martedì 25 dicembre 2012

L'insostenibile certezza del se - Spoiler 5

   Capitolo 5: Punizione #1 - Da Gregory a Florian
 
   Vuoi una cosa semplice - Korn
   Cosa sta succedendo oggi?
   Dobbiamo dividerci.
   Abbiamo un problema e penso che ci stia facendo fallire.
 
 
 
   Vuoi toccarmi? - Joan Jett
   Non c'è nessuno ad un'occhiata, e abbiamo così tanto da condividere.
   Parli bene se hai tempo,
   Ma io non ho tempo da perdere.
 
   

domenica 16 dicembre 2012

L'insostenibile certezza del se - Spoiler 4

   Capitolo 4: Gelosia e lucertole.
 
   La noyée - Yann Tiersen
 
 
 
   Les deux pianos - Yann Tiersen
 
 
   Nel prossimo capitolo ci saranno momenti in cui Greg avrà modo di essere geloso, e attimi di azione in cui Severus avrà a che fare con delle lucertole. In pratica... tutto potrebbe succedere! Non dimentichiamoci inoltre che Jazz è in punizione con Severus.
   So che la cosa potrebbe anche lasciare perplessi, ma mi sembrava che un capitolo con canzoni unicamente strumentali ci stesse bene! Yann Tiersen è un musicista francese (ma va?!) che ha fatto l'intera colonna sonora di "Il favoloso mondo di Amelie".

martedì 11 dicembre 2012

Pomodori verdi fritti al Caffè di Whistle Stop - Fannie Flagg

   “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno” è il film che ho sempre conosciuto (non a caso abbiamo la stessa età) e, da quando lo vidi per la prima volta, amato.
   Quando scoprii che esisteva anche un libro non esitai a comprarlo e, com’ero certa che non me ne sarei pentita, ora sono assolutamente certa che rimarrà sul mio scaffale con un posto d’onore.


La trama
   Quando la signora Virginia Threadgood, detta Ninny, comincia a parlare a vanvera seduta ad un divanetto della casa di riposo per anziani Rose Terrace, Evelyn Couch, casalinga grassottella e depressa, lo considera una vera sfortuna.
   L’anziana signora pare averla però presa in simpatia, e ogni volta che Evelyn va a Rose Terrace a trovare sua suocera, Ninny le racconta qualcosa di nuovo. Pian piano Evelyn comincia a interessarsi alle storie della signora Threadgood, storie che ruotano attorno alla famiglia di suo marito Cleo, e al Café di Whistle Stop.

   Nella piccola cittadina dell’Alabama di Whistle Stop, dove c’era uno scalo ferroviario, vive la famiglia Threadgood. Una delle figlie, Imogenia, chiamata da tutti Idgie, s’innamora della dolce Ruth Jamison. Ruth sta però per sposarsi, quindi ignora i sentimenti che prova per Idgie e diventa moglie di Frank Bennett.
   Dopo qualche tempo Idigie scopre che Bennett picchia la moglie, quindi va a riprendere Ruth e la porta via da casa del marito. Finalmente assieme, nel 1929, decidono di mettersi in affari e aprire Il Caffé di Whistle Stop.

   Evelyn Couch è sempre più interessata alla storia e sempre meno depressa, tanto che non pensa più di suicidarsi e, al contrario, decide di riprendere in mano la sua vita. Il marito non le dà molto aiuto, e inizialmente Evelyn crede di cavarsela grazie all’immaginazione: nella sua mente lei è Towanda, paladina degli indifesi, difensora delle modelle sopra i sessanta chili e giustiziera di tutti i maltrattati.
   Questa fase non dura molto, poiché Evelyn torna all’amara realtà e comincia a pensare a cosa vorrebbe dalla vita, e pensa anche a come ottenerlo.

   Nel frattempo a Whistle Stop è nato Buddy Jr., il figlio di Ruth e Frank Bennett, che però ignora l’esistenza del padre e vivrà assieme a sua madre e Idgie. Improvvisamente l’uomo spunta a Whistle Stop e, con la forza, vuole prendersi il piccolo Buddy, ma viene per sbaglio ucciso dall’inserviente nera amica di Ruth. Il corpo viene nascosto e dato da mangiare ai poliziotti che cercano lo scomparso Frank Bennet, spacciato per il migliore arrosto di maiale di tutta l’Alabama.
   A fare da contorno a tutto questo le storie di vari personaggi, come Artis O. Peavey, Big George, lo stesso Buddy Jr., detto Stump a causa di un incidente che ha avuto da bambino dopo il quale ha perso un braccio, e il misterioso bandito Bill Ferrovia.

