Ho passato le ultime due
settimane a spulciare classifiche di lettura dei blog che seguo, o che qualcuno
che seguo segue. Per un mio pallino però ho voluto attendere il nuovo anno prima
di stilare la mia classifica: non si sa mai che cosa si può leggere all’ultimo
momento, forse un libro che merita una menzione.
Ciò detto, iniziamo!
Quest’anno ho letto trentatré libri e ne ho mollati nove (anche se a me sono parsi di più).
Diciassette scritti da uomini, tredici di autrici donne.
Mi tolgo subito il pensiero dei
pessimi romanzi, per sproloquiare dopo su quelli più belli.
Fra quelli che ho abbandonato ci
sono dei romanzi noiosi, e vabbé quelli capita di trovarli, ma altri li ho
lasciati perdere perché erano assolutamente detestabili. E credo che valga la
pensa farveli sapere, nel caso i nostri gusti coincidano, in questo modo sarete
salvati da una crudele lettura.
Ad esempio (e qui le fans in
crinolina nella sala da tè inorridiranno) ho abbandonato Cime tempestose perché tutti i personaggi mi sembravano dei
menomati mentali, delle persone detestabili e veramente cattive, cattive nell’animo.
Il tipo di persona che agisce apposta per far star male qualcun altro. Non l’ho
terminato, è vero, e di solito mi astengo dal commentare quel che non ho finto
di leggere perché mi dico sempre che, forse, un giorno riprenderò il romanzo e
mi piacerà tantissimo. Ma questo, veramente… no. Nel caso mi balenasse in testa
di riprovarci, farò in modo di ricordare la voglia che mi pervadeva di
schiaffeggiare la protagonista, di uscire dalla storia e scappare.
Per fortuna ci sono anche dei
romanzi che non sono riuscita a finire ma che un giorno vorrei riprendere, come
L’ombra dello scorpione. King attende
fiducioso ridacchiando sotto i baffi, fra un romanzo storico e un classico
moderno, sapendo che non posso resistergli.
Ma passiamo a qualcosa di cui
posso parlare con cognizione di causa!
Riesco anche a finire libri che
non mi entusiasmano molto, ho le prove. Tuttavia vi sconsiglio la lettura di Il ristorante degli amori ritrovati, che
snerva, La moglie dell’uomo che viaggiava
nel tempo, godibile ma riesce a rovinare tutto trasmettendo un messaggio
che ho odiato, Un figlio di Alejandro
Palomas, troppo bislacco per essere preso sul serio.
Quest’anno alcuni libri mi hanno
sconvolta (Lolita di Nabokov, Stanza, letto,armadio specchio della
Donoghue, Uomini e topi di Steinbeck),
di altri mi sono tolta lo sfizio e la curiosità (Annientamento, Cent’anni di
solitudine, La scopa del sistema).
Ho avuto l’opportunità di ritrovare autori che già conoscevo, con libri di cui
non sapevo nulla (La sovrana lettrice
di Bennett, Oceano mare di Baricco, La figlia della fortuna della Allende). E
ho scoperto nuovi autori, con libri su cui mi ero documentata (Margaret Atwood,
Ian McEwan).
Ma soprattutto questo è stato
l’anno di alcuni libri, pochi, che ho amato moltissimo. In ordine cronologico,
perché scegliere il più bello sarebbe come chiedere a un bambino se preferisce
le caramelle o la cioccolata, le vacanza estive o il Natale, la pizza o le
patatine! Insomma, impossibile ottenere una risposta che vada bene per ogni
giorno.
I
miserabili – Victor Hugo
Capolavoro.
Potrei passare ore a parlarne e
non avrei detto la metà di ciò che questo libro racchiude. Credo che la sua
forza stia nel rendere l’animo umano il vero protagonista, e questo ci fa
avvicinare ad ogni personaggio, anche il più malvagio, perché l’autore ci mette
nelle condizioni di capirlo. Nemmeno la vicenda storica è più importante dei
sentimenti che smuovono i personaggi, infatti questa assume un ruolo centrale
per il proseguire della trama ma ciò che importa al lettore è che ne sarà di
coloro che sono coinvolti nella vicenda.
