita a consigliarmi libri - perché è una grande lettrice - è mia madre. Purtroppo devo dire che abbiamo gusti molti diversi, e che è veramente pessima per consigliare libri, perché è da quando andavo in seconda media che mi dice di leggere (da brava peruviana che si rispetti) "Cent'anni di solitudine", di Gabriel Garcìa Màrquez. Io ci ho provato, con tutto il cuore, con tanto impegno, ma dopo un po' ho ceduto. lei spera ancora che io lo legga, e chissà, forse un giorno mi verrà voglia di farlo, ma per ora no.
   A parte questo, preferisco parlare di un libro che invece ho terminato, e che mi è stato consigliato invece da una persona della famiglia che legge molto poco: mio papà.
   Il libro che mi ha consigliato, con il quale ci ha preso in pieno dato che mi è piaciuto un sacco, è:

Il gabbiamo Jonathan Livingston, di Richard Bach

sabato 10 marzo 2012

20. Un libro dve hai trovato un personaggio che ti rappresentasse

   Questa è veramente difficile.
   Io non so cosa mi rappresenta. Un mare di cose immagino. Magari...
Alexander Cold, protagonista di La città delle bestie, di Isabel Allende


   Può sembrare strano forse, perché un maschio, ma io credo che Alex mi somigli molto per certi versi, e credo che mi rappresenti.

venerdì 9 marzo 2012

18-19. Double

   Sì, lo so, lo so: ho saltato un giorno. Il fatto è che me ne sono completamente scordata!
   Comunque si rimedia in fretta, no problem:

   18. Il primo libro che hai letto
   Il primo libro vero, che si possa definire tale, con più parole che figure per intenderci, è Matilde, di Roald Dahl.


   19.Un libro il cui film ti ha deluso
   Be', qui non c'è storia: la più orrenda trasposizione cinematografica che ho visto è quella di Eragon, di Christopher Paolini.
   Sembrava che avessero guardato giusto la copertina, e che non avessero mai letto un libro fantasy in vita loro!
   Forse ho sbagliato esempio comunque, perché non è che il film di Eragon mi ha deluso, mi ha proprio fatta incazzare! Anche ora m'infervoro se ne parlo... salvatemi.


mercoledì 7 marzo 2012

Pagine tiepide

   Quando ho preso in mano l’ultimo volume del Ciclo dell’Eredità, di Christopher Paolini, ero molto combattuta. Ovviamente l’avrei letto, perché volevo sapere come andava a finire, ma solitamente la fine è quella che delude di più e non mi andava di essere delusa. Il lieto fine è scontato, per me, nelle saghe fantasy, non ne ho mai letta una che finisse male, nella quale vincesse il cattivo, per cui non è quello che mi incuriosiva o mi impensieriva. Più che altro sono le piccole cose, i misteri che vengono svelati, perché a questo punto devono essere svelati tutti, non uno se ne salva! Non sarebbe giusto sennò.
   Ho iniziato a leggere il Ciclo dell’Eredità, con Eragon, quando avevo quindici anni, se non sbaglio. Mi era piaciuto veramente moltissimo, e il suo seguito, Eldest, mi era piaciuto ancora di più. Quando, nel 2008, è uscito Brisingr, non so, forse i miei gusti erano cambiati con il tempo, ma non mi piacque come gli altri libri. Anche per questo non ero sicura che Inheritance mi sarebbe piaciuto, non tanto per la storia o per Paolini, ma perché avevo maturato un gusto differente.