   Evelyn Couch nel frattempo ha fatto una dieta, ha trovato lavoro come venditrice porta a porta di prodotti di bellezza e guida una Cadillac rosa. Felice della sua vita, in pace finalmente con il marito, fa la sua ultima visita a Ninny quando lei è ormai morta, all’età di ottantasei anni, e la ringrazia per averle salvato la vita, mostrandole il lato bello delle cose.

Fannie Flagg
pseudonimo di Patricia Neal

Personaggi
   Ogni personaggio è un “personaggio” nel vero senso del termine: ha delle caratteristiche portate all’estremo. A volte è solo bizzarro, altre volte mette inquietudine, ma tutti a modo loro sono parte della storia e sono perfetti per quel mondo.
   Mi piace trovare questi personaggi particolari, per nulla anonimi, che hanno le loro fisime, le loro fissazioni, e non possono essere paragonati a nessuno che conosciamo. Non significa che non siano verosimili, significa solo che sono affascinanti.
   Il mio preferito è Artis O. Peavey. Artis è il figlio di Big George e Onzell, due neri che lavorano al Caffè, ed è fratello gemello di Jasper. I due non possono essere più diversi: Jasper ha la pelle chiara, Artis invece è talmente nero da avere le gengive blu; Jasper è ligio al lavoro mentre ad Artis piace divertirsi; Jasper si farà una famiglia e vivrà serenamente invece Artis finirà i suoi giorni in un vecchio Hotel accudito da una delle sue tante amanti.
   Artis è un personaggio complesso e complessato. Dimostra fin da bambino una certa inclinazione alla violenza, accoltellando di nascosto il cadavere di Frank Bennett e poi ferendo il suo gemello procurandogli gravi ferite. Quando va a Birmingham Artis si trova nel luogo che gli è più congeniale; il caos cittadino, le notti nei locali, le belle donne che gli portano passione e guai. Invecchierà in fretta a causa dell’alcol e passerà la vecchiaia in un mondo lontano da quello della realtà in cui è un vecchio di cui a nessuno importa, lui con la mente è nel cuore della notte, dell’azione, e sente la musica e balla al ritmo del jazz.

The American Dream
   Una delle cose migliori di questo libro, a mio parere, è che fa tornare a galla un mondo ormai scomparso.
   Ovviamente non ho esperienza di come si viveva nel sud degli Stati Uniti negli anni ’20 e ’30, nemmeno per sentito dire, ne ho solo una vaga idea. In “Pomodori verdi fritti” questo mondo basato su poche, semplici ma fondamentali regole, viene a galla in maniera genuina e ci fa rimpiangere di non essere nati qualche anno prima. Le cose erano molto diverse, più difficili per alcuni versi, ma meno complesse per altri e sicuramente la gente a quei tempi sapeva come godersi la vita con quel che aveva.
   Ecco una delle cose più belle di questo libro, fa sembrare tutto così semplice, e certe cose che adesso consideriamo essenziali, così superflue.

Locandina del film
"Pomodori verdi fritti alla fermata del treno"
diretto da Jon Avnet (1991)

«Sii serio.»
   Parlando di cose serie, per una volta, due delle tematiche importanti del libro sono il razzismo e l’omosessualità.
   Sul primo non ho molto da dire, tranne che è stato trattato con realismo e anche se non era certo l’argomento principale si faceva sentire nei momenti più impensabili del romanzo; per intenderci, nei momenti di vita quotidiana. Idigie viene giudicata per essere amica di molti neri, e quando Big George viene processato tutti sanno benissimo che o verrà assolto o sarà morto. Inoltre il Ku Klux Klan ogni tanto spunta fuori, a spaventare i neri di Troutville e a far indignare le persone che, andando contro al pensiero comune dell’epoca, non vedevano i neri come una minaccia.
   C’è questa linea sottile, talmente sottile di cui non ci accorgiamo, ma che a volte spunta fuori e ci fa inciampare: è la linea che divideva i bianchi dai neri.
   L’altro argomento è il rapporto di Idgie e Ruth. Nel film viene nascosto con una profonda amicizia, invece qui è chiaro come il sole: Idgie e Ruth stanno assieme. La cosa che mi ha lasciata perplessa e che tutt’ora non mi convince, è che tutti a Whistle Stop sono a conoscenza di questo fatto. Ero certa che negli anni ’20, in un posto come il sud degli Stati Uniti, certe cose fossero considerate opera del demonio o qualcosa di simile. Invece Idgie e Ruth fanno tutto alla luce del sole e vengono anche incoraggiate da amici, parenti e conoscenti.
   Forse fa parte della semplicità del romanzo, ma veramente era così in Alabama?


Questi sono i famosi pomodori.
Alla fine del libro c'è la ricetta,
quindi credo proprio che li preparò!

