Avevo programmato il prossimo post (che doveva essere questo post) come una recensione. Come al solito dovevo recensire l'ultimo libro letto, ma ora non so più se lo farò, perché devo ammettere che questo libro ("Il Pianista", di Wladislaw Szpliman) è tristissimo, e io sono già piuttosto triste per conto mio. Quando sono tristi mi sforzo di pensare a cose allegre, perché penso che forse così la tristezza svanirà prima.
Oggi, mentre ero a lavorare, mia madre ha portato il nostro cane dal veterinario e lì hanno valutato la situazione e lo hanno soppresso seduta stante.
Dire che ero preparata all'evenienza è una sciocchezza. In un certo senso avevo tentato di prepararmi, questo sì, perché lui era malato da settimane e nella mia testa pensavo senza nemmeno farmi troppi patemi "Sarebbe meglio che smettesse di soffrire", e tutte quelle cose lì che sembrano tante frasi fatte. Ma quando sono tornata a casa e mia mamma mi ha detto che cos'era successo con questo benedetto appuntamento dal veterinario - che, lo ammetto, una parte di me sperava che risolvesse la situazione magicamente -, non so...
Sono ovviamente contenta che abbia contenta che abbia smesso di soffrire, negli ultimi giorni era diventato uno spettacolo troppo triste persino da guardare, e i pochi momenti di tranquillità che aveva erano sempre più radi e meno duraturi. La cosa che mi dispiace di più è che non sono riuscita nemmeno a salutarlo per l'ultima volta. L'ultima volta che l'ho visto è stato ieri sera prima di uscire per il lavoro e non l'ho nemmeno salutato bene...
Ecco, adesso piango.
Credo che andrò a farmi una doccia.
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