   Ci ho messo un po’ a ingranare, lo ammetto, perché inizia con una battaglia, alla quale seguono strategie militari e un’altra battaglia ancora. Poi c’è la promessa di averne una terza in futuro, che però per fortuna tarda un poco ed è più leggera. Forse proprio in queste parti si intuisce che lo stile di Paolini è cambiato molto, moltissimo, dal primo libro ovviamente ma anche da Brisingr, che è uscito solo tre anni prima di questo. Da un lato mi devo complimentare con lui, dall’altro no.
   Mi complimento perché si vede che si è informato, ha ficcato il naso in libri che erano molto meno romanzi e molto più manuali, probabilmente, perché usa i termini tecnici nelle battaglie, nelle descrizioni delle città e degli oggetti di un epoca tipicamente medioevale. Inoltre il suo stile si è evoluto, si è arricchito, e adesso per raccontare qualcosa a cui prima dedicava due pagine, ne usa cinque (il che spiega le 821 pagine di libro). Purtroppo questa abilità di allungare il testo è sì qualcosa che un autore deve guadagnarsi con anni di esperienza, ma anche qualcosa che deve saper regolare e usare con parsimonia. Infatti, nonostante le minuziose e davvero chilometriche descrizioni di ogni singolo movimento dell’eroe in battaglia, la lettura era noiosa e fin troppo dettagliata. Per queste parti di lotta potevamo risparmiarci tutti gli scatti muscolari di Roran, tutti i movimenti con il martello e lo scudo, ogni singola goccia di sangue e sudore da lui versata. Potevo vivere anche senza saperlo, lo avrei comunque immaginato molto bene, anche senza tutti quei dettagli che, alla lunga (e sono veramente lunghi) mi hanno stancata. Inoltre alcune descrizioni erano orrende da leggere: ossa che si spezzano per volontà del padrone, bruciature di carne, bruchi che banchettano con i tuoi organi; delle cose orripilanti che mi hanno fatto storcere il naso più volte. Io adoro lo splatter, intendiamoci, ma lo splatter è un genere molto difficile da fare, perché è talmente esagerato e improbabile che non fa schifo, fa ridere ad un certo punto! Non era questo quello a cui Paolini anelava, e non l’ha fatto. Il risultato sono state scene ricche di inutile crudezza, che hanno reso il libro sì più veritiero ma anche troppo... maniacale. Probabilmente il mio è un commento di parte, ma la crudezza senza senso non mi piace.
   La parte che mi ha più stancata è stata la battaglia di Arughia, probabilmente. Dopo quella ho sperato con tutte le mie forze che avessimo finito, almeno per un po’, con i combattimenti, e menomale, sono stata esaudita.

   Una cosa che mi è dispiaciuta è il fatto che non sono stati introdotti nuovi personaggi. Capisco che a questo punto del gioco poteva essere rischioso, ma la verità era che mi aspettavo che arrivasse un altro Cavaliere de Draghi, e mi sarebbe piaciuto tanto che fosse un nuovo personaggio, piuttosto che uno di quelli già conosciuti. Insomma, in parole povere non mi è piaciuta la scelta finale di scegliere Arya sia come Cavaliere dei Draghi che come Regina degli Elfi, perché mi sembra un’esagerazione. Una di quelle cose che si ficcano alla fine solo perché, dai, la copertina aveva un drago verde, adesso deve uscire da qualche parte un lucertolone dello stesso colore! Il fatto poi che sia Arya, che è anche la donna che piace a Eragon, ha reso il tutto più stucchevole e mieloso, come a voler rendere ogni cosa perfetta.