Appassionante, preciso eppure
vasto come pochi romanzi sanno essere. Non ci sono altre parole per descriverlo
e sono costretta a ripetermi: un capolavoro.
Il
genio e il golem – Helene Wecker
Decisamente più leggero, sia
nello stile che nei contenuti, un romanzo fantasy ambientato nella New York di
inizio ‘900.
Una città proiettata nel futuro,
che si scrolla di dosso le ultime vestigia del secolo appena passato. Una New
York per metà cupa, immersa nell’ombra della notte, e per metà vivace, nuova,
cosmopolita, brillante e all’avanguardia. In mezzo a tutto questo due creature
opposte e soprannaturali, una nata dal fuoco e figlia del deserto, l’altra nata
dal fango freddo e dall’umidità. Una, incatenata e irrequieta, agogna la
libertà, l’altra è felice solo quando serve un padrone.
Ogni personaggio in questo libro
è come il concetto dello yin e lo yang. Ognuno ha il suo opposto, si trova in
situazioni completamente contrarie alla propria natura, situazioni che
sarebbero ottime per la propria controparte. Anche il loro spirito è così, sono
fortemente legati alla loro natura ma tendono verso il loro opposto.
Ho adorato questo libro avventuroso
ma anche dolce, che fa affezionare ai personaggi nonostante i loro difetti.
Paris
– Edward Rutherfurd
Letto in un baleno, per quanto la
mole lo permettesse, e amato come pochi romanzi fin’ora. Amato talmente tanto,
in effetti, che mi sono affrettata a segnarmi il nome dell’autore e procurarmi
qualche altro suo romanzo.
Torno a Parigi con uno stile più
spensierato, con meno drammi e più voglia di andare avanti. Qui la protagonista
è la città, che sembra raccontare la Francia e la sua storia attraverso le
persone che vi si muovono, come in un lungo memoriale. Narra la sua storia di
città che guarda avanti, alla modernità, di città asserragliata dai tedeschi,
di città vissuta da un popolo le cui leggi sociali stanno cambiando. Ricorda i
momenti in cui le mura di cinta medievali racchiudevano un mondo più piccolo, e
quelli in cui il popolo ha fatto la rivoluzione cambiando per sempre la storia
e il viso di quella Parigi che è diventata simbolo della libertà del suo popolo.
L’ho trovato un romanzo pieno di
vita, che racconta la storia di una città veramente magica.
Ed ecco le letture di quest’anno.
Di certo alcune mi hanno incantata e le ricordo con più piacere di altre, ma
tutti i titoli sono stati preziosi, anche quelli che non mi sono piaciuti,
perché mi hanno fatta entrare in un mondo ricco di emozioni.
Spero che abbiate trovato spunto
per qualche bella lettura, magari che potrete fare quest’anno.
"The Golem and the Jinny" è già sulla mia lista da tempo... sto per andare in crisi di astinenza da fantastico. Il problema è che mi viene voglia di rileggere libri già letti e amati, come la saga della Folgoluce di Sanderson. Se vado avanti così, altro che accorciare la lista... ma so di essere in ottima compagnia. ;)
RispondiEliminaQuello è un fantastico storico! Per me, ancora meglio xD
EliminaSì, anche io ho voglia di rileggere qualche vecchio libro che magari ho letto solo una volta, mi sa che quest'anno anch'io mi darò un po' alle riletture ;)
Anche io ho provato le stesse identiche cose la prima volta che ho letto "Cime tempestose", avevo 16 anni er imasi molto delusa perchè è universalmente conosciuto come un classico delle storie d'amore...e io ho pensato "amore 'sto caxxxxo, questi sono tutti psicopatici/ indemoniati!!"
RispondiEliminaSolo riprendendolo qualche anno dopo ho finalmente apprezzato la potenza dello stile di scrittura dell'autrice, ma come storia d'amore in sè decisamente lasciamo perdere.
