mercoledì 25 marzo 2015

“Ogni giorno come fossi bambina” – Michela Tilli

Poco fa ero in penuria di libri e, evidentemente preoccupato per il mio stato mentale, Il Fidanzato ha deciso di regalarmene uno. E cosa c’è di meglio per una lettrice senza libri (non pensate sconcezze, eh)?! Comunque mi sono fiondata su questo libro come un affamato farebbe su un cosciotto di agnello.
Sapevo già di cosa parlava la storia, perché l’ho usata per una rubrica di Gennaio, tuttavia non mi aspettavo certo che sarebbe stato così emozionante. L’ho letto d’un fiato e poi l’ho guardato come se avessi fra le braccia un tesoro, in realtà reggevo fra le mani “Ogni giorno come fossi bambina”, di Michela Tilli.
 
Arianna ha diciassette anni e crede di essere una vergogna per la sua famiglia perché è stata bocciata a scuola, passa tutto il giorno al computer a curare il suo blog e la sua cerchia di amici virtuali, ma soprattutto perché è grassa. Non riesce a comunicare con i suoi genitori né tantomeno con suo fratello, così come non ce l’ha fatta con i compagni di classe e gli insegnanti. L’unico momento in cui è veramente sé stessa, in cui esprime davvero ciò che pensa e dice a voce alta e senza paura ciò che prova, è quando ha lo schermo a proteggerla. Lo schermo copre il suo corpo troppo tondo e la sua vita, così breve, ma già così piena di rimpianti e sbagli, secondo Arianna.
Argentina ha passato gli ottanta, è sola, vedova, e con una figlia ingombrante che la considera una vecchia che sta cominciando a perdere qualche rotella, di cui deve prendersi cura come si fa con un bambino. Non le lascia i suoi spazi, la sua privacy, e anche se nessuno lo ha mai detto apertamente sembra che sia sua figlia a decidere per lei che cosa Argentina può o non può fare.
Le vite di queste due donne si incrociano quando la badante di Argentina lascia il lavoro, punta da un’affermazione acida dell’anziana signora. I genitori di Arianna prendono al volo l’occasione per smuovere la vita della figlia, in maniera alquanto scioccante per lei: le sequestrano il computer, lo installano a casa di Argentina, e le dicono che potrà usarlo solo durante le ore di lavoro, cioè quando andrà a casa della signora a darle una mano con le pulizie, cucinare, e farle compagnia.
La convivenza non è facile, ma se per Argentina avere quella ragazza in casa è a volte un fastidio e a volte un vero aiuto, per Arianna diventa una situazione curiosa. Si rende presto conto che l’anziana signora nasconde qualcosa, che a volte è guardinga, nervosa, e la manda via con delle scuse per rimanere sola in casa.
Un giorno Arianna scopre delle lettere nascoste in un armadietto. Lettere d’amore inviate da Grassano, il paese in cui Argentina è nata, e scritte da e per l’uomo di cui lei era innamorata prima di sposare suo marito e trasferirsi a Milano. Ora che il suo segreto è stato rivelato, Argentina avrà il coraggio di partire? E Arianna saprà destreggiarsi in un viaggio che richiede decisione e una non comune faccia tosta?
 

Michela Tilli
Ammetto di essere di parte nel recensire questo libro, e forse mi ha coinvolta più del normale perché anche io, qualche anno fa, per un po’ ho fatto compagnia ad una signora anziana. Non c’è stato modo di scoprire se scambiasse o meno lettere d’amore con qualcuno, perché ci sono stata appena una settimana, tuttavia mi ricorderò per sempre l’esperienza perché è stata noiosissima e un po’ terrificante.
Ho riconosciuto molta verità in questo romanzo: la timidezza e l’insicurezza di Arianna, la scontrosità di Argentina e le debolezze dovute all’età. Michela Tilli è riuscita a mostrare i sentimenti e le emozioni di due donne ai poli opposti della vita con grande empatia e naturalezza. Entrambe le protagoniste ci sono chiare nel loro modo di pensare e nei loro timori. Se anche non ci troviamo in nessuna delle due fasce d’età (anche se io sono più vicina ad Arianna e probabilmente anche per questo mi sono immedesimata molto in lei) ci sono chiare le difficoltà di entrambe ed è facile capirle.
Argentina vuole tornare nel paese dove è nata, che ha amato, e vedere quel ragazzo con il quale da giovane scambiava nient’altro che occhiate innocenti. Ma come sarà incontrarsi da vecchi? Lui avrà una famiglia, una moglie, dei figli, una storia, e che diritto ha lei di andare lì e oltrepassare quelle lettere, farsi vedere e diventare reale? E Arianna, che vede la sua vita già a soli diciassette anni un completo fallimento, bocciata a scuola e con un aspetto che non le piace avere. Non riesce a parlare francamente con le persone, non riesce a farlo nemmeno con la sua famiglia, e l’angoscia l’idea di affrontare un viaggio con Argentina, un viaggio di cui lei dovrà tenere le redini.
 
Per concludere degnamente questa recensione e smettere di blaterare su questo libro – perché, lo sento, potrei proseguire per ore – non posso fare altro che consigliarvi caldamente di leggerlo. Non ci sarà passaggio o frase che non rispecchi in pieno l’umana natura e sentimenti che cono comuni a tutti noi.
E, detto questo, vado a cercare informazioni su altri libri di Michela Tilli.

2 commenti:

  1. Grazie, testé inserito in wish-list. ;)

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    1. Figurati! Con tutti i blog che ci sono in giro le wish list non fanno che allungarsi, eh? ;)

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