Ed eccomi qui a recensire il film di HP nùmero dos dopo un bel po’ di tempo,
più che altro perché non ho nulla da fare… Com’è noioso il Natale. Menomale che con oggi
finiamo.
La prima cosa che con piacere si nota in questo film è che
almeno gli effetti speciali hanno fatto qualche passo avanti. Non che non si
possano notare ancora, in certe scene (ad esempio quando i Weasley vanno a
prendere Harry dai Dursley con la macchina incantata), ma almeno non ci sono
più gli orrori che c’erano nel primo film. Sono venuti davvero bene i folletti
della Cornovaglia e il basilisco, li ho adorati!
Mamma mia, mi sento davvero cattiva a parlare in questo
modo. E’ come se volessi trovare a tutti i costi il pelo nell’uovo… il problema
è che c’è un Ma!
Ma in certi casi non si può fare a meno di pensare che la
regia ci prenda per tonti: dicono alla fine dello scorso film che non si
possono fare magie fuori da scuola, e Diagon Alley è decisamente fuori da
scuola!, quindi perché Hermione mette a posto gli occhiali di Harry quando si
incontrano a Londra?! Quale negligenza!
Non che io ce l’abbia a morte con Daniel Radcliffe, infatti
è migliorato come attore in questo secondo film. Ma paragonato agli altri
rimane sempre un po’ in basso, a mio parere. Oh, povero, povero Daniel!
Comunque ho apprezzato tanto Jason Isaacs nei panni di
Lucius Malfoy, così come Kenneth Branagh che interpreta Gilderoy Allock.
Soprattutto il primo mi è parso perfetto, ce lo vedo molto bene come padre di
Draco. Ora finalmente capiamo come mai è così insopportabile: come altro potrebbe
essere con una tale guida paterna?
Un altro bell’effetto speciale, ora che ci penso, è stato il Platano
Picchiatore, anche se credo che avrebbero potuto documentarsi sulle piante di
platano prima di farlo in quel modo, perché non ha quella forma. E poi è tutto
spelacchiato anche se siamo a Settembre.
Non mi è piaciuta molto Mirtilla Malcontenta, più che altro
per il fatto che far interpretare a una trentenne (Shirley Henderson, classe
1965) una ragazzina di quindici anni o giù di lì mi pare un filo esagerato. Per
di più è diversa dalla Mirtilla Malcontenta dei libri, che aveva i capelli
lisci che le coprivano sempre la faccia e di certo non era civettuola come questa
Mirtilla cinematografica.
Mi sono messa a ridere un sacco comunque, perché tutti gli
adulti trattano Draco come una pezza da piedi. Un po’ mi dispiaceva per lui, un
po’ mi faceva morire dal ridere. Tipo, quando lui cade dalla scopa durante la
partita di Quiddich suo padre (il suo stesso padre, povero!) lo guarda con
disprezzo, durante il duello con Harry invece Piton lo prende e lo scaraventa
in campo.
Insomma, organizzerò un movimento: Contro i Maltrattamenti a Draco Malfoy Usati Solo per Fare Scena.
E’ azzeccata la domanda di Harry: «Come posso parlare
un’altra lingua senza saperlo?».
Ora che ci penso, tutto “Harry Potter e la Camera dei
Segreti” potrebbe cadere di fronte alle teorie di un linguista. Perché se Harry
non parla serpentese allora non sente la voce nel muro, se non la sente non
viene a sapere certe cose sulla Camera, se non le viene a sapere non può
entrare nella Camera, e se non…!
Un intera saga intera distrutta da una chiacchierata con un
linguista.
Bah, nel corso del film poi mi sono un filo distratta e ho
perso la voglia, comunque non ci sono più altre cose interessanti da dire, a
parte il fatto che ho riso da matti quando Allock perde la memoria.
E… addio Richard Harris!
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