In conclusione
   Ho trovato questo libro bellissimo, e per una volta non ho molto da dire al riguardo: c’è solo da dire che ve lo consiglio.
   Se volete immergervi in un’epoca diversa, dove tutto sembra più difficile ma più sano e semplice al tempo stesso, allora andate al Caffè di Whistle Stop, dove tanti pittoreschi personaggi vi attendono e non aspettano altro che narrarvi le loro folli storie.

martedì 4 dicembre 2012

L'insostenibile certezza del se - Spoiler 3

   Capitolo 3 : Fantasmi del passato
 
   Song 1: Raccontami baby - Red Hot Chili Peppers
   Raccontami, baby, qual'è la tua storia,
   Da dove vieni
   E dove vai questa volta.
 
 
   Song 2: Cambiamenti di sesso - The Dresden Dolls
   Loro hanno sempre detto che il sesso ti avrebbe cambiato!
 
 
   Nel prossimo capitolo Severus cercherà di scoprire qualcosa di più sul rapporto che lega Jezebel e Gregory, ma i suoi sforzi saranno vani, tuttavia Jezebel ricorda benissimo come e cosa è iniziato fra lei e Greg, e i fantasmi del passato questa volta tormenteranno lei.
   Non c'è bisogno di fare pubblicità ai RHCP, credo che tutti li abbiamo almeno sentiti nominare!
   I Dresden Dolls sono un duo che si definisce "punk cabaret". Credo che adesso siano divisi e continuino le loro carriere da solisti, Brian Viglione come batterista in varie band e Amanda Palmer collaborando con diversi musicisti (fra l'altro lei farà anche un concerto in Italia l'anno prossimo!).

lunedì 26 novembre 2012

L'insostenibile certezza del se - Spoiler 2

   Capitolo due: Tutti hanno dei segreti
 
   Song 1: Andare alla deriva - 4 non blondes
   Stavo andando alla deriva,
   Uscendo alla luce del sole
   Aspettando di scontrarmi, ma sono legata ad una corda.
   Guardami: sono una marionetta.
 
 
   Song 2: Quando non è come dovrebbe essere - Panda
   Non parleremo più,
   Nemmeno ci vedrmeo più.
   Fu la tua decisione.
   Ho voluto chiederti scusa per tante cose che non ho neanche fatto.
 
 
   Nel prossimo capitolo si scoprirà il particolare rapporto di Jezebel con un compagno di classe, e Severus avrà modo di ricordare Lily a causa di Jezebel e della Pozione dell'Inganno.
   I 4 Non Blondes sono una band famosa negli anni '90, il loro successo più conosciuto è probabilmente What's Up. I Panda sono una rock band messicana.

domenica 25 novembre 2012

L'insostenibile certezza del se - Spoiler 1

   Sto per tornare con una nuova fanfiction! Ci saranno un po' di cambiamenti, tanto per cominciare mi sono resa conto dall'ultima mia storia (The Album) che non riesco più a mantenere il solito ritmo di una recensione ogni Domenica, perché mi capita spesso di lavorare nei weekend, quindi non ci sarà più un giorno fisso per postare. Posso solo garantirvi un aggiornamento a settimana, ma non so esattamente quando questo sarà. Per intenderci, potrei postare un Lunedì e poi la Domenica della settimana dopo, quindi sarebbero passati quasi quindici giorni. Comunque tranquilli, non rimarrete in sospeso per mesi e mesi, sicuramente.
   La storia è quasi finita, mancano solo due capitoli secondo i miei calcoli, ma non riesco a finire di scriverli. Un po' per mancanza di tempo e un po' per mancanza d'ispirazione. Iniziando a postare spero di ritrovare almeno l'ispirazione e la voglia di scrivere.
   Ho in ballo questa fanfiction da più di un anno, ed è molto importante per me. Avevo deciso di scrivere una storia erotica, ed eccola qui! L'importanza deriva proprio dal fatto che è la prima che scrivo, di questo genere. Non è un PWP (Porn Whitout Plot), al contrario: ho cercato di dare alla trama più rilevanza possibile, e anzi, mi sono dilungata in pippe più mentali che fisiche (ma diciamo che vuole essere un mashup di tutte e tue le tipologie di pippe!).
   Per la prima volta posto anche una song fic, ossia una fanfiction legata alla musica. In ogni capitolo ci saranno due canzoni, legate appunto al capitolo, per cui nello spoiler inserirò questa volta i video delle canzoni e le frasi del testo che ho usato (tradotte in italiano). Sarà come una sorta di spoiler dato che tutto è strettamente legato alla trama.
   Insomma, domani posterò il primo capitolo, quindi vi presento la mia nuova fanfiction:
 
   Fandom: Harry Potter
   Titolo: L'insostenibile certezza del se
   Rating: rosso
   Genere: drammatico, erotico, introspettivo, romantico
   Personaggi: Severus Piton, Nuovo Personaggio
   Avvertimenti: song fic
 
   Capitolo uno: Facile insegnare pozioni?
 
