Trovare un libro con i superpoteri, un
personaggio supereroe e una citazione che parli di questi è relativamente
facile. Per questa rubrica però nasce spontanea la domanda: si può trovare un
super-scrittore?
Per un po’ ci ho pensato. Non a cercare
uno scrittore con i superpoteri, ma a cercarne uno che abbia fatto qualcosa di
grandioso. Mi sono chiesta con quale criterio cercarlo e qui sono iniziati i
dubbi. Opere umanitarie? Romanzi famosi o importanti? Una lotta contro la
società, le malattie, i pregiudizi? Alla fine mi sono resa conto che i super-scrittori
sono soggettivi. Ognuno ha il proprio eroe personale in fatto di autori, così
ho deciso di scegliere qualcuno che ha dedicato la proprio vita ai supereroi.
Non è uno scrittore nel senso comune del
termine ma di certo condivide molte delle fasi creative di un autore. Inventa i
personaggi e la trama, entra in contatto con i lettori e vede come reagiscono
alle sue storie. Ho scelto lo sceneggiatore di fumetti più famoso, venerato e
dalla faccia più simpatica che esista: Stan Lee.
Stanley Martin Lieber nasce a New York
nel 1922 e, poco più che ragazzino, va a lavorare per la Timely Comics, che
diventerà in futuro l’oggi famosissima Marvel Comics.
Chiaramente appassionato di fumetti sin
da bambino, Stanley ha una visione originale e moderna sul mondo del fumetto e
questo viene subito notato. Nel 1941 viene pubblicata una sua pagina di testo
in un numero di Capitan America, e questo lo porta a diventare l’editor più
giovane nel campo alla sola età di diciassette anni. Firma la pagina con lo
pseudonimo di Stan Lee, grazie al quale diventerà famoso.
Alla fine degli anni ’50 la Marvel
Comics è in crisi. Lo stesso Stan ripensa più volte alla sua carriera, e si
domanda se non sia meglio lasciare la Marvel. Viene scelto per creare un nuovo
gruppo supereroistico e, spinto e sostenuto dalla moglie, Stan Lee crea dei
soggetti innovativi, dei ‘supereroi con super-problemi’, che rivoluzionano il
mondo del fumetto. È così che nascono “I fantastici 4”.
Prima di Stan Lee i supereroi erano
personaggi perfetti e proprio per questo non molto coinvolgenti. La loro vita privata
era il sogno americano e i supereroi dovevano solo preoccuparsi di combattere
il malvagio di turno e non farsi scoprire. Superman era così forte che nessuno
avrebbe mai potuto batterlo – tolto quel piccolo dettaglio della criptonite – e
Batman nella vita privata era un ricco miliardario servito e riverito. I nuovi
supereroi di Stan Lee vengono umanizzati, e avvicinarsi a questi personaggi è
più facile perché hanno molto in comune con le persone reali. Hanno un
carattere difficile, spesso litigano fra loro, si devono preoccupare di pagare
l’affitto, di conquistare la ragazza dei loro sogni, e l’essere anche supereroi
li rende spesso malinconici perché sognano una vita normale, più tranquilla.
Insomma prima di essere eroi sono persone, e questo piace subito al pubblico.
I nuovi eroi che la Marvel crea a
cavallo fra gli anni ’50 e ’60 grazie all’innovazione di Stan Lee sono alcuni
dei più famosi. In questo periodo vedono la luce Hulk, Thor, Ironman e il
gruppo pressoché infinto degli X-Man (i miei preferiti se volete saperlo, io
tifo per Magneto).
Stan Lee è diventato una leggenda ma
questo non gli impedisce di certo di mantenere un rapporto con i suoi fans. Si
rivolge direttamente ai lettori con tono colloquiale e scherzoso, coniando
delle formule o dei modi dire che oggi sono diventati gergali in ambito
fumettistico.
Non sono l’unica, poi, ad aver notato la
sua aria simpatica. Stan Lee è infatti stato sopranominato The Similn’, il sorridente. Sarà per questo che si è aggiudicato
tantissimi cameo nei film tratti dai fumetti della Marvel.
So che Stan Lee non è un autore nel vero
senso della parola, è più uno sceneggiatore, ma creare i personaggi e la trama
di un fumetto non è poi così diverso che creare personaggi e trama di un libro.
La modalità di lettura sarà anche diversa, ma la motivazione e le sensazioni
che ci danno sono le stesse: sono storie in cui fa piacere immergersi, che ci
rendono felici di essere lettori.
Quando poi ho letto della rivoluzione
che ha portato ai personaggi supereroistici non ho avuto più dubbi, Stan Lee è
il soggetto perfetto per questa rubrica.
E
poi, insomma, come fai a resistere quando vedi questo vecchietto così simpatico?
Io penso sia unico. Molti pensano che il suo sia un universo tutto costruito e una macchina dei soldi che un giorno cancellerà il cinema. In parte è vero, Marvel fa tanti soldi, ma chi non fa cinema sperando nell'incasso più alto?
RispondiEliminaIo adoro Marvel, nella sua imperfezione, quindi al diavolo il buonismo e un po' di combattimenti ci vogliono!
Sono d'accordissimo con te!
EliminaIn fondo sia il cinema che il fumetto sono fatti per guadagnare. Per quanto si possa mettere l'anima e credere nel proprio progetto, non si vive mica d'aria u.u
Quindi, sì!, vogliamo i combattimentiiii! xD