Sto leggendo (l’ennesimo) libro di King
e, dato che è piuttosto lungo e non credo che ne arriverà presto una
recensione, ho deciso di allietarvi (seh,
come no!) con un post che non c’entra nulla con i libri. Un post un po’
personale.
È passato poco più di un anno da quando
mi sono trasferita (o, come si suol dire, sono “uscita di casa”), e sono
piuttosto fiera di come stanno andando le cose.
Non ci ho mai pensato in realtà ma, se
mi fossi soffermata un attimo a ragionare quando ancora ero a casa di mia
mamma, probabilmente ci avrei pensato due volte prima di sloggiare. Non ho mai
fatto quasi nulla in casa, e mi sarei ritrovata a dover fare ogni cosa da sola (no,
dai, non da sola: in realtà il mio fidanzato è bravo e gli piace lavare i piatti! Che fortuna!).
Dopo un periodo di sbaraglio iniziale,
in cui ho dovuto fare l’abitudine ai nuovi ritmi che richiede mandare avanti
una casa, mi sono scoperta soddisfatta.
A volte penso che poteva andare malissimo:
pile di piatti da lavare ogni mattina al risveglio, la cesta dei panni sporchi
che trabocca, il frigo pieno di pizze surgelate e pasti pronti! Invece no,
nulla di tutto questo si è avverato per fortuna, e io ho trovato qualcosa che
mi piace fare.
Non crediate che sia una di quelle
persone sadiche a cui piace tenere la casa! Non ci trovo nulla di emozionante
nei panni swiffer e negli sgrassatori, no no!
Ho scoperto che oltre a mangiare... mi piace cucinare.
Mi piaceva già cucinare dolci ma, fra la
dieta perpetua che cercherò di portare avanti fino alla decrepitezza e la mia innata pigrizia, non lo facevo spesso. Dovendo
cimentarmi con piatti salati ho rispolverato le poche cose che ho imparato a
mie spese durante gli anni di scuola, quando i miei erano in vacanza o facevano
tardi al lavoro, e ho scoperto in fretta che cucinare non era così difficile
come ricordavo. Dato che cucinare (e mangiare) sempre le stesse
cose alla lunga annoia, ho preso a sperimentare nuove ricette e nuove tecniche.
Devo ammettere, comunque, che la cosa
che mi ha rovinata è stato Masterchef Australia. Non ho mai guardato gli altri
Masterchef perché erano noiosi. I concorrenti non fanno che urlarsi dietro,
dire quanto sono fighi e fare piani per sbaragliare gli avversari. Gli
australiani sono meno competitivi forse, ma anche meno pesanti.
Insomma, le cose stanno così: ad ogni
puntata vedevo piatti a me sconosciuti che sembravano gustosissimi e divertenti
da preparare. Così me li scrivevo, per non scordare come si chiamavano. Be’ è
passato un anno e io ho gli appunti del cellulare pieni di ricette, nomi di
chef e piatti che devo ancora sperimentare.
Sono felice di aver scoperto questa
passione per la cucina. Non che ora sogni di diventare una pasticcera, un cuoco
o aprire un ristorante. Mi piace solo cucinare, nella mia cucina, per i miei
amici. Ma anche (e soprattutto) per me stessa.
Tornando all’argomento centrale di
questo blog: qualcuno ha letto dei romanzi che c’entrano con la cucina? Libri
come “Come l’acqua per il cioccolato”, su quel genere. Io non ne ho mai letti,
ma mi piacerebbe molto farlo. Credo che ora li apprezzerei
anche di più. E che dire dei film? Io adoro “Julie e
Julia”, “Tortilla soup” ma soprattutto “Rataouille”!
Se qualcuno ha altri film o libri ‘culinari’
da consigliami faccia pure, sono aperta ad ogni nuovo titolo e assaggio!
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