   Song 1: Come se il mondo cadesse - David Bowie
   C'è un amore così sciocco
   Che batte così in fretta
   In cerca di nuovi sogni,
   Un amore che finirà
   Dentro i tuoi occhi.
 
 
   Song 2: 19-2000 - Gorillaz
   Se il tempo è distruzione
   Allora non abbiamo niente da perdere.
   Per favore ripeti il messaggio,
   E' la musica che abbiamo scelto.
 
 

martedì 20 novembre 2012

Pop corn #1

   Una piccola lista di film da guardare (o da non guardare). Gli ultimi cinque che ho visto, commentati dalla sottoscritta a seconda dei suoi gusti!
 
Lasciami entrare, Tomas Alfredson (2008)
   Atmosfere cupe, copione essenziale e lunghi silenzi sono le tre principali caratteristiche di questo film, che mi è piaciuto molto e che consiglio.
   Non saprei in che genere collocarlo, perché nonostante possa essere considerato horror, paura non fa, più che altro è drammatico, e dà un nuovo significato alla parola “vampiro” – fortunatamente, un significato molto diverso da quello gli si è applicato negli ultimi anni.
 
Perché lui... brilla.
 
   La fine mi ha messo un po’ di tristezza, anche se la si può interpretare come si vuole. Da un lato spero che Eli vampirizzi Oskar e che vivano assieme per il resto della loro non vita, ma dall’altro sospetto fortemente che Oskar diventi l’aiutante umano di Eli, per intenderci, che prenda il posto del vecchio Hakan.
   Questa seconda ipotesi, che penso sia la più probabile, mi dispiace, ma l’idea che Eli vada in giro per il mondo soggiogando ragazzini e portandoseli dietro finché non li ha completamente distrutti psicologicamente mi sembra la fine migliore, in realtà. Certo, è triste e molto inquietante, ma è in linea con il film. Visceralmente sento che sia giusto così.
   Come sempre traggo spunto da ogni cosa per nuovi libri, e questo film mi ha proprio fatto venire voglia di leggere il di lui libro!
 
La 25° ora, Spike Lee (2002)
   Da molto tempo volevo vedere questo film, perché la trama mi ispirava parecchio, e poi un film dove c’è Edward Norton non posso non prenderlo in considerazione (come dimenticare “Schegge di paura” e “Fight Club”?).
 
Lui è il mio ragazzo,
devo solo trovare il momento giusto per dirglielo.
 
   Purtroppo questa volta sono rimasta delusa, non dall’interpretazione di Edward Norton, ma dal film.
   Carine le scene che mostravano che cosa poteva succedere se Monty fosse fuggito (a proposito, il diminutivo Monty per Montgomery è bellissimo, adoro Monty), ma quella è forse una delle poche parti di rilievo della storia che, se vogliamo dirla tutta, non racconta proprio un bel niente.
 
Il ladro di orchidee, Spike Jonze (2002)
   Questo è uno dei film più deprimenti che io abbia mai visto. Mi sono sforzata di arrivare alla fine, ma alla scena in cui Charlie si masturba con la foto di Susan Orlean nella quarta di copertina il mio amor proprio si è sentito offeso per il personaggio, e io ho abbandonato il film.
 
 
   La sola cosa positiva è Nicolas Cage, perché anche se il film mi ha depresso e schifata, riconosco che lui ha recitato veramente bene, come al solito d'altronde.
 
Intervista con il vampiro, Neil Jordan (1994)
   Di vampiri ultimamente ne ho visti molti, e questo in realtà è uno di quelli che non volevo vedere. Avevo delle riserve, per il solo fatto che ne avevo sentito parlare e mi lasciava perplessa questa specie di legame quasi sessuale fra Louis e Lestat, soprattutto perché avevano il viso di Brad Pitt e Tom Cruise, e la cosa mi faceva sinceramente rabbrividire (inevitable!).
   Nonostante il film sprizzi tensione sessuale fra uomini da ogni fotogramma, devo ammettere che mi è piaciuto molto, a livello di storia. Consigliato agli amanti dei vampiri!
 
The wrestler, Darren Aronofsky (2008)
   Uno di quei film che non avrei mai visto da sola, lo ammetto.
   Partivo un po’ incerta, ma alla fine mi è piaciuto molto, e mi ha fatta commuovere, ho anche versato qualche lacrima!
   Mickey Rourke ha fatto qui una delle sue migliori interpretazioni, ha dato vita ad un personaggio reale. La storia è tristissima, sul serio, se qualcuno volesse mai guardarlo vi consiglio di farlo quando siete psicologicamente preparati per cose tristi, altrimenti vi uccide.
 
Mickey Rourke da giovane.
Ma come hai fatto a diventare quel che sei ora?!
 
