Data
la scarsa affluenza di libri che in questo periodo mi assale ho deciso di
prenderne uno a caso della mia libreria e rileggerlo con calma. I miei occhi
sono capitati su “Le dodici domande”, di Vikas Swarup, “Q&A” il titolo
originale, ma forse è più conosciuto grazie all’adattamento cinematografico del
2009 con regista Danny Boyle, “The Millionaire” (in inglese “Slumdog
millionaire”, ossia Milionario delle
baraccopoli).
Avendo
già letto il libro un paio di anni fa, avendo già visto il film al più tardi l’anno
scorso, mi sono detta che la mia rilettura sarebbe durata un paio di capitoli,
il tempo di un viaggio in treno o due.
Mi
sbagliavo…
Trama
Ram
Mohammad Thomas vince il quiz VUUM, Vuoi
vincere un miliardo?, condotto dal presentatore Prem Kumar, vincendo un
miliardo di rupie! Ma siccome un semplice cameriere della baraccopoli di Mumbai
non può sapere le risposte senza barare, Thomas viene incolpato di aver
imbrogliato. Viene arrestato e torturato inducendolo a confessare, ma una donna
misteriosa corre in suo aiuto dicendo di essere il suo avvocato.
In
una notte in cui verrà raccontata solo e soltanto la verità, Thomas spiega a
Smita come ha potuto rispondere alle domande, percorrendo gli episodi della sua
vita che hanno risposto a queste domande per lui.
Alla
fine scopriamo che Thomas ha partecipato al quiz solo per vendicare la sua
fidanzata Nita, una prostituta che è stata maltrattata da un cliente, e Neelima
Kumari, un’attrice per la quale ha lavorato come cameriere, il cui amante
violento la spinse al suicidio. Questo personaggio non è altri che Prem Kumar,
il conduttore televisivo, ma invece di ucciderlo vendicando le due donne,
Thomas lo risparmia e invece di commettere l’omicidio per cui aveva deciso di
partecipare al quiz, vince un miliardo di rupie.
Vikas Swarup |
Lo
stile
Il
libro racconta le vicende senza seguire l’ordine cronologico, ma seguendo quello delle
domande del quiz. Così facendo tiene alta la soglia di attenzione e può
permettersi di fare allusioni a ciò che è accaduto in passato, ma che il
lettore ancora non sa perché nel libro accadrà più avanti.
Allo
stesso tempo, tuttavia, esiste uno schema preciso che Swarup segue per ogni
capitolo: prima narra la vicenda del passato di Thomas, poi torna al presente
assieme a Thomas e Smita, infine vediamo l’immediato passato di Thomas in cui
lui sta partecipando al quiz, e risponde correttamente alla domanda.
Questa
è una delle cose più interessanti di ogni capitolo. Forse all’inizio cerchiamo di
immaginare quale potrà essere la domanda che Prem Kumar rivolgerà a Thomas, ma
inevitabilmente ci si perde nella trama del racconto. Quando, infine, la
domanda viene posta, ci si ricorda di quel piccolo particolare che avevamo
forse ignorato, o che avevamo tralasciato per concentrarci sulla vicenda.
In
realtà il saltare da una parte all’altra mi ha un po’ confuso le idee: non
saprei in che ordine collocare i capitoli se dovessi seguire la vicenda
cronologicamente. Tuttavia non posso negare che sia un'ottima tecnica di narrazione.
I
personaggi
Il
protagonista, Ram Mohamad Thomas, è uno dei più imprevedibili che abbia mai
incontrato. Sembra – e a tutti gli effetti è – un bravo ragazzo, ma proprio
quando credi di averlo capito, di aver classificato il suo personaggio sotto il
nome di “Perfetto protagonista”, lui ti stupisce dimostrando un eccesso di
rabbia, di curiosità, di orgoglio, che non ti saresti aspettato da
un personaggio che dimostra, per la maggior parte delle volte, furbizia,
carità e gentilezza. Non si contraddice, perché tutti i suoi eccessi sono giustificati
dalle situazioni in cui si trova, semplicemente si dimostra umano.
Due
dei migliori amici di Thomas sono Salim e Shankar, ed entrambi i personaggi mi
sono piaciuti molto. Salim per i suoi sogni di diventare un divo di Bollywood,
e Shankar per la sua storia triste che mi ha commossa.