   Riguardo ancora i nuovi personaggi, devo ammettere che è un dolore grande. Ad esempio, ho esultato quando Arya ed Eragon, imprigionati nell’Helgrind, stavano per essere salvati da un novizio. Già lo vedevo insieme ai Varden, a fare qualche cosa d’importante! In quello stesso punto del libro, accade però che arriva Angela e lo ferisce quasi a morte… Perché? Voglio dire, non aveva fatto niente, povero novizio!
   A parte questo, Angela era uno dei miei personaggi preferiti. Adesso è diventato uno dei miei personaggi normali, perché su di lei non viene svelato nulla. Paolini sa bene di questa sua mancanza, ma dice che senza i punti interrogativi sulla figura di Angela il personaggio perderebbe molto del suo fascino. Be’, è lui che conosce il suo personaggio, quindi non posso sapere se Angela è o meno una persona noiosa, ma credo che abbia lasciato molti dei lettori in sospeso, quando poteva benissimo non farlo. Perché lasciarla perdere? Dà spunti per una marea di cose interessanti da raccontare.
   Un capitolo che mi è particolarmente piaciuto, invece, è stato Infida-nera-caverna-spinosa. Un POV di Saphira, tanto per cambiare al posto di Eragon e Roran come in ogni santo capitolo, che oltre a raccontare la storia in maniera avvincente è stato anche originale e ha rispecchiato il modo di pensare di una razza che, di fatto, non esiste: i draghi. Capitolo corto ma molto piacevole da leggere, e soprattutto originale.

   La cosa bella dei libri fantasy è che possono prendere il mondo che hanno creato e stravolgerlo, perché le regole sono dettate dalla magia, ed è oltremodo comodo avere la scusa della magia alla quale appoggiarsi. Se un autore è molto capace può prendere ciò che ha già plasmato e creare qualcosa di completamente diverso, ma senza che sembri una scusante perché gli si era inceppata la fantasia e non sapeva continuare, se uno è bravo può cambiare posto a cielo e terra e farlo sembrare naturale come bere un bicchiere d’acqua.
   Paolini non l’ha fatto.
   Trovo giusto che anche in un mondo di fantasia ci siano dei limiti, che questo mondo non debba contraddire sé stesso, ma se gli schemi possono essere rotti, perché non farlo? In questo senso Paolini non ha aggiunto nulla di nuovo a ciò che già sapevamo di Alagaesia, e quando ho letto che cosa c’era dentro la famigerata Volta delle Anime, ahimè, mi sono cadute le braccia. Eldunarì. Ancora, tanti e tanti draghi cristallizzati dentro un cuore di roccia, che non arricchiscono affatto di prospettive la lettura. Mi sarebbe piaciuto un tocco di originalità in più, invece di combattere Galbatorix con la sua stessa arma. Mi sarebbe piaciuto qualcosa di nuovo, invece sembra che Paolini non abbia voluto scostarsi dal terreno sicuro già tracciato.

   La parte che mi è piaciuta di più (perché in fondo anche io sono romantica, anche se godo come una capra leggendo libri in cui avvengono solo tragedie) è stata la storia d’amore fra Murtagh e Nasuada. Murtagh è il mio personaggio preferito, perché è complesso ma vero, di carne più che di carta. Nasuada forse è poco più idealizzata, ma comunque sia ho adorato il fatto che Murtagh s’innamorasse di lei quando era in prigione, che la sostenesse, e che pian piano si affezionassero l’uno all’altro. Trovo che Murtagh sia il personaggio più riuscito della saga, perché anche se porta un forte contrasto interiore Paolini è stato capace di gestirlo. Ma soprattutto è credo l’unico personaggio positivo (perché non è cattivo in fondo, come viene più volte ribadito è stato costretto e non può ribellarsi – ah, la magia! Che magico espediente!) con dei veri difetti. Ammettiamolo, Murtagh è debole e pessimista, e non è assolutamente empatico. Questo lo rende estremamente umano, perché ha anche diverse qualità: coraggio, ingegno, forza. Murtagh è un personaggio a tutto tondo, con difetti e pregi, ed entrambi vengono messi in luce. Non come Eragon, per cui viene detto che ha dei difetti ma questi non intralciano mai seriamente la sua vita. Sono difetti comuni ad ogni essere umano e a ogni giovane ragazzo.
   Incorono Murtagh mio personale eroe della Saga dell’Eredità.

Foto ripresa dal film, ma ci tengo a precisare che io rinnego il film.