   Una delle cose belle, anche, del film, è che mostra un dietro le quinte del mondo del wrestling. Io non mi sono mai neanche lontanamente interessata al wrestling (e questo film, per quanto bello, non mi farà certo venire voglia di interessarmene), tuttavia ho trovato interessante il film anche da questo punto vista. Molto abile, il regista, a fare sì che tutti – anche i profani come me – potessero interessarsi e capire il mondo del wrestling.
 
   Ed ecco gli ultimi cinque film che ho guardato e relativo commento. Se qualcuno non è d’accordo, lasci pure un commento. Opure se volete consigliarmi un film fate pure; sono sempre alla ricerca di nuovi film da vedere!

giovedì 15 novembre 2012

Le origini

   Questo blog è nato nel Luglio del 2010 e, come dicevo nel primo post, è nato per parlare di due cose in particolare: changes e chances.
   Dal 2010 sia i cambiamenti che le opportunità sono stati molti.
 
Changes
   I più grandi cambiamenti nella mia vita in questo periodo sono avvenuti tutti d’un colpo! Ho deciso di lasciare l’università e (per questo devo ringraziare una carissima amica), sono riuscita a trovare un lavoro.
   Sono ancora in fase di prova e a Dicembre vedremo se mi terrò questo lavoro per più di qualche mese… Incrocio le dita.
   Il secondo cambiamento, ben più importante, è stata una decisione sofferta ma, credo ancora fermamente, giusta. Ho lasciato la persona con cui stavo da quasi tre anni, e anche se è difficile crederlo mi è costato parecchio.
   Sono passati tre mesi ma ancora a volte ci penso e ho del rimorso, soprattutto per come posso aver fatto del male a questa persona. Tuttavia se ripenso a com’era il nostro rapporto mi rendo conto che già da mesi c’erano segnali di quel che sarebbe successo, e lo sapevamo entrambi. La colpa di tutti e due è stata quella di non aver fatto nulla.
   Se ci ripenso (e lo faccio spesso) mi sento ancora triste, ma spero che per tutti e due questa decisione porti a qualcosa – a qualcuno – di meglio, che sappia renderci ancora più felici di come lo eravamo quando siamo stati insieme.
   Qualcuno di meglio, ad esempio, si sta lentamente facendo spazio nella mia vita, stupendomi e facendomi ridere ogni giorno. Nessuna persona era mai entrata a far parte della mia vita in questo modo: silenziosamente, senza farsi notare, fino a che un giorno non mi sono resa conto che ormai stava facendo radici nella mia vita e che, comunque vada, una parte di me la ricorderà per sempre.
 
Chances
   Questo blog ha assistito a tutto il concepimento del mio primo romanzo, se così vogliamo presuntuosamente chiamarlo, e infine alla sua nascita, la seguente pubblicazione e poi la consegna all’editore (a questo proposito, devo trovare un altro editore perché con i tempi da tartaruga di quello che ho scelto faccio prima a scriverne un altro di libro, e poi non è detto che mi risponda).
   Da questo punto di vista sono contenta e soddisfatta di me, perché ho rallentato con le fanfiction e ho finito di scrivere una storia mia, per la prima volta. Forse non sarà un capolavoro, forse non verrà nemmeno mai pubblicato, ma è un inizio, e non ho affatto intenzione di fermarmi all’inizio.
   Da anni ho in mente un personaggio e una storia, ne avevo accennato in un vecchio post, ed è quella che sto mandando avanti ora, con un po’ di difficoltà e piuttosto lentamente, soprattutto perché non voglio che sia una storia vuota.
   Sono soddisfatta, perché sento che ogni parola ha un peso, cosa che invece non c’è nell’altro romanzo (è una sensazione a pelle, forse sono io quella pazza, ma forse è la verità!).
 
   Ancora una volta, a distanza di due anni, cambiamenti e possibilità. Sono certa che ce ne saranno altri e altri ancora lungo la via, e quello che ho imparato è che è meglio non dare nulla per scontato.

martedì 13 novembre 2012

Penny Bell e Jack on the Road

   So che molto probabilmente in pochi leggeranno questo post, ma volevo dire che ho postato una piccola storia originale intitolata "Penny Bell e Jack on the Road" (la trovate più in basso, nella lista delle storie, la prima dall'alto).
   Devo dire che mi fa piacere averla scritta, soprattutto perché mi piace l'idea di scrivere una storia per bambini che però può anche essere tranquillamente letta dagli adulti o dai ragazzi e avere un significato anche per loro.
   Se vi va di leggerla, magari avrà un significato per voi...