Le
due donne, invece, che dominano la storia, sono Nita e Neelima Kumari. In un
certo senso Nita è un personaggio classico: la bella ragazza costretta a fare
la prostituta, che viene poi liberata dall’uomo che si è innamorato di lei.(l'intera storia d'amore è tratteggiata a tinte molto idealistiche).
Neelima Kumari, invece, per me è la più interessante. “La più interessante” non
significa “la mia preferita”, infatti una parte di me detesta Neelima Kumari. È
la rappresentazione peggiore del mondo dei personaggi famosi. Tuttavia rimane
il personaggio femminile più intrigante.
Il
film
Mi
era venuta voglia di vedere il film, una volta finito il libro, così l’ho
guardato e, ancora una volta, mi sono convinta che è uno dei migliori che
abbiano mai fatto. Le differenze con il libro, certo, sono enormi, ma in questo
caso sono veramente azzeccate.
Una
delle frasi fatte che odio di più è «Ma il libro è sempre più bello del film»,
perché è una sporca bugia! Una delle cose che la gente fatica a capire è che la
pellicola e la carta sono due cose estremamente diverse. Forse se facessero un
film in tutto e per tutto uguale al suo corrispondente cartaceo ne verrebbe
fuori una cosa orribile, oppure qualcosa di lunghissimo e strappapalle (gergo tecnico), nonostante la base sia un ottimo
libro, emozionante e coinvolgente. Il fatto è che il modo di percepire un libro
è completamente diverso da quello che abbiamo di percepire un film, a tal punto
che le due cose difficilmente si possono paragonare, di conseguenza difficilmente possiamo pretendere che un film assomigli troppo al libro dal quale è tratto. Inoltre, chiamatemi
cinica, ma credo fermamente che quando viene prodotto un film si pensi a
renderlo appetibile alla più grande porzione di pubblico disponibile, cosa che
con un libro si fa in dimensioni molto più ridotte, per cui si ha anche più spazio
per le decisioni anticonvenzionali, quelle che paiono strane e magari non
apprezzate dal grande pubblico.
Dev Patel e Freida Pinto in una scena del film |
Una
cosa importante ho da dire, però, sul film “The Millionaire”.
Il
doppiaggio italiano è, a ragione, uno dei migliori, se osserviamo unicamente
il punto di vista tecnico; a parte il fatto che qui un po’ di geniale doppiatura
è andata dimenticata per strada, perché pare che certe frasi le stia doppiando
la mia cuginetta minore, ma vorrei sottolineare una mancanza del doppiaggio
italiano.
Se
guardiamo un film in italiano e poi in lingua originale, possiamo
notare alcune differenze in diverse frasi. In alcuni casi non sono importanti,
cambiano solo leggermente il senso della frase, ma nulla di grave, invece in
altri casi stravolgono completamente il film. The Millionaire è un esempio
lampante di questo secondo caso.
Nella
scena in cui la madre di bambini viene uccisa durante una sommossa popolare, in
cui un gruppo di uomini irrompe nelle baracche e uccide senza fare distinzioni
uomini, donne e bambini, una voce disperata urla «Aiuto! Sono musulmani!»
Questo ci fa pensare che i musulmani vadano in giro di frequente a uccidere le
persone, e che la cosa sia talmente importante nella nostra società, da doverla
addirittura inserire in un film. La traduzione esatta, quello che viene
veramente detto nel film, è «Sono musulmani! Prendeteli!» Quindi capiamo che è
il contrario: sono i musulmani ad essere attaccati, dagli induisti.
Può essere una reazione comune |
La
cosa non ha granché influenza sulla trama, è vero, ma mi dà fastidio il fatto
che il doppiaggio abbia deliberatamente cambiato la frase per metterne una più
politicamente comoda per l’epoca.
Infine
Consiglio
dunque a tutti di leggere il libro, o di vedere il film, perché sono entrambi
molto belli ed emozionanti. Uno non esclude l’altro, per cui dipende da
cos’avete voglia di fare, accoccolarvi sulla poltrona con una tazza di tè caldo
a leggere un bel libro, o accoccolarvi sul divano con una manciata di pop corn
a guardare un bel film?
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