domenica 24 luglio 2011

Se una persona incontra una persona che viene attraverso la segale

da Kerplunk, Green Day.

Ho letto diverso tempo fa questo libro, sotto consiglio della mia mamma-accanita-lettrice, ma qualche tempo fa l'ho ripreso tanto per fare qualcosa.
Be', non ricordavo di averlo amato così tanto, ma rileggendolo mi hanno assalito tutte le sensazioni che ho sensito allora, quando l'ho letto per la prima volta. E' stata una cosa bellissima, perché sono rari i libri che mi emozionano con la stessa intensità anche alla seconda o alla terza lettura. Okay, devo ammettere che io mi ci metto d'impegno; insomma leggere per quattro o cinque volte lo stesso libro... Forse è inevitabile che dopo un po' le parole imparate a memoria non suscitino lo stesso stupore. Tuttavia, "Il giovane Holden" è sempre nuovo, vi ho trovato miriadi di significati diversi, in ogni capitolo, in ogni sua piccola digressione, ed è stato davvero una sorpresa.
Ci sono tante piccole cose in questo libro, tanti significati, tante situazioni e soprattutto moltissimi pensieri, molti dei quali condivido.
E' una sensazione strana pensare qualcosa e poi scoprire, inaspettatamente, che qualcuno la pensa come te. La cosa curiosa è che non è una persona vera, è un personaggio di libro. Forse l'autore non pensava nemmeno quelle cose che caratterizzano il personaggio, forse ha riversato sé stesso e più di quello nel suo personaggio, e alla fine è divenuto reale. Un personaggio a parte, una persona vera.
Fatto sta che mi sono letteralmente innamorata di Holden, con tutto l'amore che si può riversare ad una persona che non hai mai visto, e che non vedrai mai, e in cui trovi diversi difetti (ma non è anche questo l'amore?). Mi ritrovo a pensare che possa esserci qualcuno come lui, là fuori, e credo anche di aver conoscuto una persona che per alcuni versi è simile a lui.
Questa recensione sta sfociando nella spicciola filosofia che posso avere solo quando ho la mente confusa. In effetti è così: questo libro mi confonde, non so cosa pensare di lui. So solo che Holden è il personaggio più vero che abbia mai incontrato, e che anche se molte volte fa ridere per le cose assurde che dice, c'è una malinconia pressante in questo libro, che se ne sta celata dietro l'angolo ma ti segue ovunque. E' la malinconia del personaggio, e dei suoi pensieri. Si sente talmente forte, fisica, che mi sento realmente dispiacuta per lui. Non sa cosa fare, non sa cosa gli succede attorno e se lo sa non ci trova un senso. E' una cosa maledettamente triste.
Vorrei che qualcuno facesse qualcosa per lui, che qualcuno lo aiutasse a capirci veramente qualcosa.
Forse può sembrare assurdo prendersela così a cuore per una persona che, effettivamente, non esiste. Ma non è questo lo scopo del leggere? Legarsi a qualcosa di nuovo, viaggiare e farsi trasportare nei meandri più oscuri e più fantasiosi di un mondo parallelo al nostro -che sia magico o, come in questo caso, New York. Se questo mondo esiste sulla carta e poi nella nostra testa, allora esiste davvero. E se esite davvero allora qualcuno dovrebbe seriamente fare qualcosa per Holden Caulfield...

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