giovedì 8 novembre 2012

Le dodici domande - Vikas Swarup

   Data la scarsa affluenza di libri che in questo periodo mi assale ho deciso di prenderne uno a caso della mia libreria e rileggerlo con calma. I miei occhi sono capitati su “Le dodici domande”, di Vikas Swarup, “Q&A” il titolo originale, ma forse è più conosciuto grazie all’adattamento cinematografico del 2009 con regista Danny Boyle, “The Millionaire” (in inglese “Slumdog millionaire”, ossia Milionario delle baraccopoli).
   Avendo già letto il libro un paio di anni fa, avendo già visto il film al più tardi l’anno scorso, mi sono detta che la mia rilettura sarebbe durata un paio di capitoli, il tempo di un viaggio in treno o due.
   Mi sbagliavo…
 
Trama
   Ram Mohammad Thomas vince il quiz VUUM, Vuoi vincere un miliardo?, condotto dal presentatore Prem Kumar, vincendo un miliardo di rupie! Ma siccome un semplice cameriere della baraccopoli di Mumbai non può sapere le risposte senza barare, Thomas viene incolpato di aver imbrogliato. Viene arrestato e torturato inducendolo a confessare, ma una donna misteriosa corre in suo aiuto dicendo di essere il suo avvocato.
   In una notte in cui verrà raccontata solo e soltanto la verità, Thomas spiega a Smita come ha potuto rispondere alle domande, percorrendo gli episodi della sua vita che hanno risposto a queste domande per lui.
   Alla fine scopriamo che Thomas ha partecipato al quiz solo per vendicare la sua fidanzata Nita, una prostituta che è stata maltrattata da un cliente, e Neelima Kumari, un’attrice per la quale ha lavorato come cameriere, il cui amante violento la spinse al suicidio. Questo personaggio non è altri che Prem Kumar, il conduttore televisivo, ma invece di ucciderlo vendicando le due donne, Thomas lo risparmia e invece di commettere l’omicidio per cui aveva deciso di partecipare al quiz, vince un miliardo di rupie.
 
Vikas Swarup
 
Lo stile
   Il libro racconta le vicende senza seguire l’ordine cronologico, ma seguendo quello delle domande del quiz. Così facendo tiene alta la soglia di attenzione e può permettersi di fare allusioni a ciò che è accaduto in passato, ma che il lettore ancora non sa perché nel libro accadrà più avanti.
   Allo stesso tempo, tuttavia, esiste uno schema preciso che Swarup segue per ogni capitolo: prima narra la vicenda del passato di Thomas, poi torna al presente assieme a Thomas e Smita, infine vediamo l’immediato passato di Thomas in cui lui sta partecipando al quiz, e risponde correttamente alla domanda.
   Questa è una delle cose più interessanti di ogni capitolo. Forse all’inizio cerchiamo di immaginare quale potrà essere la domanda che Prem Kumar rivolgerà a Thomas, ma inevitabilmente ci si perde nella trama del racconto. Quando, infine, la domanda viene posta, ci si ricorda di quel piccolo particolare che avevamo forse ignorato, o che avevamo tralasciato per concentrarci sulla vicenda.
   In realtà il saltare da una parte all’altra mi ha un po’ confuso le idee: non saprei in che ordine collocare i capitoli se dovessi seguire la vicenda cronologicamente. Tuttavia non posso negare che sia un'ottima tecnica di narrazione.
 
I personaggi
   Il protagonista, Ram Mohamad Thomas, è uno dei più imprevedibili che abbia mai incontrato. Sembra – e a tutti gli effetti è – un bravo ragazzo, ma proprio quando credi di averlo capito, di aver classificato il suo personaggio sotto il nome di “Perfetto protagonista”, lui ti stupisce dimostrando un eccesso di rabbia, di curiosità, di orgoglio, che non ti saresti aspettato da un personaggio che dimostra, per la maggior parte delle volte, furbizia, carità e gentilezza. Non si contraddice, perché tutti i suoi eccessi sono giustificati dalle situazioni in cui si trova, semplicemente si dimostra umano.
   Due dei migliori amici di Thomas sono Salim e Shankar, ed entrambi i personaggi mi sono piaciuti molto. Salim per i suoi sogni di diventare un divo di Bollywood, e Shankar per la sua storia triste che mi ha commossa.
   Le due donne, invece, che dominano la storia, sono Nita e Neelima Kumari. In un certo senso Nita è un personaggio classico: la bella ragazza costretta a fare la prostituta, che viene poi liberata dall’uomo che si è innamorato di lei.(l'intera storia d'amore è tratteggiata a tinte molto idealistiche). Neelima Kumari, invece, per me è la più interessante. “La più interessante” non significa “la mia preferita”, infatti una parte di me detesta Neelima Kumari. È la rappresentazione peggiore del mondo dei personaggi famosi. Tuttavia rimane il personaggio femminile più intrigante.
 
