Presa da mania ossessivo compulsiva per
Sherlock, mi sono lanciata nella lettura di altre fanfiction, e ne ho trovata
una veramente grandiosa. Chiaramente un’altra slash (quando ne troverò una non
slash sverrò sul pc con il sangue al naso dall’eccitazione), quindi non ci
risparmiamo neanche questa volta di vedere il dottor Watson e Sherlock Holmes
che si ribaltano sul letto, ma tant’è, ogni tanto si può fare.
Il punto di vista del detective non è
mai stato affrontato così bene, e forse non è mai stato affrontato e basta.
Personalmente ho letto fanfiction in
terza persona o al massimo dal punto di vista di John, ma mai dal punto di
vista di Sherlock. Ne capisco la ragione. A volte penso che nemmeno Moffat e
Gatiss sappiano cosa passa per la mente di Sherlock, che nemmeno Sir. Arthur
Conan Doyle lo sapesse, quando lo ha inventato. A parte le geniali intuizioni,
il resto è stronzaggine che farebbe impallidire Gordon Ramsey, quindi come
possiamo anche solo immaginarlo noi poveri mortali scrittori di fanfiction?
Nell’originale come nel telefilm il
personaggio di Sherlock è controverso. Cupo e negativo, per molti versi, ma
decisamente positivo per altri. Penso che questa sua positività sia più
presente nel telefilm. Nell’ultima stagione in particolare il personaggio ha
subìto una forte evoluzione, credo che abbiano lavorato più che altro sul suo
carattere che non sulla storia (che pure è avvincente, anche se la fine lascia
un po’ a desiderare a mio parere), ma resta comunque difficile da capire. Credo
che per scrivere dal punto di vista di un personaggio lo si debba conoscere
alla perfezione. Si deve “essere” il personaggio e, per fortuna, nessuno di noi
è come Sherlock. Credo che lui e Sheldon Cooper stiano ancora litigando su chi
è più intelligente (Watson e Leonard potrebbero darsi ottimi consigli invece).
In definitiva, entrare nella mente di
Sherlock e farlo esprimere è già un’impresa. Figuriamoci fargli esprimere il
suo amore – che non c’entra nulla con il canone dei libri né dei telefilm – per
Watson! Eppure, qualcuno ce l’ha fatta.
Avete il piacere di leggere “The
progress of Sherlock Holmes” a questo link, e sappiate che non è una produzione
nostrana.
La pagina dell’autrice ivyblossom è una
pagina creata da autrici italiane che traducono le storie di ivy, che è
canadese se non erro. Be’, che altro fare se non ringraziare queste sante
donne, che si mettono d’impegno a tradurre dall’inglese per noi affamate
(lettrici) di Sherlock?
La storia, di per sé, non è complessa:
Sherlock e John vivono al 221B di Baker
Street e il detective è innamorato del suo coinquilino. Nessuno dei due osa
parlare della cosa né prende una decisione in merito, anche se pare che il
sentimento sia ricambiato. A sconvolgere le cose sarà Mary, grazie alla quale
John capisce di avere di fronte una scelta che determinerà il suo futuro: scegliere
lei e avere la sicurezza di un amore stabile anche se non così passionale come
quello che potrebbe avere con Sherlock, o rimanere con il detective?, e forse
rimanere nell’ombra della sua mente geniale, in disparte rispetto al mondo
caotico di cui ha bisogno Sherlock per vivere?
Non voglio dirvi altro perché la storia
è molto interessante e non vorrei rovinarvela. Nonostante non sia thriller né
giallo, ma si concentri soprattutto sulla vita quotidiana dei personaggi, non è
mai noioso e anzi, riesce a rendere dei momenti apparentemente banali carichi
di tensione.
Quando trovo qualcosa che mi piace
moltissimo vorrei farlo leggere a tutti quelli che conosco! “The progress of
Sherlock Holmes” dovrebbe essere nominato lettura mondiale.
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