Leggendo “Northanger abbey” mi sono resa
conto che la narrativa di genere è sempre stata considerata di bassa qualità, e
c’è sempre stata una distinzione fra una narrativa ‘alta’ e una ‘popolare’. Ho
cominciato a pensare alle differenze che rendono un libro popolare e me ne sono
venuti in mente a bizzeffe.
Un romanzo con caratteristiche che lo
includono in un filone letterario è narrativa di genere. Il suo intento spesso non
è di denuncia, non sottolinea un problema sociale o politico, si limita a
cercare di allietarci – da qui il termine ‘di evasione’. Un romanzo di genere
non vuole per forza far passare un messaggio o un ideale, vuole semplicemente
intrattenere il lettore, che vi legge un messaggio molto spesso personale.
Poi ho pensato a quali sono le
caratteristiche della letteratura definita ‘alta’ e mi sono resa conto che non
ci sono criteri, che la letteratura con la L maiuscola raggiunge quello stato
inconsapevolmente, senza sapere come né perché è geniale. Che cosa rimarrà
della letteratura fra mille anni? Gli uomini del futuro guarderanno alla nostra
epoca, leggeranno i nostri capolavori, ma sarà davvero noi che questi
capolavori rappresentano?
Penso che la letteratura popolare sia
molto più vicina alla persona di quanto non lo sia la letteratura cosiddetta alta.
Se dovessi dire che assomiglio ad un libro non citerei mai i lavori di Herman
Hesse, Charles Bukowski (grazie al cielo), Franz Kafka. Penso che assomiglierei
più a un romanzo di genere perché riflette con semplicità le emozioni che la
gente prova a caldo, spontaneamente, che esprime tutti i giorni e senza le
paturnie che la letteratura porta con sé e che sono seppellite molto più in
profondità in ognuno di noi.
La letteratura rispecchia pensieri e
stati d’animo molto criptici, universali certo, ma sui quali durante la vita ci
si interroga poche volte. Le persone sono più impegnate a vivere nella
normalità, nelle piccole sfide di tutti i giorni, non capita spesso che ci
guardiamo dentro per cercare di scandagliare i nostri pensieri più profondi.
Quello lo fa un autore quando sta scrivendo Letteratura, ma non è quello che
prova quando si alza al mattino e pensa a portare i figli a scuola, a dare da
mangiare al gatto, a chiamare l’idraulico perché gli si è intasato lo scarico,
a dover fare ginnastica ché sta mettendo su pancia, e poi, ricordiamolo, deve
mettersi sotto e scrivere!
Credo che per la maggior parte del tempo
siamo più superficiali di quanto non vorremmo, tutti quanti, ma non c’è scritto
da nessuna parte che sia un male. Pensate a come sarebbe il mondo se passassimo
il nostro tempo a ragionare su questioni filosofiche. Probabilmente saremmo
ancora trilobiti perché avremmo usato tutte le nostre energie per pensare invece
che per evolverci. Saremmo tutti trilobiti molto saggi.
La letteratura di genere non richiede lo
sforzo di comprenderla a tutti i costi, richiede solo di essere letta. E, se
proprio devo essere sincera, non è che io comprenda poi così bene la
letteratura. Mi sembra di carpirne una particina quando mi sento
particolarmente ispirata, ma per il resto mi rimane oscura.
Non
voglio sminuire la narrativa popolare con questo post, al contrario vorrei che
la sua importanza fosse riconosciuta. La narrativa popolare rappresenta la
parte di noi che viene a galla, la letteratura rappresenta quel che c’è in
profondità. Ecco perché è giusto che entrambe esistano e che abbiano la stessa
importanza.
Io penso che ogni forma di letteratura abbia la sua dignità e la sua ragione d'essere. Certamente la letteratura cosiddetta alta richiede un pizzico d'impegno in più rispetto a quella di genere, e comunque anche suddividere in categorie è un'operazione forzata. Dickens ha scritto romanzi leggibilissimi, ma non c'è alcun dubbio che fossero romanzi di denuncia sociale; per la maniera in cui furono scritti raggiunsero diversi strati di popolazione.
RispondiEliminaProprio in questi giorni ti segnalo due post, uno di Marina Guarneri e l'altro di Luz su La recherche di Proust, non esattamente il tipo di letteratura popolare.
Grazie per la segnalazione! Seguo il blog di Marina già da diverso tempo e ho sempre trovato interessanti gli argomenti che tratta :)
RispondiEliminaCerto non è mia intenzione sminuire la letteratura, vorrei però che anche ai romanzi di genere venga riconosciuto il loro ruolo, cosa che spesso non viene fatta.