 
Il film
   Mi era venuta voglia di vedere il film, una volta finito il libro, così l’ho guardato e, ancora una volta, mi sono convinta che è uno dei migliori che abbiano mai fatto. Le differenze con il libro, certo, sono enormi, ma in questo caso sono veramente azzeccate.
   Una delle frasi fatte che odio di più è «Ma il libro è sempre più bello del film», perché è una sporca bugia! Una delle cose che la gente fatica a capire è che la pellicola e la carta sono due cose estremamente diverse. Forse se facessero un film in tutto e per tutto uguale al suo corrispondente cartaceo ne verrebbe fuori una cosa orribile, oppure qualcosa di lunghissimo e strappapalle (gergo tecnico), nonostante la base sia un ottimo libro, emozionante e coinvolgente. Il fatto è che il modo di percepire un libro è completamente diverso da quello che abbiamo di percepire un film, a tal punto che le due cose difficilmente si possono paragonare, di conseguenza difficilmente possiamo pretendere che un film assomigli troppo al libro dal quale è tratto. Inoltre, chiamatemi cinica, ma credo fermamente che quando viene prodotto un film si pensi a renderlo appetibile alla più grande porzione di pubblico disponibile, cosa che con un libro si fa in dimensioni molto più ridotte, per cui si ha anche più spazio per le decisioni anticonvenzionali, quelle che paiono strane e magari non apprezzate dal grande pubblico.
 
Dev Patel e Freida Pinto in una scena del film
 
   Una cosa importante ho da dire, però, sul film “The Millionaire”.
   Il doppiaggio italiano è, a ragione, uno dei migliori, se osserviamo unicamente il punto di vista tecnico; a parte il fatto che qui un po’ di geniale doppiatura è andata dimenticata per strada, perché pare che certe frasi le stia doppiando la mia cuginetta minore, ma vorrei sottolineare una mancanza del doppiaggio italiano.
   Se guardiamo un film in italiano e poi in lingua originale, possiamo notare alcune differenze in diverse frasi. In alcuni casi non sono importanti, cambiano solo leggermente il senso della frase, ma nulla di grave, invece in altri casi stravolgono completamente il film. The Millionaire è un esempio lampante di questo secondo caso.
 
   Nella scena in cui la madre di bambini viene uccisa durante una sommossa popolare, in cui un gruppo di uomini irrompe nelle baracche e uccide senza fare distinzioni uomini, donne e bambini, una voce disperata urla «Aiuto! Sono musulmani!» Questo ci fa pensare che i musulmani vadano in giro di frequente a uccidere le persone, e che la cosa sia talmente importante nella nostra società, da doverla addirittura inserire in un film. La traduzione esatta, quello che viene veramente detto nel film, è «Sono musulmani! Prendeteli!» Quindi capiamo che è il contrario: sono i musulmani ad essere attaccati, dagli induisti.
 
Può essere una reazione comune
 
   La cosa non ha granché influenza sulla trama, è vero, ma mi dà fastidio il fatto che il doppiaggio abbia deliberatamente cambiato la frase per metterne una più politicamente comoda per l’epoca.
 
Infine
   Consiglio dunque a tutti di leggere il libro, o di vedere il film, perché sono entrambi molto belli ed emozionanti. Uno non esclude l’altro, per cui dipende da cos’avete voglia di fare, accoccolarvi sulla poltrona con una tazza di tè caldo a leggere un bel libro, o accoccolarvi sul divano con una manciata di pop corn a guardare un bel film?

martedì 6 novembre 2012

Memorie di un pornografo romantico - Maxim Jakubowski

   Ho sempre pensato che prima o poi avrei letto un romanzo erotico, prima di tutto perché non ne ho mai letto uno e la curiosità mi avrebbe sicuramente spinta a leggerne uno un giorno, e poi perché il genere comunque mi incuriosisce.
   Questo libro mi è stato prestato da un’amica, e ho iniziato a leggerlo con tanta curiosità e piena di aspettative.
 
 
La trama
   Cornelia è una spogliarellista/serial killer che, stanca di uccidere, vuole lasciare «il giro». Per non perderla le vengono affidati incarichi investigativi, e le viene chiesto di scoprire se esiste e se verrà pubblicato postumo un manoscritto del recentemente scomparso scrittore Conrad Korzeniowski (notare la somiglianza del nome dell’autore con quello di uno dei protagonisti).
   Cornelia scopre che varie parti di un libro autobiografico, che racconta tutta la verità sulle amanti di Conrad, sono sparse per il mondo, inviate a varie amanti. Lo scrittore si era innamorato di Kay, una delle tante donne con cui era stato, ma venne da lei rifiutato perché era già sposata.
   Durante un incontro di sesso organizzato via internet Cornelia viene quasi uccisa. Dopo aver rintracciato e ucciso quello che doveva essere il suo assassino, Cornelia capisce che era «il giro» a volerla morta, perché lei aveva deciso di abbandonare il lavoro da killer.
   Nel frattempo il committente del suo lavoro di ricerca si tira indietro, e la donna interrompe le indagini.
   Cornelia torna a fare la killer, ma prima incontra il suo committente e scopre che si tratta di Kay, l’ex amante di Conrad che, avendo sentito voci di un manoscritto autobiografico sulla vita sessuale dello scrittore, voleva impedire che fosse editato per proteggere il suo matrimonio.
   A intervallare la storia vi sono parti del manoscritto, che apparentemente narrano scene di sesso non collegate fra loro.
 