   Chi mi è stato antipatico fin dall’inizio (fin da Brisingr, se vogliamo essere sinceri) è Roran. Dallo scorso libro diventa il secondo personaggio principale di questa storia, il protagonista affianco ad Eragon. Nessuno, nemmeno Saphira, è importante quanto lui nella narrazione. Infatti questa si divide fra POV di Eragon e di Roran, per la maggior parte (se escludiamo il singolo capitolo di Saphira e i pochi riguardo alla prigionia di Nasuada). Nella battaglia finale, sebbene abbia trovato molto interessante l’alternanza dei POV dei due cugini, ho trovato veramente banale che fosse Roran a battere Lord Barst. Ancora una volta, un personaggio diventa talmente perfetto da esserlo troppo. …forse è solo il mio disprezzo naturale verso i protagonisti: ce ne sono pochissimi che mi piacciono.

   In definitiva, che dire di Inheritance? Leggerlo non mi è dispiaciuto di certo, ma sono andata avanti in parte perché il libro mi piaceva, e in parte perché era l’ultimo del Ciclo dell’Eredità, e questo ha giocato un ruolo fondamentale, altrimenti al posto di un mese ci avrei messo un anno a finirlo.
   Non riesco a dirmi del tutto soddisfatta del libro, per tutte le cose che ho elencato, ma soprattutto per quanto riguarda la rottura degli schemi di un racconto, che qui non è affatto avvenuta. La storia è proseguita in maniera piuttosto piatta, dopo che il grande segreto della Volta delle Anime è stato svelato.
   Comunque non rimpiango di averlo letto, è solo che ha lasciato un calore tiepido, poco profondo. Cosa che i libri precedenti della saga non avevano fatto.

17. Il personaggio con cui ti vorresti scambiare di posto per un giorno - Caramelle

   Ovviamente, se volessi scambiarmi con un personaggio di un libro quello sarebbe Candy Quackenbush, la protagonista di Abarat, per vedere con i miei occhi le meraviglie che ci sono nelle venticinque isole dell'arcipelago.


martedì 6 marzo 2012

16. La tua copertina preferita - Parola magica

   Forse preferito è la parola magica. O forse sono scontata. Fattosta che la mia copertina preferita è quella della seconda parte di Abarat, che è un dipinto dello stesso Clive Barker. Personalmente amo tutti i disegni di barker che ci sono nei libri, sono fantastici! Trovo che sia uno scritto e un artista pieno di inventiva e talento.

Abarat, giorni di magia e notti di guerra, di Clive Barker


lunedì 5 marzo 2012

I take my drawing inability easy

   Ieri notte, essendo io ispirata e allo stesso tempo ossessionata, ho deciso di fare un disegno. Un disegno sulla mia nuova-nuovissima ossessione. Cioè Mika.
   Sì, Mika. Il cantante che non si sente più da almeno due anni, e che io giustamente scopro ora, quando non ha nulla a che vedere con il mondo dei viventi, quando non dà segni di vita o nuovi album, quando giustamente posso crogiolarmi nella speranza di vederlo in concerto fra mesi e mesi. Sì, quel Mika.
   Questo, per essere precisi.

   A parte le lamentele, ho fatto un disegno. In realtà riguardandolo non lo vorrei postare, perché anche se alla prima botta (non pensate male! xD) sembra normale, a guardarlo meglio è un po' un alieno e un po' vecchio scheletrico. Ma abbiate pazienza, siate clementi: insomma, non prendo in mano i gessetti da mesi ormai!
   Comunque, eccolo.


   Considerando che non prendo in mano i gessetti da mesi sono alquanto soddisfatta di me. Se continuo a esercitarmi potrei tornare ai fasti di un tempo, in cui i soggetti che disegnavo somigliavano veramente al modello.
   Vabè, anche se fa schifo... relax, take it easy.

15. Esercizio

   Questo è uno dei post che non vedevo l'ora di scrivere, e spero di non rimanerne delusa. L'esercizio dice:
   Apri il primo libro che ti capita fra le mani ad una pagina a caso, inserisci la foto e la prima frase che ti salta agli occhi.

