lunedì 23 marzo 2015

Tra le righe #3: Lisbeth Salander

Ero piuttosto indecisa sul personaggio ideale della bad girl, non tanto perché non ce ne siano, ma perché ne volevo una veramente tosta e allo stesso tempo reale. Alla fine è stato qualcun altro a scegliere per me, e cioè il sito “Parole a colori”.
“Parole a colori” è un sito che seguo spesso, anche se mi interesso alla sezione dedicata ai libri e alla narrativa e basta (ma se anche le altre sono ricche, interessanti e curate come quella dedicata ai libri senz’altro vale la pena dargli un’occhiata). Qualche tempo fa, leggendo i nuovi articoli, ho scoperto che la fortunata trilogia Millennium, di Stieg Larsson, verrà continuata da un altro autore.
I primi tre libri erano infatti, nelle intenzioni di Larsson, una sorta di preludio ad una serie composta da ben dieci volumi. Protagonista sempre Lisbeth Salander, aiutata dal giornalista e amico Mikael Blomkvist.
Chi mi conosce sa che “Uomini che odiano le donne” è stato il libro che mi ha fatto capire quanto i gusti personali possono essere bellamente ignorati di fronte ad un buon libro. Non mi sono mai ritenuta un’appassionata lettrice di gialli o thriller, tuttavia ho amato questa serie, che mi ha presa moltissimo dall’inizio alla fine (come dimenticare le barriere di zaini che costruivo a scuola, sul banco, per nascondermici dietro e leggere “La ragazza che giocava con il fuoco”? Awww... bei ricordi!).
Essendo Larsson deceduto a causa di un attacco cardiaco ormai più di dieci anni fa, qualcuno ha pensato bene di affidare la stesura dei suoi romanzi ad un altro autore, lo svedese David Lagercrantz, che basandosi sugli appunti che lo scrittore ha lasciato pubblicherà gli altri libri. La sua fatica ha già un titolo, “Ciò che non uccide”, e una data di pubblicazione mondiale, il 27 Agosto. Non mi dilungo a dire cosa ne penso, credo che aspetterò di leggere il romanzo – o di schifarlo, ancora i miei sentimenti non sono chiari nei suoi confronti.
Il punto della situazione è questo, comunque: Lisbeth Salander. Si è insediata nel mio cervello e non vuole saperne di uscire. Qualsiasi altra candidata alla rubrica sembra troppo buona a paragone suo, o troppo esagerata fino ad essere una caricatura. Quindi parliamo di Lisbeth Salander, e speriamo che dopo la rubrica esca dalla mia testa.
 
Lisbeth Salander interpretata da Noomi Rapace
Nome: Lisbeth Salander
Libro: Trilogia Millennium
Immaginato da: Stieg Larson
Segni particolari: un enorme drago tatuato lungo tutta la schiena e un’espressione poco amichevole.
 
Dall’aspetto al suo modo di rapportarsi con gli altri, Lisbeth Salander non fa una buona impressione. Ma lei vuole così. Lo stile gotico-punk dei suoi vestiti la fa sembrare subito una bad girl, e scopriamo che lo è non solo nell’aspetto quando vediamo che il suo lavoro consiste nell’hackerare computer per scovare informazioni riservate. Oppure quando scopriamo il suo liberismo sessuale, o le sue amicizie particolari come quelle con altri hacker, pugili in pensione, spogliarelliste o giornalisti che lo stesso stato vuole eliminare.
Ma non è solo questo. Leggendo scopriamo il perché Lisbeth è la persona che è diventata. Il suo passato è fosco, non libero da accuse di prostituzione, di aggressione, di assunzione di sostanze illegali, ma si può attribuire il tutto ad una famiglia poco attenta? La risposta ci viene data da Larsson soprattutto nel secondo libro. Lisbeth Salander è figlia di una spia dell’est Europa rifugiata in Svezia, un uomo violento e malvagio, che maltratta la madre di Lisbeth fino a danneggiarle il cervello, e tuttavia lo stato continua a proteggerlo per assicurarsi i suoi servigi. Dopo che le autorità le voltano le spalle, Lisbeth, alla sola età di undici anni, capisce che solo lei può rendere giustizia a sé stessa, e se necessario è disposta a farlo anche con mezzi non convenzionali.
Per correttezza ho messo anche l'interpretazione di Rooney Mara,
anche se per me Lisbeth avrà sempre il volto di Noomi.
Questa è la parte della bad girl, ma il vero motivo per cui ho scelto Lisbeth Salander per la rubrica è che, nonostante sia una cattiva ragazza in tutto e per tutto, con certi comportamenti sfugge ai canoni prefissati del personaggio e diventa una personalità reale. Ad esempio quando la sorprendiamo ad osservare Mikael Blomkvist con ogni sognanti da ragazzina innamorata, o quando si prende cura del suo vecchio tutore colpito da ictus come farebbe una figlia, o ancora quando tenta in maniera impacciata di riallacciare i rapporti con i suoi amici dopo una lunga assenza. La Lisbeth Salander che crediamo di conoscere si sfalda, allora, e prende le sembianze di una persona diversa, di una persona vera.
Questo personaggio mi è sempre piaciuto, perché è «la donna che odia gli uomini che odiano le donne». Credo che sia uno di quelli su cui ho veramente poco da ridire. Anzi, a pensarci bene, non ho nulla da ridire su Lisbeth Salander, il che è incredibile. Posso solo sperare, però, che i prossimi romanzi, pur non essendo firmati da Stieg Larrson, siano altrettanto coinvolgenti e non snaturino questa eroina che ho amato tanto.

4 commenti:

  1. Bella questa rubrica!

    Lisbeth è la donna che odia gli uomini che odiano le donne...
    Avevo trovato questa descrizione tempo fa in una recensione, ma non ricordo quale! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, sono contenta che la rubrica ti piaccia :)
      Quella frase la dice lei stessa nel libro, quindi immagino che in parecchi l'abbiamo usata xD

      Elimina
  2. Lisbeth Salander è un personaggio riuscitissimo. Leggendo il primo libro della trilogia (gli altri sono lì che aspettano sul mio scaffale) in realtà non l'ho mai vista come bad girl vera e propria. Per me lei è buona. Non so in che maniera e in quale mondo, ma lo è. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A pensarci bene è vero! Lisbeth è un personaggio positivo, buona nell'animo, con un forte senso della giustizia (un po' particolare nella messa in pratica, ma mica tutti siamo perfetti! XD), ed è solo esternamente che appare una cattiva ragazza ;)

      Elimina

Ogni commento sarà bene accetto!
Grazie dell'attenzione e del tempo dedicatovi.