Maxim Jakubowski
 
   Come si può ben intuire dalla scarsa partecipazione che ho avuto nello scrivere il riassunto della trama, da quel punto di vista “Memorie di un pornografo romantico” non mi è piaciuto neanche un po’.
   A mio parere non diventa interessante fino a che non cercano di uccidere Cornelia (il che avviene a metà libro), e la fine è semplicistica e deludente. Lo davano come un thriller erotico, ma io del thriller non gli ho visto nulla.
   Ho notato, questo sì, la parte erotica.
 
Eros
   Mi sono sempre chiesta come si potesse scrivere una scena di sesso senza risultare volgare, ma allo stesso tempo senza edulcorarla troppo.
   Pur non avendo esperienza in letture di questo genere, quel che mi aspetto da una scena erotica, in primis, è un certo grado di eccitamento.
 
Inutile che fate quelle facce,
mica uno legge un libro erotico per immaginarsi arcobaleni ed unicorni.
   Per fare questo ci vuole una grande capacità, a mio parere, perché tutti noi veniamo eccitati da cose diverse.
   Credo che ci sia solo una piccola regola, almeno per quanto riguarda la parte dello scrivere: la scena non deve essere volgare (e se qualcuno sta pensando che l’eros è volgare, per favore chiudi la pagina). Se avessi voluto qualcosa di volgare sarei andata su You Porn, ma quello che si cerca dalla letteratura erotica è ben diverso. Una differenza sottile, che non riesco nemmeno a spiegare. È la stessa differenza che c’è tra fare sesso e fare l’amore… Sono io che non so spiegarmi, chi ha capito qualcosa delle mie parole confuse, complimenti!
   Da questo punto di vista il libro mi è piaciuto, è anche riuscito a farmi apprezzare pratiche sessuali che solitamente non mi piacciono (anche solo teoricamente parlando). Certo, alcune cose mi sembravano persino troppo estreme – in fondo io sono una persona tranquilla – ma nel complesso accettabili, e nel racconto azzeccate.
 
In conclusione
   Come primo esperimento di libro erotico da leggere mi sembra andato abbastanza bene. Ho capito che il genere non mi dispiace, che è soprattutto lo stile dell’autore a influire.
   I prossimi libri erotici che stuzzicano la mia curiosità sono “La storia di O” e “L’amante di lady Chatterley”. Poi credo che per curiosità, e perché ne ho lette due pagine a caso in libreria e mi stavo rovesciando dal ridere, leggerò anche “Cinquanta sfumature di grigio”.
   Se qualcuno di voi conosce dei libri erotici da consigliarmi, prego, solo vi chiedo una cosa: che la trama sia decente.

giovedì 25 ottobre 2012

Playlist #4

   Questa volta non vado alla cieca con la mia rubrica random di musica! Infatti non si può dire che questo gruppo sia sconosciuto, e nemmeno possiamo dire che siano incapaci. Sto parlando dei KISS.
 
Partendo da sinistra:
Peter Criss (The Catman), Paul Stanley (The Starchild), Tommy Thayer (The Spaceman),
Gene Simmons (The Deamon)
 
   Ultimamente mi sono fissata con loro, perché mi è capitato di andare in un locale dove suonavano due gruppi cover dei Kiss e, siccome le canzoni mi piacevano ho pensato che fosse il caso di fare un’analisi più approfondita.
   Non li conoscevo prima, sapevo solo che mi piaceva moltissimo Beth, ma ad essere sincera credevo che facessero un po’ ridere. ...d’accordo, ammettiamolo, in un certo senso mi fanno ancora un po’ ridere, ma in senso positivo.
 
   Una nota estetica: l’unico carino, all’epoca della loro gioventù, perché ora sono tutti un po’ vecchiotti e meno affascinanti, era Starchild.
 
 
   Il più cazzuto però era di sicuro Gene Simmons.
 
 
 
   La canzone che mi fa andare in brodo di giuggiole è quella più tamarra che hanno mai fatto, ossia I was made for lovin’ you.
   A voi il video. Scommetto che anche se pensate di non conoscerla, scoprirete che l’avete già sentita!