Da "Le Cronache di Narnia - Il viaggio del veliero", di C. S. Lewis

« Nascosto dietro ad un tavolo e attorniato dai segretari, sedeva Sua Sufficenza il governatore delle isole solitarie. Gumpas era un uomo collerico, con i capelli che un tempo dovevano essere stati rossicci ma che erano diventati quasi tutti bianchi. Diede una rapida occhiata agli stranieri che premevano per entrare e tornò alle sue scartoffie, ripetendo meccanicamente: - Non si riceve senza appuntamento, tranne che dalle nove alle dieci la seconda domenica del mese. »

   Perfetto. Quando ho preso in mano "Le Cronache di Narnia" (a occhi chiusi a tentoni davanti alla libreria rischiando di inciampare nel ciarpame della mia stanza) sono impazzita perché speravo proprio che mi capitasse una citazione piena di cose inutili. Adesso mi chiedo che cavolo di foto inserire...
   Cacchio!
   Okay, non lo so, perciò mi limiterò a mettere una foto tratta dal film. A voi!


domenica 4 marzo 2012

14. Il libro che stai leggendo in questo periodo - Fantasy attack

   In questo periodo sono tornata al fantasy, il mio genere di nascita!
   Sto leggendo l'ultimo del Ciclo dell'eredità di Christopher Paolini, "Inheritance o La volta delle anime" e nel contempo "Harry Potter e il Calice di Fuoco", di J. K. Rowling.

   Non so perché leggo i libri contemporaneamente.


sabato 3 marzo 2012

13. Il libro che in questo momento hai sulla scrivania - Mashup

   Cacchio... non ho libri sulla scrivania. La mia scrivania è un po' strana, nel senso che ad un tratto diventa scaffale. Sullo scaffale ci sono tanti libri, ma è appunto uno scaffale... hmmm.
   Oh, mi dispiace tanto! Che post inutile!

venerdì 2 marzo 2012

12. Un libro che non ti stancherai mai di rileggere - ...

   Io sono una lettrice compulsiva, questo significa che leggo sempre e ovunque, nei momenti meno opportuni anche (ricordo le montagne di astucci e zaini per nascondermi dalle occhiate dei prof mentre, al posto di ascoltare la lezione, leggevo un libro).
   La maggior parte dei libri che ho letto, soprattutto da bambina, poi li ho riletti almeno un'altra volta. Quando ero piccola era un serio problema per mia madre, credeva forse che avessi qualche disfunzione o qualcosa di serio al cervello, perché rileggere, riguardare, riascoltare, e in genere rifare, era la prassi per me: rileggevo i libri fino a consumarli, riguardavo i film fino a saperli a memoria (oh, La spada nella roccia!), ascoltavo le sigle dei cartoni animati e poi lasciavo perdere il cartone in sé; insomma mia madre credeva che fossi psicolabile.
   Con il tempo mi sono calmata, e i libri che desidero leggere sono talmente tanti che difficilmente riprendo quelli che ho già letto. Al limite li sfoglio ogni tanto, e rileggo le parti che mi piacciono di più.
   Quindi, in definitiva, non mi stanco mai di leggere i libri che mi sono piaciuti. Per cui non c'è un solo libro che rileggo e rileggo come un'ossessa, sono tanti, tanti...

giovedì 1 marzo 2012

11. Un libro che prima amavi e che ora odi - Best seller

   Prima amavo Twilight.
   Ora lo odio.
   Come mai?
   Principalmente per due motivi, e non so quale dei due mi fa più arrabbiare:
   1. E' diventato un fenomeno di massa attira-bimbi-minkia;
   2. Dopo il primo, i seguenti tre li getterei nel cesso.
   Con questo secondo motivo la Meyer si è giocata anche il primo libro, con me.

Twilight, di Stephenie Meyer