Concordo per quanto riguarda "i miserabili" è uno di quei libri che se non fossero stati scritti l'umanità avrebbe perso qualcosa di fondamentale.
Ahah, sì infatti, io mi aspettavo di crogiolarmi in una Jane Austen più dark ma mi sembrava di essere finita in un manicomio! xD Lo stile non era affatto male, era quello che mi coinvolgeva (mi sa che cercherò altri romanzi delle sorelle Bronte da leggere, ma niente più Heatcliff).
Elimina...awww!I Miserabili ^^
Non sei la prima che mi parla molto bene de "il genio e il golem", dovrò farci più di un pensiero. Quanto a a Hugo, temo che le nostre strade si siano separate con Notre Dame de Paris, tuttavia chissà, se mai mi trovassi in un'isola deserta con solo i miserabili da leggere...
RispondiEliminaBuon anno e buone letture!
Il genio e il golem, consigliatissimo!
EliminaPer quanto riguarda l'isola deserta... be', almeno sai che il libro è lungo e tu avresti mooolto tempo libero (dopo esserti procurata acqua, fuoco e qualcosa da mangiare ovviamente - Castaway insegna!)
Guarda, ti appoggio per Cime tempestose XD io l'ho letto da adolescente, l'ho finito e non riesco a bocciarlo completamente come fai tu, perché comunque la scrittura di Emily mi piaceva e ci sono alcuni passaggi per me memorabili, e poi sono talmente appassionata nei confronti della letteratura classica inglese che appena mi ambienti una storia in una brughiera di un posto il cui nome finisce con shire sferzato dal vento non capisco più niente XD (sto facendo dell'ironia ovviamente!). Però i personaggi di Cime tempestose li ho odiati tutti anche io, dal primo all'ultimo, soprattutto Catherine e Heathcliff, mamma mia che nervi che fanno salire!
RispondiEliminaTra quelli che citi e non ho letto sicuramente mi interessa Victor Hugo, di cui vergognosamente non ho ancora letto nulla, e mi incuriosisce anche Paris (che tra l'altro mi sembra di ricordare abbia una copertina stupenda! *-*)
Menomale allora, non sono io ad essere strana! Fino ad ora avevo quasi unicamente sentito parer entusiastici su Cime tempestose, e ci sono rimasta malissimo nel leggerlo. Adesso che so di non essere l'unica mi sento più tranquilla xD
EliminaSì be' ovviamente la brughiera, le feste ottocentesche e le lunghe lettere scritte a mano hanno il loro fascino, su questo non si discute *.*
Su Hugo ho già speso troppe parole entusiastiche (troppe? No, impossibile, non sono mai troppe per lui), per quanto riguarda Paris lo consiglio tantissimo! E sì ha una copertina veramente bellissima, sia nell'edizione italiana che in quella originale. Già solo per quello di viene voglia di comprarlo xD
Io sono fra quelli entusiasti di Cime Tempestose, anche se il parere risale a... troppi anni fa, quando ero molto meno selettiva di adesso. Per quanto riguarda la storia ambientata nella brughiera, nella "shire" sferzata dal vento, la penso come Julia, senza ironia però. ;)
EliminaSu Come tempestose concordo con Nulla: i personaggi mi hanno fatto venire l'urticaria (Heatcliff in particolare), ma, nel complesso, lo stile dell'autrice mi ha catturata. E poi citi I miserabili, uno dei colossi che mi chiedo se riuscirò ad affrontare, dato che il mio primo impatto con Hugo fu con Notre Dame de Paris e non la definirei una buona esperienza...
RispondiEliminaA me invece è successo il contrario, ho letto Notre Dame de Paris pensando che sarebbe stato pesante invece mi è piaciuto moltissimo, ed è stato per quello che ho deciso di leggere I miserabili.
EliminaPer quanto riguarda Heatcliff ho perso le speranze! Già a pagina cinque è maleducato e lunatico, e più vai avanti più scopri che pagina cinque mostrava il suo lato migliore xD