Mi hanno regalato questo libro poco fa
e, nel mezzo delle feste, ci ho messo tre giorni a leggerlo con tutto quel che
avevo da fare, anche se sono un centinaio di pagine scarse! Non mi dispiace però, non volevo che finisse.
Il titolo (titolo originale: Historia de Mix, de Max y de Mex) dice già tutto, per questo, e perché comunque non riuscirei a parlarne in maniera decente, non scriverò una recensione nel vero senso della parola.
Vi lascio solo alcune delle frasi che ho
sottolineato perché sono quelle che mi sono piaciute di più:
«Potrei dire che Mix è il gatto di Max,
oppure che Max è l’umano di Mix, ma […] non è giusto che una persona sia
padrona di un’altra persona o di un animale, quindi diciamo che Max e Mix, o
Mix e Max, si vogliono bene.»
«Max si prendeva cura di Mix, e Mix si
prendeva cura della dispensa, perché i topi non si avvicinassero alla scatola
di cereali al cioccolato, i preferiti di Max.
«Anche se non c’erano topi in casa, Mix
svolgeva volentieri il compito di guardiano della dispensa, perché sapeva che
Max era suo amico e un amico si prende cura di ciò che piace all’altro.»
«Per tutto il tempo – lungo o breve, non
importa, perché la vita si misura dall’intensità con cui si vive – che il gatto
e il topo trascorsero assieme, Mix vide con gli occhi del suo piccolo amico e
Mex fu forte grazie al vigore del suo amico grande.
«E i due furono felici, perché sapevano
che i veri amici condividono il meglio che hanno.»
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