sabato 13 dicembre 2014

I love shopping - Sophie Kinsella

   Avevo visto il film di “I love shopping” quando era uscito nel 2009. Pensate che mi aveva colpito talmente da non ricordarmi ora nemmeno la trama. Ho comprato il libro perché tante persone mi avevano detto che è davvero una storia carina (e poi perché l’ho trovato a 1 euro al mercatino dell’usato), perché a pensarci bene una delle regole della vita del lettore è che «oh! Il libro è sempre più bello del film!»
   Senza dubbio, il libro me lo ricorderò. Sì, mi ricorderò di non comprare i mille seguiti pubblicati.
 
   Rebecca Bloomwood vive e lavora a Londra, dove fa la giornalista per la rivista economica ‘Far fortuna risparmiando’, anche se le piacerebbe scrivere per una bella rivista di moda. Becky è infatti appassionata ed esperta di shopping, sa tutto sulle mode del momento e fare compere è la cosa che la fa sentire meglio in vita sua. Purtroppo proprio questa sua passione l’ha portata ad avere parecchi debiti, verso la banca e altre società di credito. Il fatto è che quando Rebecca vede qualcosa che le piace non riesce a resistere e lo compra, senza curarsi delle sue finanze.
   Dopo svariati tentativi di risparmiare e poi di guadagnare di più con dei lavoretti extra, Becky si rifugia dai suoi genitori, un po’ per sfuggire alle continue lettere della banca, un po’ per sfuggire alla sua stessa vita. Non riesce infatti a trovare una soluzione per i suoi problemi, perché non riesce a controllare la sua mania per lo shopping.
   Durante questa piccola fuga scopre che i vicini di casa dei suoi genitori hanno perso l’opportunità di guadagnare molti soldi proprio a causa sua. Becky gli aveva infatti consigliato, senza pensarci su troppo, di cambiare fondo d’investimento, nonostante ci fossero già nel settore voci di un improvviso arrivo di bonus per alcuni clienti di quella società. Sentendosi in colpa per aver fatto perdere agli amici l’opportunità di guadagnare dei soldi, Rebecca scrive un articolo al riguardo denunciando la truffa della società azionaria e la fa pubblicare da un conoscente su una rivista di tiratura nazionale. Grazie al suo articolo va in televisione e si guadagna una rubrica dedicata ai consigli su come gestire le proprie finanze.
   Risolve in questo modo i suoi problemi con la banca e trova l’amore in un ricco responsabile delle pubbliche relazioni.
   Poi si compra tre paia di occhiali tutti uguali per 200 sterline.
 
Sophie Kinsella
   Quando ho finito di leggere questo libro mi sono chiesta: «Ma allora che senso ha?»
   Rebecca Bloomwood è un personaggio piuttosto negativo, ma non è questo a darmi fastidio. All’inizio mi stava simpatica, proprio perché era svampita, superficiale e un po’ sciocca, e trovare un personaggio così come protagonista non è comune. Dopo cento pagine però ha cominciato a darmi sui nervi perché non fa altro che lamentarsi della sua situazione e non ha alcun talento particolare se non quello di apparire bene in tv, cosa che le è stata data dalla natura e non tanto da un concreto impegno. Alla fine risolve i suoi problemi per quelle che vengono comunemente chiamate pazzesche botte di culo.
   Questo romanzo, a mio parere, non ha ragione di esistere, perché a ben guardare non succede niente. Una donna con la mania dello shopping risolve i suoi problemi economici e continua ad avere la mania dello shopping e a comportarsi e pensarla allo stesso, identico modo di quando il libro era iniziato.
   Io sono convinta che in una storia debba succedere qualcosa. Un particolare evento interessante  nelle trama, o altrimenti un percorso personale dei personaggi. “I love shopping” invece è totalmente vuoto, come il cervello della sua protagonista.
 
   Questo libro racconta, in pratica, di come una persona senza capacità apparenti abbia raggiunto nella vita risultati considerevoli basandosi sulla pigrizia, sullo sperpero e sulla superficialità.
   Mi stupisce e francamente mi fa arrabbiare il fatto che sia così amato.

2 commenti:

  1. pensavo di essere l'unica non entusiasta di questo romanzo! credo tu abbia centrato in pieno la chiave del suo successo: al giorno d'oggi chi non vorrebbe raggiungere il successo senza fare nulla? che tristezza però...

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    1. Già, consoliamoci con il fatto che esistono anche bellissimi libri che lasciano qualcosa al lettore, e che insegnano valori più alti della pigrizia!

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