domenica 5 agosto 2012

The Album - Spoiler 15

   Capitolo quindici: Big girl [You are beautiful], o Salto nel passato # 2
   Lyrics usate: Big girl, you are beautiful. / Walks into the room, feels like a big baloon. / I've seen worst.
   Spoiler:
   «Le ragazze grasse non sono brutte», mi esce detto così all’improvviso. Più che altro per un ragionamento mio. «Non capisco perché grasso sia sinonimo di brutto, non è assolutamente vero. Ne ho viste di peggiori.»
   Andrea fa un sorrisino e prende la borsa che aveva lasciato nel bagno. «Forse è meglio che esci dal bagno delle ragazze, prima che arrivi qualcuno che ti denuncia.» Allora se n’era accorta…
   Lei sbricia fuori mentre io aspetto diligente che mi dia il via libera. Alla fine mi fa uscire e ci salutiamo con un po’ più di calore e di imbarazzo del solito. Non è che siamo così intimi, siamo solo compagni di corso.
   Rientro a casa frustrato e mi getto sul letto. La mia buona azione con Andrea non ha fatto sì che il mondo mi sorridesse. Dal piano di sotto sento Yasmine che mi urla che il pranzo è pronto. «Arrivo!», grido in risposta, poi mi sdraio di nuovo. Non arriverò mai, però, perché qualche minuto dopo mi addormento.

   Allora ragazzi, una comunicazione importante, per una volta. Vi invito, se avete voglia ovviamente, a leggere questo articolo scritto da Mika un paio di anni fa, e pubblicato su XL La Repubblica. Purtroppo lo trovo solo in inglese, ma posso farvi una traduzione della parte più importante, quella che vi deve interessare per il prossimo capitolo:
   Il mio secondo incontro con l'Italia avvenne molto tempo dopo e lontano dall'Italia, a Londra. Avevo 19 anni e stavo studiando musica al Royal College of Music, dove per tre anni e mezzo ho cantato come baritono. Dal momento in cui sono entrato nella classe di musica italiana, con il mio professore Marco Canepa, mi sono sentito di nuovo come quello strano tredicenne. Il professor Canepa era un uomo basso di mezza età. Parlava in maniera franca e onesta, con un forte accento italiano. Indossava bretelle rosse e amava l'opera. In tre anni e mezzo di insegnamento ho cantato per lui solo cinque volte, e sempre la stessa canzone; "Già il sole del Gange", di Scarlatti. Ero terribile. Ero un cantante pop che fingeva di essere un cantate classico e sembrava un baritono di 60 anni. Canepa era disperato. Mi chiamava "Il Muto". Quando feci la mia ultima lezione con lui gli dissi che un giorno avrebbe potuto vedermi a Milano ma non sarebbe stato a La Scala, perché sarebbe troppo piccola. Lui pensò che avessi perso la testa.

   Bene, spero di aver tradotto al meglio! Comunque quel che interessa si capisce, penso. Ricordate queste righe, perché saranno importanti per il prossimo capitolo e il prossimo salto nel passato di Mika.
   Vi lascio con delle foto di Vigevano come premio, per aver portato pazienza leggendo il capitolo e poi questo interminabile spoiler!



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